Second Assault - Horisont (2012)
Prendete, ad esempio, il pezzo conclusivo di questo disco, Thunderflight. Sono sicuro che, se siete profondi conoscitori degli Iron Maiden fin dai loro esordi, non esiterete a chiedervi se per caso si siano "reincarnati" in questa band svedese (almeno fin quando non entra il cantato), pare di Goteborg come i Graveyard. A differenza dei loro concittadini, più votati ad un hard blues anni '70, gli Horisont, qui al loro secondo disco, sembrano uscire direttamente dalla NWOBHM (e che cazzo, quante volte ve lo devo ripetere: New Wave Of British Heavy Metal!), e quindi dai primissimi anni '80. Deliziosi intrecci di riff, ottimi assoli prolungati, disseminati lungo tutte le tracce (che sono complessivamente dieci), una sezione ritmica lineare, con il basso che si concede qualche svisata ogni tanto, e una voce che viaggia su tonalità alte, senza mai esagerare. A volte è inspiegabile come possa risultare fresco un disco che sembra essere uscito dalla prima metà degli anni '80, ma questo è un po' il mistero della fede (metal). Copertina francamente orrenda.
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