No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20120607

War is coming

Game of Thrones - di David Benioff & D.B. Weiss - Stagione 2 (10 episodi; HBO) - 2012




Lo giuro: starò attentissimo a non fare spoiler, visto che GOT (Game of Thrones per gli amici, in Italia Il Trono di Spade) è uno di quei serial che, per fortuna, anche da noi stanno riscuotendo un enorme successo, tanto che Sky Cinema lo ha mandato in onda a due episodi alla volta (come se fosse ogni volta un film di due ore, quindi), a ben poca distanza dalla messa in onda statunitense. Addirittura manderà in onda i due episodi finali, l'atteso Blackwater (in Italia sarà L'assedio), scritto proprio da George R.R. Martin, lo scrittore della saga dalla quale è tratta la serie (e diretto nientemeno che da Neil Marshall - Doomsday, Dog Soldiers, Centurion, The Descent -, considerato uno dei numeri uno inglesi a livello di film d'azione, scelto credo appositamente per dirigere l'epica battaglia), e il season finale Valar Morghulis (in Italia sarà Nessuno può essere ucciso, ed è decisamente uno sbaglio, perché, lo capirete dopo aver visto l'episodio, quel nome diventerà un tormentone) proprio domani sera.
E dai, qualcosa dovrò pur dire.
In effetti, l'intera stagione dà la netta impressione di essere un lunghissimo preparativo alla battaglia di Blackwater, la baia di fronte a King's Landing (non ce la faccio proprio a chiamare le cose con le traduzioni italiane). E ammetto di aver più volte fatto lo snob, sostenendo che quasi tutti gli episodi girano un po' a vuoto, tendendo a far passare il tempo in attesa del puntatone (sempre l'episodio 9, Blackwater). La verità è che Game of Thrones ha il respiro epico dei grandi film, non solo di fantasy. A questo proposito, negli ultimi anni mi dicevo, e dicevo agli altri appassionati (o ai non appassionati, ma curiosi, che cominciano a sentirne parlare, perché se ne parla), parlando di GOT: "premetto, non mi piace il fantasy, ma questo è davvero forte"; e mi sa che lo dicevo per quanto mi fossi rotto le palle a vedere i tre pallosissimi episodi de Il Signore degli Anelli; invece, ripensandoci bene, ai tempi Excalibur mi fece impazzire. Ecco, questo GOT è a quei livelli ed oltre, ed ha davvero ridefinito i canoni di una certa televisione. Cioè, veramente: dopo questo serial, sarà davvero dura fare di meglio. Attori dannatamente credibili. Sesso anche estremo. Ricerca dell'onore proprio a livelli medievali, ma  fallacia umana in ogni personaggio. Come detto, epicità sparsa con grande abbondanza. E soprattutto, una grande, grande, grande atmosfera.
Peter Dinklage (Tyrion Lannister) continua a primeggiare nel cast, a dispetto dell'altezza; la sua compagna Shae è, non l'avevo detto in occasione della recensione della prima stagione, Sibel Kekilli, la Sibel de La sposa turca (se non la riconoscete immediatamente, sappiate che si è rifatta il naso subito dopo quel film). Interessante la coppia Stephen Dillane (Stannis Baratheon; era in Benvenuti a Sarajevo di Winterbottom, ma ultimamente l'ho visto superbo in John Adams, una bella mini-serie HBO di cui vi parlerò appena ho un po' di tempo) e Carice van Houten (Melisandre; vista in Black Death, e ancora prima in Black Book), e c'è perfino Liam Cunningham (Ser Davos Seaworth). Purtroppo (e dico purtroppo perché so benissimo che questa preferenza è dettata da una mia "debolezza" verso il genere femminile), però, il mio carattere preferito, in questa stagione, è quello di Talisa Maegyr, interpretato da Oona Chaplin, la nipote del grande Charlot nonché figlia di Geraldine Chaplin, che io trovo bellissima anche se obiettivamente ci sarebbe di meglio. Anche se, cercando di essere obiettivi, Tom Wlaschiha e il suo Jaqen H'ghar, è sicuramente il più grande personaggio di questa stagione.
Insomma, benvenuti a Westeros. Se ancora non ci siete entrati, guardatevi in fretta la prima stagione e questa qui, perché vi state perdendo qualcosa di grosso.

Nessun commento: