The Good Wife - di Michelle e Robert King - Stagioni 1, 2, 3 e 4 (23, 23, 22 e 22 episodi; CBS) - 2009/2013
Chicago. Peter Florrick, il Procuratore di Stato della contea di Cook, viene incarcerato per una sospetta serie di abusi di potere; lo scandalo assume una grande risonanza perché i fatti escono fuori in seguito alle rivelazioni di una escort, con la quale Florrick aveva avuto ripetuti rapporti a pagamento. Poco prima di essere arrestato, Florrick si presenta in pubblico e rassegna le proprie dimissioni. Accanto a lui, la moglie. Alicia Florrick, ex avvocato civilista, aveva lasciato la professione per diventare una mamma a tempo pieno, e supportare il marito nella sua carriera. I due infatti hanno due figli adolescenti, Zach (Zachary) e Grace.
Alicia è una donna straordinariamente forte, ce lo dimostrerà nel tempo; dopo essere rimasta al fianco di Peter, nonostante lo scandalo, l'ammissione di aver frequentato prostitute (ma non di aver abusato del suo potere), e l'incarcerazione, la donna ricomincerà ad esercitare la professione di avvocato, dopo aver traslocato in un appartamento più economico, e nel frattempo continuerà a trovare il tempo per i figli, con un piccolo aiuto della insopportabile suocera Jackie. Alicia riparte da zero alla Stern, Lockhart & Gardner, uno studio abbastanza grande e importante di Chicago; è grazie ad uno dei soci, Will Gardner, che riesce a trovare velocemente il lavoro che è necessario per il sostentamento della famiglia. Will è un ex compagno di università di Alicia, e in realtà, i due hanno sempre avuto una forte attrazione l'uno per l'altra. La cosa, come potete ben immaginare, complicherà non poco la permanenza di Alicia nello studio legale, anche se la potrà favorire nella carriera. Alicia però non ne ha bisogno: è proprio brava nel suo lavoro. Mentre i figli crescono, diventando piccoli adulti e portandosi dietro problemi e sorprese, Peter comincia un doppio lavoro instancabile, quello di ripulire il proprio nome politico, e quello di riconquistare la moglie, Alicia, se possibile, diventerà una donna ancora più forte, vivendo nuove storie, facendosi nuovi amici e pure nuovi nemici.
Sono arrivato ad un certo punto, e non resistevo più. Ne sentivo parlare da ogni parte, almeno quando si parla di televisione, e quindi mi son messo sotto. Non è stato facile (The Good Wife, ad oggi, consta di 90 episodi da 43 minuti, per cui non proprio una passeggiata), ma c'è da dire che dopo pochi episodi Julianna Margulies (un'affascinante mix di eleganza e radici ebraico-europee; qualcuno se la ricorderà per via di ER, altri per via di City Island) con la sua interpretazione multi-espressiva della protagonista Alicia Florrick, e le sceneggiature ad orologeria del team che risponde ai coniugi King, mi avevano conquistato per l'eternità, a dispetto di qualche ovvio difetto e qualche debolezza, nel corso di quattro stagioni (non manca molto per l'inizio della quinta, in settembre). Quindi, il problema è stato il tempo, non la fatica. The Good Wife, che per stessa ammissione dei creatori prende spunto dai molti scandali a sfondo sessuale, avvenuti negli ultimi anni nel mondo politico statunitense, si basa su un fatto curioso: molte delle mogli dei politici coinvolti erano avvocati (a partire da Hillary Clinton). Michelle King ha detto alla stampa che, vista questa coincidenza, lei e suo marito hanno cominciato a chiedersi, quando hanno visto queste donne senza dubbio intelligenti e forti al fianco dei loro fedifraghi mariti, caduti così in basso: "cosa staranno pensando?". Prende il via così questo viaggio nella vita del personaggio fittizio di Alicia, che però è scritto talmente bene e recitato, come detto, altrettanto bene, che non si stenta a credere sia vero e possibile. Intrecci politici, religiosi, informatici, legali, sentimentali, investigativi, The Good Wife dimostra ogni settimana di essere sul pezzo, con continui riferimenti alla strettissima attualità (Anonymous, Siria, eccetera), ed è scritto da mani esperte, che riescono a legarti stretto al serial. Naturalmente, oltre alla mattatrice già citata, ci sono regie all'altezza e un cast estremamente valido, con special guest importanti (Michael J. Fox - Louis Canning, un avvocato spesso avverso allo studio di Alicia, che però tenta sempre di assumerla -, Mamie Gummer - Nancy Crozier, altro avvocato spesso avverso ad Alicia -, Martha Plimpton - Patti Nyholm -, ma potrei continuare per ore) e continui innesti di linfa nuova (penso solo, con l'avanzamento delle stagioni, a Stockard Channing - Veronica, la madre di Alicia -, Amanda Peet - Laura Hellinger, ex capitano dell'esercito e avvocato militare, difesa in occasione di uno stupro da Alicia, le due diventano grandi amiche, e Alicia aiuta Laura a trovare un lavoro appena lei decide di lasciare l'esercito -, Matthew Perry - Mike Kresteva, uno degli antagonisti politici di Peter -). Vediamo velocemente il main cast: Josh Charles è Will Gardner, Archie Panjabi è Kalinda Sharma, Christine Baranski è Diane Lockhart, Matt Czuchry è Cary Agos, Alan Cumming è Eli Gold (e grazie al suo personaggio vedremo camei di America Ferrera e Parker Posey), Chris Noth è Peter Florrick, mentre gli altrettanto ottimi Graham Phillips e Makenzie Vega sono i figli di Alicia e Peter, Zach e Grace.
Come detto, sentimenti, politica, attualità, dialoghi intelligenti, umorismo di buon livello, dilemmi etici, bei vestiti, belle scarpe e pure un po' di walk and talk: cosa volete di più da una serie televisiva (a parte Game of Thrones)?
Nessun commento:
Posta un commento