Giudizio sintetico: si può vedere (2,5/5)
Handsome Luke, Luke il bello, è un eccezionale pilota di moto, soprattutto da cross. Lavora in un Luna Park, dentro il Globo della morte (una sfera di metallo di alcuni metri di diametro, dove dentro si incrociano a tutta velocità, e naturalmente in tutte le direzioni, tre motociclette): lui è il più bravo, l'attrazione principale, gli adolescenti impazziscono per lui, le mamme sgranano gli occhi. Ma è una vita un po' di merda, da emarginato. Un po' come un marinaio, in ogni luogo dove il Luna Park si ferma, Luke ha una donna. A Schenectady, c'è Romina, figlia di immigrati ispanici, che fa la cameriera. Luke, un anno dopo esser stato con lei, neppure si ricorda il suo nome. Lei gli fa una visita a sorpresa, sembra dovergli dire qualcosa, ma non lo fa. Dopo un altro lungo lasso di tempi, il Luna Park torna a Schenectady, e Luke si ricorda di Romina, la cerca, e scopre che la cosa che lei voleva dirgli era che aveva avuto un figlio da lui. Luke, destabilizzato completamente da questa notizia come un fulmine a ciel sereno, ci pensa un po', e poi decide, nonostante le riluttanze di Romina, e nonostante il fatto che lei, il figlio e la di lei madre abitino nella casa del fidanzato ufficiale di Romina, Kofi, che vuole entrare a far parte della vita di lei e di Jason, loro figlio. Lascia il Luna Park, e cercando un lavoro qualsiasi, si imbatte in Robin, un meccanico che ha un'officina in mezzo al nulla, appassionato di motori e di moto, un altro emarginato come lui. Robin gli dà un lavoro e un posto dove stare (non vi illudete, una squallida roulotte), ma è poco per mantenere una famiglia; e allora, i due insieme alzano la posta: si mettono a rapinare banche, sfruttando l'abilità da pilota spericolato di Luke. Quando Robin si ritira, Luke insiste, e continua da solo. La sua strada si incrocia allora con quella di Avery, un giovane padre di famiglia, figlio di un politico. Avery fa il poliziotto di pattuglia, e non è neppure un cuor di leone. Ma si ritrova in mezzo all'inseguimento di Luke, e, quasi per caso, diventa un eroe.

Non è finita: c'è anche una colonna sonora, curata niente popo' di meno che da Mike Patton, che risulta decisamente interessante, sicuramente fuori dalla norma, anche questa.
Eppure, ci sono diverse cose che non funzionano alla perfezione. Perché, naturalmente, di cose ce ne sono dentro troppe, troppe emozioni, spesso telefonate, che perdono di spontaneità. La disperazione, che tiene insieme tutte le parti del film, sembra svuotata di profondità, non riesce a toccare davvero fino in fondo il cuore dello spettatore.
E' un film che di sicuro dividerà i giudizi di quelli che lo vedranno, o che lo hanno già visto. Quindi, se ancora non lo avete fatto, siete avvertiti. A me è piaciuto così così (e nonostante ciò aspetto in gloria il prossimo film di Cianfrance), ma voi potreste amarlo. Oppure odiarlo.
Eva Mendes (Romina) è bella e anche brava. Ben Mendelsohn (Robin) è straordinario. Rose Byrne (la moglie di Avery) fa la sua parte senza strafare. Ray Liotta (il collega anziano di Avery) sembra destinato a fare sempre la stessa parte, ma la fa sempre da dio. Emory Cohen (AJ, il figlio di Avery, era in Afterschool) è una sorpresa positiva; mentre di Dane DeHaan (Jason adolescente, 26 anni e già una filmografia interessante, la prima volta l'abbiamo visto in In Treatment stagione 3 e già era stato impressionante) non dubitavo.
2 commenti:
Visto ieri sera. Capisco che è un film ambizioso e concordo che gli attori forniscono una prova eccellente, ma mi è sembrato troppo lungo. Quando salta in avanti di 15 anni mi sarei aspettato una conclusione veloce, invece inizia la terza parte della storia, che sembra non finire mai. Uno di quei film pervasi di disperazione e cinismo che non mi fanno desiderare per niente di vivere negli States. Comunque interessante, anche se concordo col tuo giudizio sintetico.
io concordo con te che è DAVVERO troppo lungo
per fortuna c'è la maglietta dei metallica
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