I Am Easy to Find - The National (2019
Ottavo disco per la band di Cincinnati, Ohio, e come ogni volta (la faccio molto più grossa di quanto sia) si riaccende la polemica tra pro e contro la band stessa. Come saprà chi mi conosce, o chi segue questo blog, io sono tra i detrattori. Il mio giudizio sintetico, sviluppato dopo diversi ascolti, è che per l'ennesima volta, abbiamo a che fare con un disco pieno di belle canzoni, ma tutte un po' simili tra loro stesse. I The National esagerano con le sperimentazioni elettroniche (neppure troppo spinte) che, sempre a mio modesto giudizio, non sono adatte loro. Forse, e dico forse, dovrebbero mantenersi più minimali, più verso ballate alla Nick Cave. Insomma, dopo tutti questi anni, ancora non riescono a convincermi, e davvero, non riesco a capire quelli che riescono ad esaltare e ad esaltarsi per questa band. Sorry guys.
Eighth album for the band from Cincinnati, Ohio, and like every time (I do it much bigger than it is) the controversy between pros and cons the band itself is rekindled. As anyone who knows me, or those who follow this blog will know, I am among the detractors. My synthetic judgment, developed after several plays, is that for the umpteenth time, we are dealing with a record full of beautiful songs, but all a bit similar to each other. The National exaggerate with electronic experiments (not even too experimental) which, again in my humble opinion, are not suitable for them. Perhaps, and I say maybe, they should stay more minimal, more towards ballads like Nick Cave. In short, after all these years, they still can't convince me, and really, I can't understand those who manage to exalt and get excited about this band. Sorry guys.
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