No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20190830

Non è mai morto

He Never Died - Di Jason Krawczyk (2015)
Giudizio sintetico: si può vedere (2,5/5)

In una imprecisata cittadina del Nord America, vive Jack. Un uomo decisamente solitario e di poche parole, che sembra aver sviluppato una routine, da seguire alla lettera, per reprimere il suo bisogno di cannibalismo. Passa gran parte del suo tempo nel suo appartamento sciatto, evitando contatti umani, a parte recarsi regolarmente in una tavola calda non lontana, andare alla messa in una chiesa del quartiere, a giocare al Bingo, e pure all'ospedale, dove compra, al mercato nero, sacche di sangue donato, da uno stagista, Jeremy. Nonostante la sua attenzione nell'evitare contatti umani, Jack finirà per essere coinvolto in una storia di criminalità, e scopriremo che non è un cannibale qualsiasi...

Un film con Henry Rollins come protagonista principale non si può perdere. Questo dovrebbe bastare a chi come me ha una "cultura" musicale di un certo tipo. Il film non è certo un capolavoro, ma ha un certo fascino strano. Non è troppo serio, non è troppo divertente, ha un tenore splatter che potremmo definire senza dubbio granguignolesco, e la performance di Rollins lascia perfino interdetti: eppure, il film si lascia guardare, e rimane in mente.

A film with Henry Rollins as the main protagonist cannot be missed. This should be enough for someone like me who has a musical "culture" of a certain type. The film is certainly not a masterpiece, but it has a certain weird charm. It is not too serious, it is not too funny, it has a splatter tenor which we could undoubtedly be called GrandGuignol-ish, and the performance of Rollins is not even too convincing: yet, the film lets itself be looked at, and remains in mind.

20190829

Oro e grigio

Gold and Grey - Baroness (2019)

Stavo pensando giusto poco fa, che quando un disco è molto bello, a volte, così come quando è molto brutto, non è che manchino le parole per spiegarlo, è solo che senti che non servono, per descriverlo. O meglio, per quanto ti sforzi, non riuscirai mai, quindi limiti, appunto, le parole e gli aggettivi. Gold & Grey è il quinto disco per la band di Savannah, Georgia, una band che ha conservato, della formazione originale, solo il chitarrista, cantante e disegnatore delle copertine John Dyer Baizley, band che prosegue intitolando gli album con vari colori, e, semplicemente, dimostra la maturità compositiva raggiunta. Un disco superbo, con una serie quasi interminabile di tracce bellissime, di quelle che quando raggiungono il climax ti fanno venire voglia di strapparti la pelle di dosso, I'm Already Gone, Tourniquet, Throw Me an Anchor, I'd Do Anything, Cold-Blooded Angels, Broken Halo, e tutta una serie di brevi interludi che introducono i testi del pezzo che segue. Un genere che ormai diventa riduttivo definire metal-qualcosa, e che, come ho già detto in altre occasioni, meriterebbe decisamente un pubblico più ampio. Sicuramente uno dei dischi migliori del 2019, senza troppe discussioni.



I was thinking just now, that when a record is very nice, sometimes, as well as when it's very bad, it's not that words are missing to explain it, it's just that you feel that you don't need them, to describe it. Or rather, no matter how hard you try, you will never succeed, therefore you limit, in fact, words and adjectives. Gold & Grey is the fifth record for the band from Savannah, Georgia, a band that has left, of the original line-up, only the guitarist, singer and cover designer John Dyer Baizley, a band that continues by naming the albums with various colors, and, simply, it demonstrates the achieved compositional maturity. A superb record, with an almost endless series of beautiful tracks, those that when they reach the climax make you want to tear your skin off, I'm Already Gone, Tourniquet, Throw Me an Anchor, I'd Do Anything, Cold-Blooded Angels, Broken Halo, and a whole series of short interludes that introduce the lyrics of the following track. A genre that by now becomes simplistic to define metal-something, and which, as I have already said on other occasions, definitely deserves a wider audience. Definitely one of the best records of 2019, without any further discussion.

20190828

Algoritmo (qualcosa di rimato)

Algo Ritmos - Kevin Johansen (2019)

Sicuramente non vi ricordate, ma qui su fassbinder, vi ho parlato già diverse volte di Kevin Johansen, figlio di madre argentina e padre statunitense, nato in Alaska e vissuto lungo tutte le Americhe. Timidamente, lo cominciano a conoscere anche in Europa, soprattutto in Spagna. Chissà che prima o poi, non riesca pure a vederlo in concerto senza prendere un aereo. Nel frattempo, il 55enne continua a sfornare dischi bellissimi, e la figlia maggiore, Miranda, è entrata nel music business, e spesso lo accompagna live. Algo Ritmos (altro gioco di parole che ho tentato di tradurre, o meglio, di interpretare, nel titolo del post) è un altro disco davvero bello e interessante, pieno di canzoni affascinanti, testi divertenti, ritmato, raffinato, colto. Per chi non ha paura di uscire dagli schemi.



Surely you do not remember, but here on fassbinder, I have already spoken to you several times about Kevin Johansen, son of an Argentinian mother and and a US father, born in Alaska and lived along all the Americas. Timidly, they begin to know him also in Europe, especially in Spain. Who knows that sooner or later, I could even see him in concert without taking a plane. Meanwhile, the 55-year-old continues to churn out beautiful records, and his eldest daughter, Miranda, has entered the music business, and often accompanies him live. Algo Ritmos (another word play that I tried to translate, or rather to interpret, in the post title) is another really beautiful and interesting album, full of fascinating songs, funny lyrics, rhythmed, refined, cultured. For those not afraid to break the schemes.

20190827

Sta venendo

She Is Coming - Miley Cyrus (2019)

She Is Coming, uscito a fine maggio 2019, è un EP della cantante statunitense, che vuole rappresentare il primo capitolo di una trilogia (gli altri due saranno intitolati She Is Here e She Is Everything), che culminerà nel suo settimo album in studio, She Is Miley Cyrus. Collaborazioni importanti e testi senza peli sulla lingua, per una star che ormai può fare ciò che vuole, per sei pezzi orientati soprattutto verso l'hip hop e la trap, ma che denotano un bel po' di stereotipi. Onestamente, niente di rilevante.



She Is Coming, released in late May 2019, is an EP of the American singer, who wants to represent the first chapter of a trilogy (the other two will be titled She Is Here and She Is Everything), which will culminate in her seventh studio album, She Is Miley Cyrus. Important collaborations and lyrics without brakes, for a star that can now do what she wants, for six tracks oriented above all towards hip hop and the trap, but that denote a lot of stereotypes. Honestly, nothing relevant.

20190826

Racconti della città

Tales of the City - Scritto da Armistead Maupin, sviluppato da Lauren Morelli, diretto da Alan Poul, Silas Howard, Stacie Passon, Patricia Cardoso, Sydney Freeland e Kyle Patrick Alvarez (2019) - Miniserie in 10 episodi - Netflix

Mary Ann Singleton torna al 28 di Barbary Lane a San Francisco, dopo un'assenza di 23 anni, in occasione del 90esimo compleanno della sua ex padrona di casa, Anna Madrigal. Mary Ann si riunisce felicemente con Michael Tolliver e Anna, ma le cose sono più complicate con il suo ex marito, Brian Hawkins e Shawna, la figlia che ha lasciato alle spalle per perseguire una carriera televisiva. La relazione tra l'uomo transgender Jake Rodriguez e la sua ragazza Margot Park è ad un punto critico, mentre Jake esplora la sua nuova attrazione per gli uomini. Michael lotta con l'opzione di smettere di usare il preservativo ora che ha una relazione fissa con Ben Marshall, che è in PrEP. Anna inizia a ricevere lettere misteriose che minacciano di svelare un segreto del suo passato.

Delicatissimo e ben fatto questo prodotto Netflix, che altro non è se non il remake della omonima miniserie del 1993 (Channel 4/PBS), a sua volta tratta dalla serie di racconti omonimi, scritti da Armistead Maupin. Ben quattro protagonisti riprendono i loro ruoli del 1993, e un cast giovane e brillante occupa gli altri spazi. Si ride e si ha la percezione di una San Francisco davvero open minded

Delicate and well made this Netflix product, which is nothing but the remake of the eponymous miniseries of 1993 (Channel 4 / PBS), in turn taken from the series of homonymous novels, written by Armistead Maupin. Four protagonists resume their roles of 1993, and a young and brilliant cast occupies the other spaces. We laugh and have the perception of a truly open minded San Francisco.

20190825

Insetto

Bug - Di William Friedkin (2006)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)

Oklahoma. Agnes White fa la cameriera in un gay bar, ha perso un figlio qualche anno prima e non riesce a superare la cosa. Droghe e alcol sono il suo passatempo, insieme alla collega lesbica, R.C., che una sera le presenta Peter Evans. Nonostante Agnes sia infastidita dall'ex marito Jerry, con telefonate mute e visite intimidatorie, sarà l'apparentemente mite Peter che le cambierà la vita per sempre.

Claustrofobico e ossessivo film tratto da un'opera teatrale di Tracy Letts (divertitevi a vedere chi è), messa sotto forma di film dal grande William Friedkin (la collaborazione tra i due è andata avanti anche con Killer Joe), ed interpretata magistralmente dalla coppia protagonista Ashley Judd (Agnes) e Michael Shannon (Peter). Ha tutti i limiti della pièce teatrale, ma sicuramente è un film disturbante, e si capisce che il regista sa come tirare fuori il meglio dal cast.

Claustrophobic and obsessive film based on a play by Tracy Letts (have fun seeing who it is), put in the form of a film by the great William Friedkin (the collaboration between the two has also continued with Killer Joe), and masterfully performed by the couple of main characters Ashley Judd (Agnes) and Michael Shannon (Peter). It has all the limits of the theatrical play, but surely it is a disturbing film, and we understand that the director knows how to bring out the best from the cast.

20190823

L'Africa parla

Africa Speaks - Santana (2019)

Per il suo venticinquesimo album in studio, il 72enne Carlos Santana incide un disco prodotto da Rick Rubin, di musica africana incrociata con il suo suono latino, circondandosi da musicisti naturalmente superbi, inclusa sua moglie Cindy Blackman Santana alla batteria, suo figlio Salvador alle tastiere su Breaking Down the Door, e, su sua precisa richiesta, con Buika alla voce (e alla composizione) su tutte le tracce, e perfino Laura Mvula all'altra voce su Blue Skies. Il risultato è una sorta di jam session di circa 64 minuti, dove naturalmente prevalgono le percussioni, Carlos inanella uno dopo l'altro assoli come solo lui sa suonare, e Buika si fa conoscere da chi, come quelli che non seguono fassbinder, ancora non aveva idea di questa talentuosa cantante. Sicuramente non è Nè un disco epocale, né un disco che manderete continuamente in repeat per lungo tempo, ma la musica brutta va cercata sicuramente da un'altra parte.



For his twenty-fifth studio album, the 72-year-old Carlos Santana release a record produced by Rick Rubin, of African music crossed with his Latin sound, surrounded by naturally superb musicians, including his wife Cindy Blackman Santana on drums, his son Salvador on keyboards on Breaking Down the Door, and, on his specific request, with Buika on vocals (and composition) on all tracks, and even Laura Mvula on the other voice on Blue Skies. The result is a sort of jam session of about 64 minutes, where naturally percussions prevail, Carlos puts in line, one after one, solos as only he knows how to play, and Buika makes herself known to those who, like those who do not follow fassbinder, still do not had an idea of this talented singer. Certainly it is neither an epochal disc, nor a disc that you will continually send on repeat for a long time, but bad music must certainly be sought elsewhere.

20190822

Dentro la rosa

Inside the Rose - These New Puritans (2019)

Quarto disco per gli inglesi di Southend-on-Sea These New Puritans, formati dai due gemelli Jack e George Barnett, affiancati da altri collaboratori. Segnalato dall'amico Beach, il disco si muove lungo le coordinate di un post punk che si incrocia con l'industrial e la sperimentale, inglobando elementi di art rock. Al primo approccio ricordano su tutti i Depeche Mode, con la voce principale che è maschile ma spesso si sentono anche voci femminili, con canzoni meno ritmate e molto più di atmosfera, una sorta di ambient rock. Nessun pezzo che spicca in particolare, e una certa omogeneità, ha fatto si che non mi sia messo ad urlare al miracolo, ma sicuramente non un brutto disco.



Fourth album for the British of Southend-on-Sea, These New Puritans, formed by the twins Jack and George Barnett, flanked by other collaborators. Reported by my friend Beach, the album moves along the coordinates of a post punk that intersects with the industrial and the experimental, incorporating elements of art rock. At first listening they remember most of all the Depeche Mode, with the main voice being masculine, but often also female voices are heard, with less rhythmic songs and much more of atmosphere, a sort of ambient rock. No tracks that stands out in particular, and you can notice a certain homogeneity, this brought that I did not start screaming at the miracle, but certainly not a bad record.

20190821

The Unexpected Turn of Events

L'inattesa piega degli eventi - Di Enrico Brizzi (2008)

1960, Italia fascista. Mussolini, che non si è schierato con Hitler durante la Seconda Guerra Mondiale, è ormai vicino alla morte per vecchiaia, ma governa ancora il Bel Paese e le cosiddette Repubbliche Associate (Libia, Albania, Corsica, Malta, Egeo, Africa Orientale). Lorenzo Pellegrini è un giovane redattore sportivo bolognese, che lavora per Stadio, ma è anche un cosiddetto sciupafemmine. Proprio questa sua dote, lo porta a subire una sorta di punizione, per la quale viene inviato, dal giornale, in Africa Orientale, a seguire la Serie Africa, campionato di calcio in cui si confrontano squadre etiopi, somale ed eritree, campionato che vede ancora poche giornate alla fine. La vincitrice volerà a Roma per disputare un torneo denominato "delle Sette Repubbliche".

Avevo cominciato anni fa, a leggere questo libro, nel bagno dell'amico lafolle, e finalmente me lo sono comprato, e letto quasi tutto d'un fiato. Scopro solo adesso che è il primo capitolo di una sorta di trilogia ucronica, appunto incentrata sul presupposto che la Storia abbia seguito un percorso alternativo. Ritrovo il buon vecchio Brizzi, scrittore solare, lievemente (ma forse qualcosa di più) politico, amante del calcio e delle donne. Storia intrigante e ben raccontata, scrittura scorrevole e intreccio semplice, nonostante lo sfondo mica da ridere.

I started years ago, to read this book, in the bathroom of my friend lafolle, and finally I bought it for myself, and read it almost in one breath. I discover only now that it is the first chapter of a sort of ucronic trilogy, precisely focused on the assumption that History has followed an alternative path. I meet the good old Brizzi, solar writer, slightly (but maybe something more) political, lover of football and women. Intriguing and well told story, smooth writing and simple weaving, despite the background not so easy to describe.

20190820

What Have They Done?

Big Little Lies - Di David E. Kelley - Stagione 2 (7 episodi; HBO) - 2019

Dopo la morte di Perry, Celeste, Madeline, Jane e Renata provano ad andare avanti con le loro vite, mentre Bonnie considera di consegnarsi alla polizia. È il primo giorno della seconda elementare per i bambini e le cinque donne si riuniscono. La madre di Perry, Mary Louise, che momentaneamente abita con Celeste, inizia a fare domande sulla morte di suo figlio e si scontra con Madeline. Nathan si preoccupa della lontananza che si è creata tra  lui e Bonnie, e chiede aiuto a Ed. Abigail decide che non andrà al college, con la disapprovazione di Madeline. Sulla spiaggia, Corey, un collega di Jane, le chiede se è una delle "Monterey Five". Jane ne parla alle altre donne (tranne Bonnie) e Renata assicura loro che la polizia non ha nulla in mano. Celeste ha incubi su Perry e Mary Louise le fa domande anche se questi incubi.

A grande richiesta, è arrivata, e terminata, la seconda stagione di questa ottima Big Little Lies, con il cast che si arricchisce nientemeno che di Meryl Streep, strepitosa e odiosissima nei panni della madre di Perry. L'intreccio è ovviamente meno intrigante di quello della prima stagione, e più incentrato sui risvolti psicologici che la tragedia ha sulle cinque donne, e forse non è sviluppato benissimo. Il finale ha lasciato molti insoddisfatti, ma io l'ho trovato abbastanza naturale. Credo che la serie dovrebbe concludersi qua, anche se un cast così è un peccato lasciarlo disperdere.

By popular demand, the second season of this great Big Little Lies has arrived, and ended, with the cast that is enriched by no less than Meryl Streep, amazing and hateful in the role of Perry's mother. The plot is obviously less intriguing than that of the first season, and more focused on the psychological implications that the tragedy has on the five women, and perhaps it is not very well developed. The ending left many unsatisfied, but I found it quite natural. I think the series should end here, even if a cast like that is a shame to let it disperse.

20190819

Sii sempre il mio "forse"

Always Be My Maybe - Di Nahnatchka Khan (2019)
Giudizio sintetico: si può vedere (2,5/5)

San Francisco, California. Sasha e Marcus sono amici d'infanzia, praticamente inseparabili. I genitori di Sasha, vietnamiti, la lasciano spesso sola perché lavorano, e lei è di casa da Marcus. La madre di Marcus, coreana, le insegna a cucinare. I due diventano adolescenti e rimangono molto legati, finché la madre di Marcus muore. Nel lutto, i due fanno sesso. Ne nasce un diverbio, e i due si allontanano. 16 anni dopo, Sasha è una chef di fama mondiale, fidanzata con una celebrità, lontana da San Francisco; Marcus vive e lavora col padre vedovo, e suona ancora nella sua band, senza successo. Sasha rompe con il fidanzato, dopo che lui ritarda ancora una volta il matrimonio, e torna a Frisco per supervisionare un nuovo ristorante. E casualmente...

Commedia romantica con protagonisti due comici statunitensi di origine asiatica, Ali Wong e Randall Park, che si sviluppa in maniera super prevedibile, e vede una spassosa comparsata di Keanu Reeves nei panni di un se stesso hipster e antipaticissimo. Ottima la chimica tra i due protagonisti, si fanno due risate.

Romantic comedy starring two American comedians of Asian origin, Ali Wong and Randall Park, which develops in a super predictable way, and sees a hilarious cameo by Keanu Reeves in the role of a hipster himself and very un-nice. The chemistry between the two protagonists is excellent, you'll made a couple of laughs.

20190818

Ballads for men and beasts

Ballate per uomini e bestie - Vinicio Capossela (2019)

Lo so, a molti, Vinicio non sta simpatico. Posso capirlo. Ma c'è poco da fare: in Italia, pochi sanno fare musica come lui. Undicesimo disco in studio, dove, come al solito ma con un costante innalzamento dell'asticella, Capossela e i musicisti di cui si circonda, dipingono e raccontano 14 piccole storie a cavallo tra l'attualità, la satira, il sovrannaturale e il mito, intrecciando parole e immagini (come al solito, i testi evocano visioni), così come intrecciano un'infinità di influenze musicali lontane ma tutte mediterranee, in un trionfo quasi barocco di note. Ripeto, c'è sicuramente chi non lo sopporta, io lo adoro ancora oggi, e ringrazio che esista.



I know, to many, Vinicio is not nice. I can understand it. But there is little to do: in Italy, few know how to make music like him. Eleventh studio record, where, as usual but with a constant raising of the bar, Capossela and the musicians he surrounds himself with, paint and tell 14 small stories, suspended between the current events, satire, the supernatural and myth, intertwining words and images (as usual, the lyrics evoke visions), just as they weave an infinity of distant but all Mediterranean musical influences, in an almost baroque triumph of notes. I repeat, surely there are those who cannot stand him, I love it still today, and I thank him for existing.

20190816

Senza ritorno

Sin retorno - Di Miguel Cohan (2010)
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)

In un incidente stradale, un ciclista, il giovane Pablo, viene investito e muore. Il responsabile, Matias, altro giovane, fugge senza lasciare nessuna traccia. Victor, il padre della vittima, non accetta di non conoscere il colpevole, e, con l'aiuto dei media, comincia da solo a cercare testimoni dell'accaduto. Per una serie di coincidenze, e soprattutto per una sorta di giustizia sommaria, fortemente influenzata dall'opinione pubblica, Federico, innocente, viene processato e condannato ad una pena che non gli spetta. Matias, con la complicità dei genitori, prosegue la sua vita a dispetto dei sensi di colpa.

Interessante opera prima dell'argentino Miguel Cohan, un thriller che si confronta con colpa, espiazione, influenza dei media e opinione pubblica, redenzione. Discretamente recitato, il finale lascia davvero sorpresi, ma è perfetto.

Interesting first work by the Argentine Miguel Cohan, a thriller that is confronted with guilt, expiation, media influence and public opinion, redemption. Nice performances from the cast, the ending really leaves you surprised, but it's perfect.

20190815

Pablo

Neruda - Di Pablo Larraín (2016)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)

La storia della "caccia" a Pablo Neruda, poeta e senatore comunista cileno, avviata durante il governo di Gabriel González Videla, e affidata al prefetto di polizia Óscar Peluchonneau dal Presidente stesso. La storia di un ossessione, raccontata dal poliziotto stesso, attraverso un Cile ancora in fase di pre-sviluppo.

Uno dei miei registi preferiti, cileno, dà libero sfogo al suo lato onirico raccontando una parte importante della vita di uno dei più grandi poeti del secolo scorso. Film non precisamente snello, ma recitato in maniera ironica dalla coppia di protagonisti principali, e contenente una lunga scena finale davvero bellissima.

One of my favorite directors, Chilean, gives free rein to his dreamlike side by telling an important part of the life of one of the greatest poets of the last century. Not exactly slender film, but played ironically by the pair of main protagonists, and containing a really beautiful long final scene.

20190814

Umanicidio

Humanicide - Death Angel (2019)

Nono disco in 37 anni (ma per essere precisi ne hanno realizzati anche due sotto il monicker The Organization) per la band che nacque nel 1982 nella Bay Area (San Francisco), formata da giovanissimi, quasi tutti imparentati, e tutti provenienti da famiglie di origine filippina. E' lodevole che dopo tanti anni siano ancora insieme, in qualche modo (solo due i membri che appaiono in tutti i dischi), ma per quanto questo disco sia una sorta di tuffo nel passato, suonato benissimo e davvero notevole, sembra in tutto e per tutto un qualcosa che appartiene ad un periodo di oltre 20 anni fa. Ed è quello che succedeva anche con tutti gli altri dischi incisi dalla band dopo la reunion, datata 2001. Quindi, se vi interessa ascoltare un disco, un buon disco, di, chiamiamolo così, classic thrash metal, ecco quello che fa per voi.



Ninth record in 37 years (but to be precise they also made two under the monicker The Organization) for the band that was born in 1982 in the Bay Area (San Francisco), formed by very young, almost all related, and all from families of Filipino origin. It is commendable that after so many years they are still together, in some way (only two members appearing on all the records), but as much as this record is a kind of dive into the past, played very well and truly remarkable, it seems in everything and for everything a something that belongs to a period of over 20 years ago. And that's what happened with all the other records recorded by the band after the reunion, dated 2001. So, if you're interested in listening to a record, a good record, of, let's call it like this, classic thrash metal, here's what's right for you.

20190813

Buoni presagi

Good Omens - Di Neil Gaiman - Stagione 1 (6 episodi; Amazon Prime) - 2019

Aziraphale è un angelo, e Crowley un demone. Sono i rappresentanti del Paradiso e dell'Inferno, sulla Terra. Attraverso i millenni, hanno sviluppato una sorta di accordo dal quale entrambi hanno tratto vantaggi, sono divenuti amici, ed hanno imparato ad amare il pianeta. Crowley ha il compito di consegnare l'Anticristo, un neonato, in un convento di suore sataniche: è l'inizio dell'Armageddon, e Crowley per primo è riluttante, così come il suo amico/nemico. Il bambino è destinato alla famiglia Dowlings, il cui capofamiglia è un diplomatico statunitense, ma nella clinica del convento arriva, in emergenza, anche un'altra partoriente...

Basato sul romanzo comico Good Omens: The Nice and Accurate Prophecies of Agnes Nutter, Witch (titolo tradotto in maniera vergognosa in italiano come Buona Apocalisse a tutti!), di Terry Pratchett e Neil Gaiman, Good Omens è stato capace di scatenare una petizione online per la sua cancellazione (peccato che è stata indirizzata a Netflix, che non c'entra niente...). Spassoso, chiassoso, colorato, visionario, con un grande cast e due meravigliosi protagonisti principali, ottimi effetti speciali e bella colonna sonora. Non è un capolavoro, ma ci si diverte davvero un bel po'.

Based on the comic novel Good Omens: The Nice and Accurate Prophecies of Agnes Nutter, Witch by Terry Pratchett and Neil Gaiman, Good Omens was able to trigger an online petition for its cancellation (too bad it was addressed to Netflix, which has nothing to do with it ...). Amusing, noisy, colorful, visionary, with a great cast and two wonderful main characters, excellent special effects and beautiful soundtrack. It is not a masterpiece, but it is really a lot of fun.

20190812

Quando qualcuno è così creativo che ha le proprie frasi e idee uniche, e di solito le presenta al pubblico senza alcuna spiegazione

Flamagra - Flying Lotus (2019)

Sesto disco in studio per Steven Ellison, genietto 35enne nativo di Los Angeles. Vi avviso: di certo non qualcosa per i rocker duri e puri, ma, come a volte mi capita di segnalarvi, qualcosa di totalmente diverso. Mi ci sono avvicinato aspettandomi il "solito" rapper, e invece qua siamo di fronte ad un jazzista d'avanguardia, seppure lui sia più un percussionista e un programmatore di synth, al massimo un tastierista. Circondato da collaboratori iper-tecnici, realizza questo disco molto lungo, che somiglia ad un flusso di coscienza musicale. Intitolato con un neologismo che, a quanto mi dice Urban Dictionary significa, più o meno, quello che vi ho scritto nel titolo del post, ma che racchiude anche la radice flame, gioca infatti con il concetto del fuoco, tanto è vero che la chicca del disco è uno spoken word nientemeno che di David Lynch su Fire is Coming. Un disco stratificato, lungo e complesso, probabilmente molto distante da quello che usualmente ascoltate, ma che vale la pena di provare.



Sixth studio album for Steven Ellison, a 35-year-old little genius from Los Angeles. I warn you: certainly not something for rockers hard and pure, but, as I sometimes tell you, something totally different. I approached it expecting the "usual" rapper, and instead here we are facing an avant-garde jazz player, even if he is more a percussionist and a synth programmer, at most a keyboard player. Surrounded by hyper-technical collaborators, he made this very long record, which resembles a stream of musical consciousness. Entitled with a neologism that, according to Urban Dictionary, means, more or less, what I wrote you in the post title (in Italian), but which also contains the root "flame", in fact plays with the concept of fire, so much so that the gem of the album is a spoken word by none other than David Lynch on Fire is Coming. A stratified disc, long and complex, probably very far from what you usually hear, but that worth trying.

20190811

Quando ci vedono

When They See Us - Scritta da Ava DuVernay, Julian Breece, Robin Swicord, Attica Locke e Michael Starrbury, diretta da Ava DuVernay (2019) - Miniserie in 4 episodi - Netflix

19 aprile 1989, New York. Cinque adolescenti di colore, vivono le loro vite da adolescenti nel quartiere di Harlem, con le loro piccole problematiche. Quella sera, escono (separatamente, solo due di loro si conoscono ed escono insieme) e si recano nella zona di Central Park. Nella stessa sera, oltre ad altri crimini minori, ne viene commesso uno grave: Trisha Meili, 28 anni, bianca, poco prima delle 21, viene aggredita mentre fa jogging nel parco stesso, trascinata per circa 300 metri, violentata ripetutamente e picchiata fino ad essere lasciata in fin di vita. Dopo 12 giorni di coma, si risveglia senza un ricordo nitido. I cinque ragazzini sopra citati, vengono arrestati dalla polizia durante una retata, e prima ancora che si sappia del fatto occorso alla Meili. Il Pubblico Ministero della città, Linda Fairstein, forza la mano della polizia, legando i soggetti più deboli, fermati per la retata, al caso delle Meili. 

Non è detto che tutta la giustizia statunitense funzioni così. Magari esistono, come proprio la tv ci ha insegnato, casi ancor più clamorosi. Di certo, questo, in un momento storico/politico come quello attuale, non arriva certo a caso. Guardandolo, capirete perché (osservate chi comprò una intera pagina sui 4 principali quotidiani della città, per chiedere il ritorno della pena di morte nello Stato). Netflix e la regista di Selma ci regalano un altro pezzo di televisione davvero bello, praticamente un film di cinque ore, congegnato benissimo, e con un cast corale davvero impressionante. Una delle tante ferite, ancora non rimarginate, degli US.

Probably, not all US justice works like this. Maybe there are, as the TV has taught us, even more sensational cases. Certainly, this one, in a historical/political moment like the current one, certainly does not arrive at random. Looking at it, you will understand why (see who bought an entire page in the 4 main newspapers of the city, to ask for the return of the death penalty in the State). Netflix and Selma's director give us another really beautiful piece of television, practically a five-hour movie, very well thought out, and with a really impressive choral cast. One of the many wounds, still not healed, of the US.

20190809

Zolfo inglese

Sulphur English - Inter Arma (2019)

Quarto disco per la band di Richmond, Virginia, e tanto per cominciare, Pitchfork gli assegna un 8,1/10, con una di quelle recensioni che avrei voluto scrivere io. Il disco è realmente una sorta di Apocalisse in musica, il cantante Mike Paparo ha detto che le canzoni rappresentano il suo modo per lottare contro la depressione, la band ha dedicato il disco a due musicisti, amici della band, morti negli ultimi anni: Bill Bumgardner (Lord Mantis, Indian), a cui è intitolata la traccia di apertura, e Adrian Guerra (Bell Witch). E' un lavoro maestoso, (pre)potente, ambizioso, cattivo e spietato, che davvero non fa prigionieri. Se c'è una band, seppur di nicchia, che ha preso lo spirito del Black Sabbath, lo ha fatto suo e ne ha elaborato un qualcosa che guarda avanti, questa è proprio Inter Arma. E questo disco è probabilmente il loro capolavoro: se riusciranno a superare se stessi, in futuro, dovremmo far loro posto negli archivi storici. Difficilmente, almeno in questo 2019, riusciremo a trovare un disco più pesante di questo Sulphur English. Tornano in Italia questo autunno: non mancate.



Fourth album for the band from Richmond, Virginia, and to begin with, Pitchfork assigns it an 8.1 out of 10, with one of those reviews that I would like to have written. The album is really a sort of Apocalypse in music, the singer Mike Paparo said that the songs represent his way to fight against depression, the band dedicated the record to two musicians, friends of the band, who have died in recent years: Bill Bumgardner (Lord Mantis, Indian), to whom the opening track is entitled, and Adrian Guerra (Bell Witch). It is a majestic work, powerful, ambitious, bad and ruthless, which really does not take prisoners. If there is a band, albeit a niche one, that has taken the spirit of Black Sabbath, it has made it its own and has developed something that looks ahead, this is really Inter Arma. And this record is probably their masterpiece: if they can overcome themselves, in the future, we should find them their place in the historical archives. Hardly, at least in this 2019, we will be able to find a heavier disc than this Sulphur English. They come back to Italy this fall: don't miss them.

20190808

L'abbraccio del serpente

El abrazo de la serpiente - Di Ciro Guerra (2015)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)

Due storie che hanno come teatro la giungla amazzonica, si intrecciano e si sovrappongono. La prima, nel 1909, durante la Febbre del Caucciù, parla dell'esploratore etnologo tedesco Theodor Koch-Grunberg, che dopo anni nella giungla è gravemente malato, ed insieme al suo assistente Manduca, un indio ex schiavo, sperano che lo sciamano Karamakate possa guarire lo scienziato. Nel 1940, il biologo esploratore statunitense Richard Evans Schultes, sulle tracce del suo predecessore tedesco, si incontra con un vecchio Karamakate, chiedendogli di aiutarlo nella ricerca di una pianta psicotropa, ma in realtà il suo scopo è un altro.

Film colombiano fortemente onirico, una sorta di Lynch in salsa amazzonica, girato quasi tutto con un bianco e nero che certo non aiuta a rimanere svegli, ma che aiuta a collocare le due storie nel passato. Paesaggi maestosi e interpretazioni più che dignitose, per un film che sicuramente non è per tutti, ma che perdere sarebbe un peccato. Non manca una denuncia verso l'Occidente e la religione cattolica "missionaria".

Strongly dreamlike Colombian film, a sort of Lynch in Amazonian sauce, shot almost entirely with a black and white that certainly does not help to stay awake, but that helps to place the two stories in the past. Majestic landscapes and more than decent interpretations, for a film that surely isn't for everyone, but that losing would be a sin. There is also a complaint against the West and the "missionary" Catholic religion.

20190807

Adorare

Adore - Numenorean (2019)

Secondo disco per la band canadese di Calgary, nata nel 2011 come due, poi evolutasi verso un quintetto, che esce per la Season of Mist, il che rappresenta quasi sempre una garanzia. E infatti, il disco in questione, nel suo genere, è sicuramente uno dei migliori che vi capiterà di ascoltare quest'anno. Encyclopaedia Metallum li cataloga come post-black metal, e coglie nel segno: attacchi feroci di droni chitarristici, ma anche pezzi come Stay, quasi dream-pop. Ariose aperture melodiche, influenze industrial, insomma, veramente un gran bel disco. Li aspettiamo per vederli dal vivo.



Second album for the Canadian band from Calgary, born in 2011 as a two-man project, then evolved into a quintet, which comes out for the Season of Mist, which is almost always a guarantee. And in fact, the album in question, of its genre, is certainly one of the best you will ever hear this year. Encyclopaedia Metallum catalogs them as post-black metal, and hits the mark: ferocious attacks by guitar drones, but also tracks like Stay, almost dream-pop. Airy melodic openings, industrial influences, in short, a really great record. We are waiting for them to see them live.

20190806

The legend of the navigating mountains

La leggenda dei monti naviganti - Paolo Rumiz (2007)

Si incrociano, in questo libro, che raccoglie gli ormai classici viaggi di Rumiz (che ogni estate vengono pubblicati ad episodi, sul paginone centrale di Repubblica), due dei suoi viaggi, uno attraverso le Alpi, e l'altro lungo gli Appennini.

Non credo, almeno qui su questo blog, ci sia più bisogno di "presentare" uno scrittore/giornalista/viaggiatore come Paolo Rumiz. Eppure, ogni volta che trovo il tempo per provare a leggere qualcosa della sua importante biografia, anche rileggendo cose che in parte ho già letto, mi rendo conto che è davvero molto bravo, e che pochi riescono a dare ai libri di viaggio, quel qualcosa in più, come fa lui. Affascinante, come sempre, e attualissimo, anche se è di 12 anni fa.

I don't think, at least here on this blog, there is no need to "introduce" a writer/journalist/traveler like Paolo Rumiz. And yet, every time I find the time to try to read something from his important biography, even reading back things that I've already partially read, I realize that he's really very good, and that few can give travel books, that little something in addition, as he does. Fascinating, as always, and very topical, even if it is from 12 years ago.

20190805

La notte di 12 anni

La noche de 12 años - Di Álvaro Brechner (2018)
Giudizio sintetico: da vedere (4/5)

Uruguay, 1973. Tre uomini sono sottoposti a reclusione per motivi politici e ideologici. A causa del loro valore come "ostaggi", si decide che, anziché ucciderli, il loro corpo e la loro mente saranno distrutti. Gettati in minuscoli sotterranei, viene vietato loro di parlare e vedere, con poche possibilità di mangiare o dormire. Spinti oltre i limiti dell'immaginabile, gli ostaggi combattono una battaglia esistenziale per non perdere la ragione. Sono José Mujica, Mauricio Rosencof ed Eleuterio Fernández Huidobro.

Basato su Memorie del calabozo. 13 anni sottoterra (in originale Memorias del calabozo), di Rosencof e Huidobro stessi, il film racconta la loro vera prigionia, insieme a quello che diventerà, anni dopo, Presidente dell'Uruguay. I tre personaggi appartenevano al movimento dei Tupamaros. Film da vedere anche solo per la storia, straziante con sprazzi di umanità, è ben costruito dal giovane regista uruguaiano (ma ormai residente in Spagna) Brechner, perché riesce a creare disturbo anche nello spettatore. Bello e interessante al tempo stesso.

Based on the book Memorias del calabozo, by Rosencof and Huidobro themselves, the film tells their true imprisonment, along with what will become, years later, the President of Uruguay. The three characters belonged to the Tupamaros movement. A film to be seen also just for the history, heartbreaking with flashes of humanity, it is well built by the young Uruguayan director (but now resident in Spain) Brechner, because he manages to create disturbance even in the spectator. Beautiful and interesting at the same time.

20190804

Loto

Lotus - Soen (2019)

Quarto album per la band svedese, che come i seguaci sapranno, annovera tra le sue fila il batterista svedese-uruguaiano Martin Lopez, già con Opeth e Amon Amarth, e gli ex Willowtree Joel Ekelof (voce) e Kim Platbarzdis (chitarra), nonché, inizialmente, anche il bassista Steve Di Giorgio, ex Testament, Death e Sadus. La band mescola due grandi influenze, quella dei Tool e quella dei System of a Down, ottenendo un qualcosa che a volte si avvicina pure ai Disturbed. C'è qualche accenno djent, fortissimi richiami allo stile di David Gilmour nei soli di chitarra, e un cantato pulito, oserei dire a tratti lirico. Canzoni piuttosto elaborate, lunghe, una ricerca della melodia ostinata, sonorità smussate dalle tastiere. Ascolto soddisfacente per gli amanti del metal di categoria.



Fourth album for the Swedish band, which as the followers will know, counts among its ranks the Swedish-Uruguayan drummer Martin Lopez, already with Opeth and Amon Amarth, and the former Willowtree Joel Ekelof (vocals) and Kim Platbarzdis (guitar), as well as, initially, also bassist Steve Di Giorgio, formerly Testament, Death and Sadus. The band mixes two great influences, the one from Tool and the one from System of a Down, getting something that sometimes even comes close to the Disturbed. There are a few djent hints, very strong references to the style of David Gilmour in guitar solos, and a clean singing, I would dare to say lyrical at times. Rather elaborate, long songs, a stubborn search for melody, angles softened by keyboards. Satisfying listening for lovers of classy metal.

20190802

Nessuna geografia

No Geography - The Chemical Brothers (2019)

Mi sbaglierò, ma a me pare proprio che il duo composto da Tom Rowlands e Ed Simons, sappiano ancora perfettamente come far muovere i culi. Il disco apparentemente suona come se fossimo qualche anno indietro, eppure la ricerca non si è fermata, e, tra citazioni di Vangelis e dance incalzante (a tratti), c'è pure molto soul, che a volte emerge, altre volte rimane sottotraccia. Ha, inoltre dalla sua, un messaggio di fondo, portato avanti dai testi rarefatti e dal titolo stesso del disco, No Geography, positivo e tollerante. A questo punto sono curioso di (ri)vederli dal vivo, dopo moltissimi anni: l'occasione si presenterà in Novembre.



I may be wrong, but it seems to me that the duo formed by Tom Rowlands and Ed Simons, still know perfectly how to make asses move. The album apparently sounds like we were a few years back, yet the search did not stop, and, among quotations from Vangelis and fast-paced dance (at times), there is also a lot of soul, which sometimes emerges, sometimes remains undercurrent. The album also has a basic message, as another very good thing, carried out by the rarefied lyrics and by the title, No Geography, positive and tolerant. At this point I am curious to see them live again, after many years: the occasion will be next November.

20190801

Metallo vitale

Life Metal - Sunn O))) (2019)

Il duo Greg Anderson e Stephen O'Malley, coadiuvati da Hildur Guðnadóttir alla voce, violoncello elettrico e haldorophone, Tim Midyett al basso e ai crotaliTos Nieuwenhuizen al moog, e da Anthony Pateras all'organo a canne, prosegue per la sua strada della sperimentazione, definita correttamente (a mio parere) drone metal. Il disco in questione è stato registrato insieme ad un altro, che uscirà più avanti quest'anno, e che si intitolerà Pyroclasts. Come suggerisce Grayson Haver Currin su Pitchfork, "a seconda di cosa ti serve, Life Metal è, al massimo volume, uno scudo o un mantello, un esercizio a tempo di ritirata dal mondo esterno, o un momento di vuoto senza sbattere le ciglia". Se avete capito cosa dovete aspettarvi, dai Sunn O))) e da questo Life Metal, bene, se non lo avete capito, provate a spegnere le luci, mettervi comodi, e a premere play. Poi scrivetemi le vostre impressioni nei commenti.



The duo Greg Anderson and Stephen O'Malley, assisted by Hildur Guðnadóttir on vocals, electric cello and haldorophone, Tim Midyett on bass and bass crotales, Tos Nieuwenhuizen on the moog, and by Anthony Pateras on the pipe organ, continue on its way of experimentation, correctly defined (in my opinion) drone metal. The album in question was recorded along with another one, which will be released later this year, and which will be titled Pyroclasts. As Grayson Haver Currin suggests on Pitchfork, "Depending on what you need, Life Metal is, at maximum volume, a shield or a cape, a timely exercise in either retreating from the outside world or squaring up to it without blinking". If you've understand what you have to expect from Sunn O))) and from this Life Metal, ok, good, but if you haven't, try turning off the lights, making yourself comfortable, and press play. Then write me your impressions in the comments.