The Host - Di Bong Joon-ho (2006)
Giudizio sintetico: si può vedere ma anche no (2,5/5)
Nel 2000, un patologo militare americano (Scott Wilson) ordina al suo assistente coreano (Brian Lee) di scaricare 200 bottiglie di formaldeide in uno scarico che porta nel fiume Han. Nel corso degli anni seguenti, ci sono avvistamenti di una strana creatura anfibia nel corso d'acqua ed i pesci di quel fiume muoiono. Un uomo che sta per suicidarsi, poco prima di saltare nel fiume, vede qualcosa di oscuro muoversi nell'acqua.
A dispetto dal mio giudizio sul terzo film del regista coreano, influenzato dal fatto che il genere non sia il mio preferito, confermo il mio giudizio su di lui: capace di affrontare qualsiasi genere con personalità. C'è da dire anche che su The Host ci sono almeno altre tre cose importanti da sottolineare. La prima, che prende spunto da un fatto realmente accaduto (lo scarico della formaldeide in un fiume, accaduto più o meno come racconta il film); la seconda, che c'è una critica della burocrazia sud coreana ed una autocritica storica del Paese stesso; la terza, che essendo stato interpretato come anti-USA, il film è uno dei pochi blockbuster sud coreani ad aver avuto successo anche in Nord Corea.
In spite of my judgment on the third film of the Korean director, influenced by the fact that the genre is not my favorite, I confirm my opinion on him: capable of facing any genre with personality. It must also be said that on The Host there are at least three other important things to underline. The first, which takes its cue from a fact that really happened (the discharge of formaldehyde into a river, which happened more or less as the film tells); the second, that there is a criticism of the South Korean bureaucracy and a historical self-criticism of the country itself; the third, which having been interpreted as anti-US, the film is one of the few South Korean blockbusters to have been successful in North Korea as well.
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