No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20130318

l'autostrada

The Highway - Holly Williams (2013)


Mi sono avvicinato al country, o meglio, all'americana, molto tardi, e i colpevoli sono senza dubbio la mia curiosità e anche un po' l'amico Monty (con il quale, come potrete notare, ci facciamo spesso i pompini a vicenda, ma mi dispiace deludervi, questa è solo una citazione da non prendere alla lettera). Da quando mi ci sono avvicinato, e questo è solo un altro panegirico per raccontarvi una cosa che vi ho già detto più volte, mi sono scoperto (come se fosse una novità) parecchio sensibile alle voci femminili (e naturalmente il Monty prova ogni volta a rigirare il coltello nella piaga, segnalandomene di altre). Ora, non ricordo neppure come mi sono accorto dell'esistenza di una delle figlie di Hank Williams Jr., ma mi ricordo che il primo disco che ascoltati fu il precedente a questo, Here With Me, ormai anche un po' datato (è del 2009), e che ho avuto molte difficoltà ad abbandonarne l'ascolto, tanto mi piaceva quella voce e quelle parole semplici, che, come ha detto qualcuno, lei fa in modo da renderle credibili. Ascoltato pure il primo The Ones We Never Knew, del 2004, possiamo pure notare che l'artista di Nashville, che ha da poco compiuto 32 anni, ha inoltre il dono di saper scrivere canzoni semplici, mai particolarmente innovative o sbalorditive, ma che risultano comunque coinvolgenti, calde, classicamente senza tempo, che denotano una bella sensibilità, e che riesce ogni volta ad interpretarle con la sua voce ottimamente modulata e che riesce, come detto, a trasmettere un senso di onesta semplicità. E la stessa magia accade ascoltando questo nuovo lavoro dal titolo The Highway, che esce per la sua nuova etichetta "personale" Georgiana Records, e che non riesco a smettere di ascoltare se non facendomi violenza. E mi interrogo violentemente, appunto, su come un fan dei Converge e dei Dillinger Escape Plan, quale mi ritengo, possa ininterrottamente sentirsi toccato emotivamente da pezzi quali Without You (con la partecipazione di Jakob Dylan), Giving Up, Waiting On June (nientemeno che con Gwyneth Paltrow), Gone Away From Me (con Jackson Browne), Happy, la splendida title-track (a mio modestissimo parere bellissimo il passaggio che dice "I miss the sound of rubber rolling out my window/And that crescendo the highway brings/Oh, these wheels are gonna keep me spinning all my days/Out here on the highway"; in pochi sarebbero stati in grado di abbinare "crescendo" all'autostrada), e la meravigliosa A Good Man, con uno di quei testi scontati che non riuscirei a ripetere ad alta voce senza piangere, e che dopo l'amore che ho provato per la sua Alone, è destinata ad entrare di diritto nelle mie canzoni preferite della vita. Non mancano un paio di allegre e dignitose drinkin' songs quali 'Til It Runs Dry (con Dierks Bentley) e l'iniziale Drinkin', e l'ottima e ritmata Railroads.
Niente di particolarmente esaltante per i più, ma a me questo disco manda in orbita. E non posso farci niente.

2 commenti:

monty ha detto...

Photoshop come se piovesse, neh
:D

jumbolo ha detto...

dici? non lo so, forse è solo una foto presa bene. non è mica brutta, però ecco, di profilo non viene certo bene, ha un naso "importante".