No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20070615

plagi camorristici

scusate, riporto in prima pagina questo post visto il tenore delle risposte, magari qualcuno vuole aggiungere la propria. il post è di jumbolo.
lafolle.




Sono sconvolto. Ma voi la sapevate questa cosa qui?





Napoli, 23 nov. - (Adnkronos) - 'Gomorra', il best seller dello scrittore Roberto Saviano edito dalla Mondadori, che ha raggiunto le 400mila copie vendute e che sara' pubblicato anche all'estero, e' da qualche giorno in libreria con una prima rettifica riguardante la citazione di una fonte giornalistica che nelle prime edizioni era stata omessa: la notizia, di cuisi e' parlato nell'edizione delle 13 del Tg dell'emittente campana Canale 8 condotto dal giornalista Marzio Di Mezza, riguarda uno stralcio del libro in cui era citato il patto di camorra tra il clan Di Lauro e gli scissionisti, protagonisti della faida che ha insanguinato Napoli tra il 2004 e il 2005. L'articolo originario, scritto dal giornalista napoletano Simone Di Meo, era stato riportato da Saviano senza l'indicazione del quotidiano su cui era apparso ('Cronache di Napoli') e dell'autore. I legali della Mondadori hanno disposto l'inserimento della fonte nelle successive ristampe dell'opera, anche se - secondo quanto emerso nel corso del Tg - anche altri giornalisti campani sarebbero pronti a chiedere, nei prossimi giorni, altre correzioni circa la mancata citazione di lavori di inchiesta e reportage nel libro 'Gomorra'.(Com/Ct/Adnkronos) 23-NOV-06 15:54





Non ho letto il libro, volevo farlo ma non subito. Adesso forse non lo farò più. Se n'è parlato pure troppo. E secondo me la maggioranza della stampa ha taciuto questa cosa. Vergogna.

PS grazie ad un amico napoletano che mi ha segnalato la cosa

21 commenti:

Anonimo ha detto...

non ti rispondo neanche.
ma solo eprchè ti volgio troppo bene eh : )
mau

drunkside ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

Maurino son curioso, dicci.
drunkside

jumbolo ha detto...

mau, te non devi rispondere solo perchè oggi sei veramente fuori come un terrazzino

basta guardare i tuoi commenti ai post precedenti :))

Anonimo ha detto...

niente, solo che per me può aver copiato anche ogni virgola.
è la vecchia storia del dito e la luna.
è un libro importante perchè riflette qualcosa di ben più grande che a che fare con tutti noi.
inoltre stiamo lasciando da tempo che anche nuove mafie si allarghino da noi, quindi è il caso di saperne qualcosa. Sempre la storia della differenza dal borghese normale di gaber.

non mi sembra da Ale un discorso così. Il libro di Saviano è qualcosa di travolgente, scritto benissimo, scorrevole e pieno di momenti intensissimi.

Inoltre se io scrivo un libro su Gaber evidentemente porterò nozioni che magari tu che ne hai scritto un articolo hai già citato.
e mi puoi fare causa ma non lo fai perchè occupandosi del medesimo caso certe cose sono all'ordine del giorno. e perchè sennò ti viene la cagarella a spruzzo per via delle macumbe che ti faccio.

no?

doppiafila ha detto...

Il libro é leggibilissimo, le situazioni sconvolgenti... Solo che - a questo punto - non nominerei Saviano responsabile dell'Antimafia (o simili) come s'era cominciato a fare nelle prime settimane dopo il lancio, in cui sembrava che lui fosse l'eroe pulito e candido che poteva consfiggere la Camorra da solo...
Saluti, Doppiafila

Anonimo ha detto...

penso alla figa sempre e comunque.
sia chiaro.
e vi amo come non sapete

Anonimo ha detto...

parlane bene...parlane male...
l'importante è parlarne.....
esiste ancora l'etica nell'editoria?

...sono troppo cinico?

monty ha detto...

d'accordo con maurino e doppiafila.
Questo libro ha un valore sociale
a prescindere.

Detto questo, la faccenda del copia
incolla senza citazione dell'autore
carina non lo è di certo, ma secondo
me non è un elemento tale da far
liquidare con sufficienza o snobismo
l'opera.

Anonimo ha detto...

cari amici,
sono l'autore dell'inchiesta - o meglio, delle inchieste - che sono servite a Roberto Saviano per scrivere il capitolo più importante del libro, quello sulla faida di Secondigliano.
Ho letto i vostri post - e ringrazio chi ha inserito la notizia nel blog, permettendo così la libera espressione delle idee, concordanti o divergenti che siano - e vorrei puntualizzare una cosa: qui non si tratta della vecchia storia del dito e della luna, come suggerisce qualcuno, ma della correttezza professionale, dell'etica e della deontologia che impone - a livello morale e normativo - la citazione delle fonti. Io non voglio passare per l'invidioso o per il ribelle, ma vi assicuro che una cosa è scrivere di camorra su "Cronache di Napoli" e un'altra sull'Espresso o su Nazione Indiana. A Cronache hanno cercato di: a) bruciarci la redazione, b) minacciato di ucciderci, c) inviato una corona di fiori... e tanto altro ancora. Allora dico, perché non riconoscere a ragazzi che rischiano (veramente, senza scorta...) il valore giusto e sacrosanto del proprio lavoro, citando qui e lì nell'opera il loro lavoro di inchiesta giornalistica, la loro scoperta di verità scottanti. Nessuno avrebbe preteso royalties o indennizzi, anzi: avremmo tutti ringraziato.
Io ho un fascicolo alto così di tutte le notizie che ha copiato dalle mie inchieste ed è pronta una causa per il riconoscimento dei giusti diritti di tutti.
Sarei curioso di conoscere il parere di voi tutti.
grazie per l'attenzione
Simone Di Meo (simonedimeo@gmail.com)

monty ha detto...

Io tendo a dividere la questione in due parti.
Il problema del “plagio” è un elemento di assoluta mancanza di correttezza deontologica e professionale, oltre che questione giuridica che spero si concluda a favore tuo e dei colleghi coinvolti, che in alcun modo intendo minimizzare e/o banalizzare. E’ un comportamento inaccettabile da parte di Saviano e della Mondadori.

Il successo dell’opera però, e questa l’altra parte della discussione, è a mio avviso elemento che ha solo connotazioni apprezzabili. Quello della camorra è un fenomeno che al pari della guerra in medio oriente, non ci distoglieva dal piatto di spaghetti mangiato mentre la tv trasmette il telegiornale. Morti, feriti,rapimenti,agguati,sparizioni,infiltrazioni mafiose hanno nel tempo provocato per molte persone la stessa reazione di una bomba al mercato di kandhaar, vale a dire indifferenza. Il fascio di luce gettato da Gomorra, sui vari aspetti del sistema e l’imprevedibile portata del successo del libro, ha fatto sì che circa un milione di lettori conoscano nel dettaglio cosa accade in quelle zone d’Italia.

Per me questo è ampiamente rilevante e positivo.

Il cerchio sarà chiuso quando un giudice imporrà alla Mondatori di ristampare il libro con tutte le citazioni e i riferimenti corretti, magari riconoscendo anche un indennizzo a chi, come te, il lavoro lo svolge sul campo rischiando di suo.

Mi ha fatto enormemente piacere avere il tuo contributo. Grazie a te, e ovviamente a Livio e Ale padroni di casa.

jumbolo ha detto...

Simone, non mi ero accorto del tuo commento. Sono ovviamente e totalmente d'accordo con quello che dici, ma questo l'avrai già capito da come ho commentato la notizia. Ed è importante quello che specifichi a proposito della differenza di scrivere di camorra su "Cronache di Napoli" e sull'Espresso, importantissimo. Ero sicuro che questo fosse uno dei problemi, e da una parte sono felice di non essermi sbagliato, ma dall'altra sono addolorato che davvero sia così. Perchè, come ho avuto occasione di scrivere quando ho parlato dell'annosa storia dei rifiuti in Campania, la Campania siamo anche noi.
Sono davvero felice del tuo intervento, ti ringrazio e ti invito a farci sapere l'evoluzione della vicenda, ma anche di altri fatti salienti su Napoli e le sue piaghe.
Ciao e grazie ancora
alessandro

Anonimo ha detto...

il dito e la luna era riferito al fatto che l'entità dell'opera è ben più alto di qualsiasi bega vostra interna, sono sicuro di essere stato chiarissimo.
buon lavoro.
mauro

Anonimo ha detto...

qui nessuno dice che saviano non è più un bravo scrittore, ma che è un romanziere e basta, non certo un giornalista infiltrato nel sistema camorra. Cosa che invece hanno voluto far credere ed il nostro ci ha marciato. Le cose che racconta nel libro si sanno da tempo, non c'è nessuna novità almeno per tanti giornalisti che si occupano di tali argomenti, come il bravo simone di meo, che conosco e stimo da sei anni. Saviano non ha aggiunto niente, lo hanno perfino paragonato a giancarlo siani. ma smettiamola per favore!! Se fosse stato un infiltrato, non si sarebbe pubblicato la sua foto gigante sul retro del libro. La notizia della rettifica è vecchia di mesi, ma non è mai uscita sui giornali, aggiungo: quando le agenzie hanno pubblicato il fatto, l'indomani i giornali hanno fatto finta di niente, anzi, hanno scritto che il romanziere casertano andava a condurre una trasmissione radiofonica su rai 3. Domanda: se è vero che ha ricevuto minacce dai clan, perchè pubblicizzare il luogo e l'orario dove poterlo intercettare? ( sede di radio 3) 2° domanda: vi siete mai chiesti il perchè Gomorra è pubblicato da Mondadori e Saviano scrive per il gruppo editoriale concorrente Espresso?

Anonimo ha detto...

Vorrei sapere da Simone Di Meo se l'editore di Cronache di Napoli nel periodo degli articoli a cui fai riferimento, era Maurizio Clemente. In quel caso, bisognerebbe ricordare anche altre cose.

Anonimo ha detto...

Caro anonimo,
non riesco a capire dove vuoi andare a parare. O meglio, ho capito. E questo che significa, secondo te? Spiegami un po'...

ps: per Renato, ricambio la stima e l'affetto.
sdm

Anonimo ha detto...

Caro anonimo,
non riesco a capire dove vuoi andare a parare. O meglio, ho capito. E questo che significa, secondo te? Spiegami un po'...

ps: per Renato, ricambio la stima e l'affetto.
sdm

Anonimo ha detto...

Significa, significa. E poi non mi rispondi: chi era l'editore? Clemente? Sì o no? Barrare una delle due caselle, grazie.

01 ha detto...

sì, era maurizio clemente. E con questo, caro anonimo, che cosa vuoi dire? che un giornalista non può rivendicare il proprio lavoro, se non ha un editore immacolato alle spalle? francamente mi sembra una idiozia, tenuto conto che - sulla base del tuo ragionamento - anche un giornalista di Repubblica non avrebbe diritto a parlare, o a scrivere, essendo il suo editore, Carlo De Benedetti, finito in galera nel 1993?
volevi sembrare intelligente con questa provocazione? per cortesia, studia la storia e sta' zitto la prossima volta, o almeno abbi il coraggio di firmarti.

Anonimo ha detto...

Saviano a copiato un po tutti.il primo è stato Gigi di Fiore, poi Rosaria Capacchione, la lista dei "fregati da saviano" è lunga.. per pudore nessuno ha parlato pubblicamente: sarebbero stati considerati degli invidiosi.. Ma si sapeva. ma intanto Saviano sapientemente ha costruito il mito. causando un danno all'antimafia seria gravissimo. Nessuno osa mettere in discussione le presunte minacce per che magari poi tolgono la scorta a uno che la vita la rischia veramente

Anonimo ha detto...

Ho letto il libro con interesse e passione, e da napoletana mi sento di dire che è molto vero nelle atmosfere, riesce a trasmettere quello che è Napoli perfettamente.

Concordo con chi auspica che vengano riconosciuti i diritti di chi ha lavorato per portare alla luce certi fatti.

Ma penso che saper raccontare una storia sia un pregio altrettanto grande che saperla scovare. La storia della letteratura è piena di grandi opere che sono nate da opere minori, precedenti, di autori ignoti. Ma ciò non rende i capolavori meno importanti.

Anche perché le cose che ci raccontiamo fra noi napoletani sono scontate, non ha senso ripetercele all'infinito. Da emigrante dico che se quel libro avrà il merito di aprire gli occhi dei settentrionali su certe tematiche, mi vanno bene anche i plagi.

Detto ciò, che poi ad ognuno vengano riconosciuti i propri meriti è giusto e sacrosanto.

liuska76