No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20190228

La forza nei numeri

Strenght in Numb333rs - Fever 333 (2019)


L'ascolto del disco di debutto dei Fever 333, che esce a quasi un anno di distanza dall'EP Made an America del quale vi ho parlato pochi giorni fa, non cambia di una virgola la mia impressione sulla band. Musicalmente, partono come i nuovi Rage Against the Machine, e durante le tracce diventano i Green Day. C'è potenza ma molta molta melodia, a volte anche pacchiana. Però c'è un forte messaggio di protesta, e questo è buono.



Listening to the debut album of the Fever 333, which comes out almost a year after their EP Made an America of which I spoke to you a few days ago, does not change my impression on the band. Musically, they start like the new Rage Against the Machine, and during the tracks they become Green Day. There is power but a lot of melody, sometimes even tacky. But there is a strong protest message, and this is good.

20190227

Amore

Amo - Bring Me The Horizon (2019)


Signore e signori, oggi sarò breve. Di recente, non troppo modestamente, il chitarrista Lee Malia dei Bring Me The Horizon, band di Sheffield UK che qua su fassbinder seguiamo da un po' di tempo, ha dichiarato: "siamo un anno avanti rispetto alle altre band, per quanto riguarda le idee musicali". Non posso dargli torto. Amo, disco concept sull'amore e sulla sua somiglianza con alcune sette, dalle quali è difficile liberarsi, è un disco quasi rivoluzionario, che porta la band da livello palazzetti a livello stadi. C'è molto più electropop che metal, tantissima melodia, molto bella tra l'altro, non c'è vergogna alcuna nella loro ricerca di nuove frontiere, sapendo benissimo che con questo disco di svolta, perderanno molti fan, e saranno accusati di tradimento. Spogliatevi di ogni preconcetto e tuffatevi dentro Amo con i vestiti e tutto: scoprirete un mondo nuovo. Sicuramente uno dei dischi dell'anno



Ladies and gentlemen, today I will be brief. Recently, not too modestly, the guitarist Lee Malia of Bring Me The Horizon, a band from Sheffield UK that we have been following since a while now on fassbinder, said: "we are a year ahead of other bands when it come to musical ideas". I can not blame him. "Amo", concept album about love and its resemblance to some cults, from which it is difficult to get rid of, is an almost revolutionary record, which brings the band from the sports hall's level, to the stadium's level. There is a lot more electropop than metal, a lot of melody, very beautiful by the way, there is no shame in their search for new frontiers, knowing full well that with this turning point, they will lose many fans, and will be accused of treason. Undress yourself of every preconception and dive into "Amo" with clothes and everything: you will discover a new world. Definitely one of the records of the year.

20190226

Coperto di sangue

Covered in Blood - Arch Enemy (2019)

Prima di parlare degli Arch Enemy, band una volta strettamente svedese, adesso decisamente internazionale, mi diverto sempre moltissimo a leggere le varie recensioni sui siti metal, e soprattutto, i commenti. Sono diventati una band che divide moltissimo l'audience, chi li ama qualsiasi cagata facciano, chi li odia per essere cambiati dagli esordi. Credo che a loro non freghi nulla, così come a me, che ho cominciato ad ascoltarli soltanto perché incuriosito dal fatto che la seconda cantante aveva deciso di smettere, e aveva scelto personalmente la sua succeditrice (o succedente, ma qui dovremmo consultare direttamente la Crusca), nonché di rimanere come manager. Detto questo, questo disco esce chiaramente per mantenere alta l'attenzione della band, da un anno e mezzo in tour, dove probabilmente rimarrà ancora almeno altri sei mesi (niente che non faccia ormai qualsiasi altra band, del resto, come sapete, i dischi non si vendono più), e non è altro che una raccolta di 24 cover registrate dalla band dal 1995 ad oggi. Ci sono quindi pezzi cantati da Alissa, ma anche da Angela Gossow e dal primo cantante Johan Liiva. Nonostante tutte le critiche, a me il disco piace perché mette insieme canzoni dalle provenienze più disparate, ma la band, seppure in momenti diversissimi della sua carriera, fa si che tutte quante suonino un po' come se fossero loro. Ed è uno spasso assoluto, riuscire ad ascoltare, nello stesso disco, pezzi di Tears For Fears, Iron Maiden, Judas Priest, Mike Oldfield, Pretty Maids, Carcass, Megadeth, Manowar, GBH, Scorpions, Europe, Kiss, Queensryche, Discharge, oltre a Moderat Likvidation, Anti-Cimex e Skitslickers, band della cosiddetta D-Beat, scena hc punk svedese anni '80. Tutti cantati con la voce growl, o come dice l'amico Antonio, a rutti.



Before talking about Arch Enemy, a once Swedish band, now decidedly international, I always enjoy reading the various reviews on the metal sites, and above all, the comments. They have become a band that divides the audience very much, there is who loves them for any crap they do, who hates them to be changed from the beginning. I think they do not give a damn, just like me, that I began to listen to them only because I was intrigued by the fact that the second singer had decided to stop, and she had personally chosen her successor, as well as to remain as a manager. That being said, this record comes out clearly to keep the band's attention high, since a year and a half on tour, where it will probably still remain at least another six months (nothing that does not do every other band now, due, as you know, the records they are no longer sold), and is nothing more than a collection of 24 covers recorded by the band from 1995 to today. There are therefore tracks sung by Alissa, but also by Angela Gossow and the first singer Johan Liiva. Despite all the criticism, I like the album because it brings together songs from the most diverse backgrounds, but the band, although in very different moments of its career, makes sure that all play a bit as if these songs belongs to them. And it's an absolute pleasure, being able to listen on the same album, tracks originally by Tears For Fears, Iron Maiden, Judas Priest, Mike Oldfield, Pretty Maids, Carcass, Megadeth, Manowar, GBH, Scorpions, Europe, Kiss, Queensryche, Discharge, in addition to Moderat Likvidation, Anti-Cimex and Skitslickers, bands of the so-called D-Beat, the 80s Swedish punk hc scene. All songs sung with the growl voice, or, as my friend Antonio says, with burps.

20190225

Viaggi del 2018 pt. 2

Sopot, Bourg-en-Bresse, Berna, La Palma, El Hierro, San Lorenzo de El Escorial

16/19 novembre 2018
Come nasce questo city break in Polonia lo racconto nelle recensioni dei concerti che sono andato a vedere, ad ogni modo, avevo "mancato" Sopot durante il mio weekend a Danzica di qualche anno fa, e quindi mi dico "perché no". Stesso volo per Danzica, trasferimento verso lo Sheraton Sopot Hotel, uno sfizio che decido di togliermi. Hotel esagerato. Arrivo prima di pranzo, e dopo aver preso possesso della camera, esco per un hamburger per la via principale dello struscio di Sopot. Fa freschino. Riposino meritato, e la sera due passi due per il concerto di Zola Jesus. Dopo la pizza, rientro in albergo. Sabato è una bella giornata, seppur molto fredda, e ne approfitto per una lunga passeggiata, un pranzo in riva al mare al White Marlin, e per proseguire la passeggiata percorrendo il molo più lungo d'Europa, giusto davanti all'albergo. Domenica oziosa, è nuvoloso e fa freddo, rimedio con la SPA dell'albergo, davvero niente male. Lunedì il volo di ritorno è molto presto la mattina.

22/25 novembre 2018
La settimana diventa corta, perché mi prendo altri due giorni di ferie per andare a Milano a vedere quello che doveva essere l'ultimo concerto degli Slayer in Italia (e invece suoneranno di nuovo qui nell'estate del 2019), e rientro solo per ripartire per la Francia, direzione Bourg-en-Bresse, dove devo recarmi per lavoro. Vado in auto, da solo, impiegando tutta la giornata del giovedì, dormo al Mercure Bourg-en-Bresse. L'incontro di lavoro è per il venerdì mattina, e dopo pranzo saluto e mi dirigo verso la Svizzera, precisamente a Berna, per vedere Anna von Hausswolff in concerto. Alloggio all'hotel Ambassador, scelto giusto l'anno prima per la mia visita lampo della stessa città. Anche questa visita è davvero breve, perché arrivo alle 17 abbondanti, giusto il tempo per un riposino, e per vedere il concerto. Rientro direttamente in albergo, e la mattina dopo mi rimetto in auto per tornare in Italia, ma non vado a casa: mi fermo in quel di Parma, per questo altro concerto. Il rientro a casa è per la domenica 25.
7/19 dicembre 2018
Per chiudere l'anno, finalmente una specie di vacanza, che non preveda né concerti, né impegni di lavoro come pretesto per una partenza. Venerdì 7 dicembre mi imbarco sul Pisa-Madrid di Ryanair, dopo di che sul Madrid-Santa Cruz de la Palma della Iberia Express. La combinazione è di quelle che ancora oggi, mi danno soddisfazione, costruirsi voli leggermente complessi da soli. Detto questo, arrivo quindi sull'isola di La Palma, sesta isola Canaria che visito, fino ad oggi mancante. Esco con una ventina di gradi, cielo leggermente nuvoloso e una strana nebbia, che in realtà sono nuvole bassissime. Prendo un taxi per un percorso ridicolmente breve, ed eccomi all'H10 Taburiente Playa, hotel da vacanzieri e pensionati, dove alloggerò per una settimana intera con tariffa all inclusive. Abbronzatura senza esagerazioni, televisione, libri, ozio totale (anche se manterrò la camminata giornaliera di un'ora, come tentativo di mantenere una specie di forma fisica). Il tempo non è il massimo, ma il sole abbronza quando c'è, e ogni tanto una vacanza del genere, ho capito che mi ci vuole. Rinuncerò a qualsiasi forma di turismo, nessuna escursione, niente di niente, solo ozio. Questo fino a venerdì 14, giorno in cui di buon mattino prendo un altro taxi, lascio il Taburiente, torno all'aeroporto di La Palma, e con voli Binter Canarias, transitando per l'aeroporto di Tenerife Norte, arrivo sull'isola di El Hierro, settima e ultima Canaria che visito, e con questa ho terminato. Due giorni mi sembrano sufficienti per questa minuscola isoletta, dove pochi anni fa ci fu un'eruzione. Esco dal minuscolo aeroporto di fronte al mare, conosco il simpaticissimo operatore Avis, che mi consegna l'auto e qualche suggerimento, e attraverso quasi tutta l'isola per giungere al Balneario Pozo de la Salud, un hotel a picco sull'oceano con una vista spettacolare, in un luogo che pare essere davvero ai confini del mondo. Passo due giorni di ozio ancora più totale, se si esclude la camminata lungo una strada poco trafficata e protetta da reti anti-caduta massi (siamo sotto una imponente montagna, dalla quale si pratica pure parapendio) e un giro veloce dell'isola con l'auto, arrivando a domenica 16. Ancora di buon mattino parto per l'aeroporto, torno a La Palma sempre via Tenerife Norte e sempre con Binter Canarias, pranzo dentro l'aeroporto, e poi mi imbarco verso Madrid (Iberia Express). Arrivo a Barajas verso le 18, ritiro l'auto presso l'Avis, e mi dirigo verso l'Holiday Inn Express di Alcobendas, periferia industriale di Madrid, dove alloggerò per quella sera. Lunedì 17, con molta calma, mi dirigo verso San Lorenzo de El Escorial. Inganno il tempo e pranzo a Collado Villalba, dentro un centro commerciale, e attendo che sia l'ora di fare il check in all'hotel Tres Arcos, uno degli alberghi peggiori che mi sia capitato di visitare ultimamente, gestito da dei signori molto anziani, con stanze minuscole, bagni microscopici, e riscaldamenti inadeguati (dimenticavo: in continente fa freddo, siamo a dicembre). Passo la giornata a passeggiare per il paese e a prendere le misure per la visita del giorno seguente al Monastero dell'Escorial, visita che eseguo il giorno seguente (il lunedì l'Escorial è chiuso), con soddisfazione, e prima di pranzare riesco pure a visitare la Valle de los Caidos, dove ci sono ancora, oltre ai resti delle vittime della Guerra Civile spagnola (di entrambe gli schieramenti), anche le spoglie di Franco, spoglie sulle quali si è acceso, in Spagna, di recente, un dibattito acceso (c'è chi, a mio avviso giustamente, vorrebbe rimuovere le spoglie del dittatore). Torno a mangiare qualcosa al centro commerciale dove ho mangiato il giorno precedente, e poi mi dirigo verso l'Holiday Inn Express di Alcobendas, dove torno per la notte di martedì 18. Il mattino seguente, consegna dell'auto e ritorno a casa. Per questo 2018 è tutto.