No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20180930

Giorno sessantanove

Day69 - 6ix9ine (2018)

Cari matusa, questa rece è per voi, per la serie "la musica dei vostri figli" (o nipoti, o solo molto, ma molto più giovani di voi). E quindi, anche per me stesso. 6ix9ine, all'anagrafe Daniel Hernandez, è una delle punte di diamante del mumble rap (anche SoundCloud rap), letteralmente borbottio, per l'incomprensibilità dei testi e il modo strascicato di rappare dei protagonisti. Un soggettino mica da ridere: nato nel '96 a Bushwick, Brooklyn, da madre messicana e padre portoricano, espulso da scuola verso i 14 anni, il padre viene assassinato nel 2009 e lui si ritrova a fare lavoretti vari, tra i quali vendere marijuana per supportare la madre. Si presume che abbia venduto anche eroina, è rimasto coinvolto in una brutta storia (quando aveva 17 anni) di sesso con una 13enne (video poi messi online), è accusato di aver soffocato un 16enne, è indagato perché uno dei rapper con i quali ha imbastito una faida verbale è stato aggredito con armi da fuoco, pochi mesi fa è stato rapito, picchiato e rapinato, rischia di andare in carcere per tutta una serie di sentenze che sono in attesa di essere giudicate. Detto tutto ciò, il suo flow decisamente prepotente, e spesso punteggiato da spari, è intrigante. Si distingue per i capelli e la grill dentaria multicolore, i video a cartoni animanti, e naturalmente, testi decisamente vietati ai minori.



Dear Methuselah, this review is for you, for the series "the music of your children" (or nephews, or just a lot, but much younger than you). And so, even for myself. 6ix9ine, aka Daniel Hernandez, is one of the spearheads of the mumble rap (also SoundCloud rap), literally muttering, for the incomprehensibility of the lyrics and the shuffling way of rapping of the protagonists. A little persona not to laughing about: born in '96 in Bushwick, Brooklyn, from a Mexican mother and Puerto Rican father, expelled from school around 8th grade, the father is murdered in 2009 and he finds himself doing various jobs, among which sell marijuana to support the mother. It is assumed that he also sold heroin, was involved in a bad story (when he was 17) of sex with a 13-year-old (video then put online), is accused of choking a 16 year old, is investigated because one of the rappers with whom he has built up a verbal feud was attacked with firearms, a few months ago he was kidnapped, beaten and robbed, he risks going to jail for a whole series of sentences that are waiting to be judged. Having said all this, its decidedly overbearing flow, and often punctuated by gunfire, is intriguing. It stands out for its multicolored hair and dental grill, animated cartoons videos, and of course, texts that are definitely forbidden to minors.

20180928

Oggetti appuntiti

Sharp Objects - Scritta da Marti Nixon, diretta da Jean-Marc Vallée (2018) - Miniserie in 8 episodi - HBO

Camille Preaker, una reporter ultratrentenne di base a St. Louis, lotta con la sue dipendenze: alcolismo e autolesionismo. Ha continui flashback della sua travagliata infanzia in Wind Gap, Missouri. Il suo direttore, Frank Curry, che, scopriremo, funge un po' da padre e non sta benissimo con la salute, la spedisce nuovamente a Wind Gap, dove la 13enne Ann Nash, è stata uccisa l'estate precedente, e adesso, la 14enne Natalie Keene, è scomparsa. I flashback di Camille si intensificano appena si installa in un motel della zona, e dopo un paio di giorni, torna a vivere con la mondana madre Adora, persona influente nella piccola comunità sudista, il patrigno e la sorellastra adolescente Amma. Camille incontra il detective Richard Willis, inviato lì per rinforzare le forze di polizia locale e, naturalmente, non benvoluto dalla comunità, durante una battuta di ricerca, e più tardi intervista Bob Nash, il padre della piccola Ann. Sempre durante quella giornata, il corpo di Natalie viene ritrovato senza vita in un vicolo vicinissimo alla stazione di polizia locale. Amma e Camille parlano a proposito della sorella di Camille, Marian, morta quando Camille era ancora giovane, e Amma confessa che non le piace come la madre la sta trattando, e che ha deciso di comportarsi da bambina per nascondere proprio alla madre, il suo lato ribelle. Durante un bagno, si scopre che, tra le altre parole che Camille si "incide" sul corpo, c'è la parola "vanish", svanire.

Sharp Objects è la nuova, disturbante miniserie di HBO, un'altra piccola gemma di fiction televisiva degna degli schermi cinematografici, che somiglia più a True Detective che a Big Little Lies. Sceneggiatura ad orologeria (il vero colpevole viene svelato dopo i titoli di coda dell'ultimo episodio), ambientazione sudista provinciale che corrisponde a come ce lo immaginiamo senza mai esserci stati, e cast indovinato. Oltre alle conferme di Amy Adams (Camille) e una sempre versatile e incisiva Patricia Clarkson (Adora), si distinguono Eliza Scanlen (Amma) e Sydney Sweeney (Alice), già vista in The Handmaid's Tale.

Sharp Objects is the new, disturbing miniseries of HBO, another little gem of television drama worthy of the movie screens, which looks more like True Detective than Big Little Lies. Clockwork screenplay (the real culprit is revealed after the credits of the last episode), provincial sudist setting that corresponds to how we imagine it without ever having been there, and guessed cast. In addition to the confirmations of Amy Adams (Camille) and an always versatile and incisive Patricia Clarkson (Adora), we distinguish Eliza Scanlen (Amma) and Sydney Sweeney (Alice), this last already seen in The Handmaid's Tale.

20180927

Soldanima

Souldier - Jain (2018)

Il secondo disco, lo diceva anche Caparezza, è sempre il più difficile. C'è chi si aspetta troppo, soprattutto se il debutto è stato un fulmine a ciel sereno. E' esattamente il caso di Jeanne Galice, francese di Tolosa, giramondo nella sua infanzia al seguito del padre, che ha inglobato i sapori arabi e africani nella sua crescita musicale; il suo debutto Zanaka ci impressionò parecchio, e le prime impressioni di questo seguito, Souldier (gustoso gioco di parole come uno dei suoi singoli dal disco precedente, Dynabeat), non sono state così positive. Alla fine, però, non direi proprio che questo disco sia deludente, al contrario.La ragazza prosegue su una strada coraggiosa, mescolando una quantità enorme di influenze, e la definizione di M.I.A. francese non è per niente sbagliata. I testi non sono mai stupidi, e la freschezza, unità allo splendido mix di influenze, è delizioso.



The second album, Caparezza also said, is always the most difficult. There are those who expect too much, especially if the debut was a bolt from the blue. It is exactly the case of Jeanne Galice, French from Toulouse, globetrotter in her childhood following her father, who has incorporated the Arab and African flavors in her musical growth; her debut Zanaka impressed us a lot, and the first impressions of this sequel, Souldier (tasty pun like one of her singles from the previous album, Dynabeat), have not been so positive. In the end, however, I would not say that this record is disappointing, on the contrary. The girl continues on a courageous road, mixing a huge amount of influences, and the definition of "a French M.I.A." is not wrong at all. The lyrics are never stupid, and the freshness, and unit with the wonderful mix of influences, is delicious.

20180926

Regina

Queen - Nicki Minaj (2018)

Quarto disco per Onika Tanya Maraj in arte Nicki Minaj, cantante rap, modella e attrice, originaria di Saint James, Port of Spain, Trinidad e Tobago, ma cresciuta nel Queens, New York. Ve ne parlai in occasione del suo debutto, che non mi colpì più di tanto, e nel frattempo la ragazza, oggi 35enne, ha acquisito, se possibile, una ulteriore notorietà, anche per i suoi eccessi. In effetti, questa sua indole eccessiva è alla base del suo successo e della sua capacità di creare un tipo di flow unico: comico, molto vario, pieno di giochi di parole, cambi di accento, rapidità di esecuzione. Devo dire quindi, che per essere un disco rap, è uno di quelli che richiede attenzione nell'ascolto, e alla fine, può dare soddisfazione. Come sempre accade soprattutto nei dischi rap, grande dispiego di ospiti (Eminem, Labirinth, Lil Wayne, Ariana Grande, The Weeknd, Swae Lee, Future, e la sua idola Foxy Brown) più uno stuolo di produttori, compositori e campionamenti, per un disco, come detto, complesso e divertente.



Fourth record for Onika Tanya Maraj aka Nicki Minaj, rap singer, model and actress, originally from Saint James, Port of Spain, Trinidad and Tobago, but raised in Queens, New York. I talked about it on the occasion of her debut, which did not affect me so much, and in the meantime the girl, now 35, has acquired, if possible, a further notoriety, also for her excesses. In fact, this excessive nature is the basis of her success and her ability to create a unique flow: comic, very varied, full of puns, changes of accent, speed of execution. I have to say therefore, that to be a rap record, it is one of those that requires attention in listening, and in the end, it can give satisfaction. As always happens especially in rap albums, great use of guests (Eminem, Labirinth, Lil Wayne, Ariana Grande, The Weeknd, Swae Lee, Future, and her idol Foxy Brown) plus a bevy of producers, composers and samples, for an album, as mentioned, complex and fun.

20180925

Perso e trovato

Lost and Found - Jorja Smith (2018)

Disco di debutto della 21enne di Walsall, West Midlands, UK, cugina del calciatore Kemar Roofe in forza al Leeds Utd. Un mix di RNB, soul, trip hop e qualche sfumatura jazz, una voce che potremmo definire classica, e molto bella, piena di toni caldi e virtuosismi ben dosati. Alicia Keys, Lauryn Hill, Amy Winehouse possono servire da riferimento; la scrittura è buona, e potrebbe crescere esponenzialmente. On Your Own mi è parsa la traccia che osa qualcosa di più, e chissà che la giovanissima si convinca che deve battere la strada della sperimentazione, in questo senso.



Debut album of 21-year-old from Walsall, West Midlands, UK, cousin of footballer Kemar Roofe at Leeds Utd. A mix of RNB, soul, trip hop and some jazzy nuances, a voice that we could call classical, and very beautiful, full of warm tones and well-balanced virtuosity. Alicia Keys, Lauryn Hill, Amy Winehouse can serve as a reference; songwriting is good, and it could grow exponentially. On Your Own it seemed to me the tracks that dares something more, and who knows that the very young female singer could convinced herself that it must beat the road of experimentation, in this sense.

20180924

Sotto la mia pelle

Under My Skin - Gabrielle (2018)

Scorrendo la lista delle nuove uscite, mi sono imbattuto nel nome Gabrielle, e mi sono ricordato di quanto ho amato la sua voce, e soprattutto il suo singolo Give Me a Little More Time (1996, dal suo secondo disco Gabrielle), decidendo di ascoltare e parlarvi di questo suo sesto lavoro, dal titolo Under My Skin. In musica, ci sono le persone dotate di talento, a vari livelli. Louise Gabrielle Bobb, nata a Hackney, Londra, 48 anni fa, ha una voce accattivante che sa usare molto bene, ed ha pure il dono di saper scrivere canzoni, ispirate da un soul pop che può forse risultare un po' datato, canzoni che rimangono impresse al primo ascolto. Provare per credere, potreste scoprire un guilty pleasure.



Scrolling through the list of new releases, I came across the name Gabrielle, and I remembered how much I loved her voice, and especially her single Give Me a Little More Time (1996, from her second album Gabrielle), deciding to listen and tell you about this sixth work, entitled Under My Skin. In music, there are talented people, on various levels. Louise Gabrielle Bobb, born in Hackney, London, 48 years ago, has a captivating voice that she knows how to use very well, and she also has the gift of being able to write songs, inspired by a soul pop that may perhaps be a bit dated, songs that they remain impressed on first listening. Try to believe in it, you could discover a guilty pleasure.

20180923

Bere dalla notte stessa

To Drink from the Night Itself - At the Gates (2018)

Se mi conoscete da molto tempo avrete sicuramente notato che in vecchiaia, forse per bilanciare alcune aperture verso artisti pop, ho intrapreso una sorta di viaggio dentro la musica più estrema, anche metal estremo, che in realtà avevo sempre praticato poco. O, semplicemente, provo ad ascoltare tutto. Come che sia, eccomi per la prima volta al cospetto degli svedesi di Goteborg (un luogo che evidentemente mantiene prolificità e misticismo, esattamente come ai tempi di Ragnar Lodbrok) At the Gates, universalmente riconosciuti come tra i progenitori del melodic death metal. Attivi inizialmente dal 1990 al 1996, sciolti e poi riformati nel 2007, arrivano fino a noi e recentemente (maggio 2018) hanno fatto uscire il loro sesto disco, dal titolo come sempre, mistico/poetico, To Drink From the Night Itself. Niente da dire, è quello che ci si aspetta, canzoni robuste, cantato death grunts del fondatore Tomas "Tompa" Lindberg (anche professore di Studi Sociali), sezione ritmica diligente e intrecci chitarristici degni della migliore scuola classic heavy metal (Iron Maiden, Judas Priest); stacchi acustici giusto per tirare il fiato, ma anche per infondere quell'aura di epicità e drammaticità, che caratterizzano il loro stile.



If you've known me for a long time you will have surely noticed that in old age, perhaps to balance some openings towards pop artists, I embarked on a sort of journey into the most extreme music, even extreme metal, which in reality I had always practiced little. Or, simply, I try to listen to everything. Whatever it is, here I am for the first time in the presence of the Swedes of Gothenburg (a place that evidently remained prolific and retains mysticism, just like in the days of Ragnar Lodbrok) At the Gates, universally recognized as one of the progenitors of melodic death metal. Initially active from 1990 to 1996, dissolved and then reformed in 2007, they arrive to us and recently (May 2018) have released their sixth album, with a title, as always, mystical / poetic, To Drink From the Night Itself. Nothing to say, is what you expect, robust songs, sung death grunts of the founder Tomas "Tompa" Lindberg (also professor of Social Studies), diligent rhythm section and guitar intertwining worthy of the best classic heavy metal school (Iron Maiden, Judas Priest); acoustic chunks just to draw your breath, but also to instill that aura of epic and drama, which characterize their style.

20180921

Be Free

Orange is the New Black - Di Jenji Kohan - Stagione 6 (13 episodi; Netflix) - 2018

Lo sfondo è cambiato, dopo la conclusione caotica e perfino sanguinosa della rivolta della stagione precedente. Adesso siamo in un carcere di massima sicurezza. Suzanne ha una serie di allucinazioni sulle compagne che sono state portate qui. I detectives le stanno interrogando una alla volta. Red comincia a preoccuparsi di quello che diranno le altre, Piper non vede Alex e teme il peggio, soprattutto perché comincia a spargersi la voce che una prigioniera è morta durante la rivolta, Daya subisce abusi vari da parte delle guardie, Gloria e Maria cominciano una lotta prima fisica, poi a distanza. Nicky si sforza di trattare col padre, visto che ha bisogno di un avvocato, Suzanne, alla fine dell'interrogatorio, realizza che non è più "a casa". 

Durante la visione di questa sesta stagione, ho avuto la netta sensazione che, dato il fatto che la serie era stata rinnovata, nel 2016, per le stagioni 5, 6 e 7, gli sceneggiatori se la stessero prendendo molto comoda, essendo sicuri che la serie sarebbe andata avanti ancora un'altra stagione: le "pedine" si muovono lentissimamente stavolta. Nonostante ciò, il finale ci ricorda che Jenji Kohan è ancora al timone, e ripensando a Weeds, questo è il suo stile: l'ultimo episodio rimette tutto a posto, e lascia estremamente soddisfatti.

During the vision of this sixth season, I had the distinct sensation that, given the fact that the series had been renewed in 2016, for seasons 5, 6 and 7, the scriptwriters were taking it very comfortable, relaxing themselves, being sure that the series would have gone on yet another season: the "pawns" move very slowly this time. Despite this, the finale reminds us that Jenji Kohan is still at the helm, and thinking back to Weeds, this is his style: the last episode puts everything right, and leaves extremely satisfied.

20180920

Sii il cowboy

Be the Cowboy - Mitski (2018)

Per me è stata una scoperta folgorante, ma debbo, con un po' di vergogna, ammettere che Mitski Miyawaki è al quinto disco. 27 anni, nata in Giappone da padre statunitense e madre giapponese, ha abitato in molti paesi del mondo (per via del lavoro del padre), ha studiato cinema, ha fatto parte di una band prog-metal, è cresciuta ascoltando folk e pop giapponese. Si capisce dai suoi testi che è una persona riservata, e che usa la musica come autoanalisi, a livello musicale propone uno splendido melting pot sonoro, che affascina, e riesce spesso ad azzeccare canzoni che si dimenticano con difficoltà. Provatela.



For me it was a dazzling discovery, but I must, with a little shame, admit that Mitski Miyawaki is here on her fifth album. 27 years old, born in Japan from an American father and a Japanese mother, she has lived in many countries of the world (because of her father's work), she studied cinema, she was part of a prog-metal band, she grew up listening to Smithsonian folk and Japanese pop. We can understands from her texts that she is a private person, and that she uses music as self-analysis, on a musical level she proposes a splendid melting pot, which fascinates, and often manages to guess songs that are forgotten with difficulty. Try it.

20180919

Rosa

R.O.S.E. - Jesse J (2018)

Quarto album in studio per Jessica Ellen Cornish nota anche come Jesse J; progetto ambizioso in quattro parti, diciamo quattro EP usciti in quattro date diverse (dal 22 al 25 maggio 2018), ognuno composto di quattro canzoni. Di getto, la battuta che mi sono fatto è stata che l'avevo lasciata che voleva essere Pink, e d'improvviso scopro che è diventata Joss Stone. Il disco, per riassumere, è molto meno pop rock, e molto più RNB, seppur supportata da tutta l'elettronica possibile, per sconfinare a volte perfino nel jazz; il tema è ovviamente il girl o female power, quindi ammirevole, ma la sequela dei pezzi non mi ha convinto granché, anche se lungi da dire che il disco, nella sua interezza, è brutto. Un po' come vi ho detto pochi giorni fa a proposito dell'ultimo disco di Ariana Grande, un disco che decisamente non rimarrà nella storia.



Fourth studio album for Jessica Ellen Cornish also known as Jesse J; ambitious project in four parts, let's say four EPs released on four different dates (from 22 to 25 May 2018), each composed of four songs. Joking, the joke that I made was that I had left her that she wanted to be Pink, and suddenly I find out she has become Joss Stone. The album, to sum up, is much less pop rock, and much more RNB, although supported by all the electronics possible, sometimes even trespassing into jazz; the theme is obviously the girl or female power, so admirable, but the following of the tracks did not convince me much, although far from saying that the record, in its entirety, is ugly. A little as I told you a few days ago about the last album of Ariana Grande, a record that definitely will not remain in history.

20180918

Predone

Marauder - Interpol (2018)

Sesto disco per gli statunitensi di New York, e, devo dire, che disco. A parte la spettacolare copertina (una foto di Elliot Richardson, Procuratore Generale US che si dimise, ai tempi del Watergate, piuttosto che obbedire agli ordini di Nixon, che voleva lui licenziasse il Procuratore Speciale Archibald Cox), e un altrettanto stiloso video per il terzo singolo If You Really Love Nothing (con Kristen Stewart e Finn Wittrock), il disco è veramente bello dall'inizio alla fine. Lo stile degli Interpol non cambia di una virgola, le atmosfere cupe, la voce, sempre bellissima, di Paul Banks (che continua ad eseguire anche le parti di basso in studio), ad ombreggiare (non è il caso di usare il termine illuminare) ottime canzoni, quali la già citata If You Really Love Nothing, la rimata The Rover, la mia preferita Flight of Fancy, Number 10, l'altra bellissima It Probably Matters. Un bell'ascolto.



Sixth album for the Americans of New York, and, I must say, what a record. Apart from the spectacular cover (a photo of Elliot Richardson, US Attorney General who resigned, at the time of Watergate, rather than obeying the orders of Nixon, who wanted him to dismiss the Special Prosecutor Archibald Cox), and an equally stylish video for the third single If You Really Love Nothing (with Kristen Stewart and Finn Wittrock), the record is really beautiful from start to finish. The style of Interpol does not change of a comma, the dark atmosphere, the always beautiful voice of Paul Banks (who continues to perform the bass parts in the studio), to shade in (it is not appropriate to use the term light up) excellent songs, such as the already mentioned If You Really Love Nothing, the rhytmed The Rover, my favorite Flight of Fancy, Number 10, the other beautiful It Probably Matters. A really nice listening.

20180917

Dolcificante

Sweetener - Ariana Grande (2018)

Ariana Grande, oltre che avere una gran voce, è sicuramente una brava persona (attivista, benefattrice, la cosa che mi colpisce di più nella sua bio è che "è stata cresciuta come Cattolica Romana, ma ha abbandonato il cattolicesimo durante il pontificato di Benedetto XVI, per la posizione contraria all'omosessualità, notando che il suo fratellastro Frankie è gay). L'influenza di Beyoncé è prepotente, in questo suo quarto disco Sweetener, il genere è a cavallo tra l'RNB, le basi hip hop e trap, ma le tracce non colpiscono. Nonostante sia stata decisamente al centro dell'attenzione mediatica negli ultimi anni (l'attentato di Manchester, la morte dell'ex fidanzato Mac Miller, l'esibizione al funerale di Aretha Franklin con anche la conseguente polemica sul comportamento del vescovo officiante), e il "dispiego di forze" tra compositori e ospiti sul disco, non mi pare un disco pop che rimarrà negli anni a venire.



Ariana Grande, as well as having a great voice, is certainly a good person (activist, benefactor, the thing that strikes me most in her bio is that "was raised as Roman Catholic, but she abandoned Catholicism during the papacy of Benedict XVI, for the position against homosexuality, noting that his half-brother Frankie is gay") The influence of Beyoncé is overbearing, in this her fourth album Sweetener, the genre is straddling the RNB, the hip hop and trap bases, but tracks do not hit, although she has definitely been the focus of media attention in recent years (the attack in Manchester, the death of former boyfriend Mac Miller, the performance at the funeral of Aretha Franklin with also the resulting controversy on the behavior of the officiating bishop), and the "deployment of forces" between composers and guests on the record, I do not think this is a pop record that will remain in the years to come.

20180916

Nebbia piovosa

Rainier Fog - Alice In Chains (2018)

Prima di mettermi a scrivere questo giudizio, sono andato a rileggere i miei giudizi precedenti, sui due dischi che gli Alice in Chains hanno fatto uscire dopo la morte del loro cantante Layne Staley, avvenuta nel 2002. Mentre, invece, ascoltavo per l'ennesima volta questo nuovo disco, pensavo ad una conoscenza fatta qualche anno fa, con un ragazzo originario di Seattle in vacanza in Europa, un tipo che aveva conosciuto personalmente Staley, e che mi confermò che non poteva salvarsi. Ogni volta che ripenso a questa band, molti episodi mi tornano in mente. Alla fine di tutto ciò, avendo criticato i dischi precedenti, non me la sento più di criticare il lavoro continuo, incessante, pieno di passione e di buone cose, fatto dal grande, lo possiamo dire senza timore di essere smentiti, Jerry Cantrell, un sopravvissuto, ma anche un grande musicista, e dai suoi compari, Mike Inez al basso, che prese il posto di Mike Starr (morto nel 2011) nel 1993, Sean Kinney alla batteria, insieme a Cantrell unico membro fondatore superstite (e anche lui con grossi problemi di droga in passato, adesso, pare, definitivamente risolti), e William DuVall, voce e chitarra. Non me la sento più anche perché questo disco, pur rimpiangendo lo stile maggiormente drammatico e "piovoso" della band originale, è davvero un buon disco, pieno di riferimenti al loro stile passato, ma pieno anche di buone canzoni, finalmente canzoni che ti prendono, canzoni che rimangono in testa. E' bello sapere che una band formata 30 anni fa, e che ne ha passate tante, è ancora in grado di camminare sulle proprie gambe, ed è curioso constatare che tre membri su quattro sono miei coetanei. Volevo dirvelo.



Before starting to write this judgment, I went to reread my previous judgments, on the two albums that Alice in Chains released after the death of their singer Layne Staley, which happened in 2002. While, on the other hand, I was listening for the umpteenth time, once again this new record, I thought of a knowledge made a few years ago, with a guy from Seattle on vacation in Europe, a guy who had known Staley personally, and who confirmed that he could not be saved. Every time I think about this band, many episodes come back to me. At the end of all this, having criticized the previous records, I can no longer criticize the continuous work, incessant, full of passion and good things, made by the great, we can say without fear of being denied, Jerry Cantrell, a survived, but also a great musician, and by his cronies, Mike Inez on bass, who took the place of Mike Starr (died in 2011) in 1993, Sean Kinney on drums, along with Cantrell sole surviving founder member (and also with big drug problems in the past, now, it seems, definitely solved), and William DuVall, voice and guitar. I can not do it anymore because this record, although regretting the most dramatic and "rainy" style of the original band, is really a good record, full of references to their past style, but also full of good songs, finally songs that catch you, songs that remain in the head. It's nice to know that a band formed 30 years ago, and that has passed through so many things, is still able to walk on its own legs, and it is curious to see that three out of four members are my peers. I wanted to tell you.

20180914

The Body

Il corpo - Hanif Kureishi (2002)

Disse: "Lei si lamenta di non riuscire più a sentire bene. La schiena le fa male. Il suo corpo non smette un momento di ricordarle quanto la sua esistenza sia sofferente. Non le piacerebbe provare a cercare una soluzione?"
"Per questa vecchia carcassa mezza morta?" risposi. "Certo. Cosa?"
"Che ne dice di darla via e prendersi qualcosa di nuovo?"

Questa raccolta del 2002 non sarà probabilmente il picco di Kureishi, ma contiene sicuramente alcune digressioni su uno dei pilastri della sua letteratura: l'identità e la ricerca del senso della vita. Il racconto principale, come si intuisce dall'estrapolazione iniziale, si immagina uno scrittore inglese ultra-sessantenne, al quale viene data l'opportunità di prendersi un corpo nuovo, mantenendo la mente intatta. Ci sono poi altri sette racconti brevi niente male, personalmente mi ha colpito Faccia a faccia con te stesso, dove una coppia giovane ma già annoiata, incontra un'altra coppia in tutto e per tutto simile a loro.

This 2002 collection will probably not be the peak of Kureishi, but it certainly contains some digressions on one of the pillars of his literature: identity and the search for the meaning of life. The main story, as can be guessed from the initial extrapolation, is imagined by an English writer of over sixties, who is given the opportunity to take a new body, keeping the mind intact. Then there are seven other short stories not bad, personally hit me Face to face with yourself, where a young couple but already bored, meets another couple in all respects similar to them.

20180913

The Dragon's Dream

Il sogno del drago - Enrico Brizzi (2017)

Frequenti la Francia da quando sei bambino per via del lavoro di tuo padre; tu e tuo fratello avete imparato la lingua nei negozi e nei cortili del IX arrondissement di Parigi prima ancora che a scuola. E' un Paese che ami da sempre e la cui storia si è intrecciata troppe volte con quella dell'italia per appiattirsi sui pietosi nazionalismi da bar. Così, la mattina dopo quel bagno di sangue hai scritto agli amici di là per avere notizie. Ti hanno risposto che stavano bene e che si apprestavano a partecipare alle celebrazioni in memoria delle vittime, ma nella stessa missiva avevano specificato che vedevano nell'intolleranza un rischio terribile. "La difesa del nostro stile di vita e dei valori repubblicani", scrivevano, "non deve essere inquinata dalla propaganda dell'estrema destra, che al pari dei terroristi auspica la paura, città militarizzate e notti silenziose. Andare al ristorante o al cinema, frequentare i concerti o uscire a bere un bicchiere in compagnia sono diventati atti politici, e noi continueremo a farlo come sempre".

Da qualche anno, probabilmente per vicissitudini personali o solamente per il classico blocco dello scrittore, Brizzi si è dato al cammino. Di quello serio, ripercorrendo pellegrinaggi storici, differenziandosi così da Paolo Rumiz, che gli itinerari se li inventa, e che li percorre con vari mezzi di trasporto, oltre che a piedi.  Questo libro del 2017 ripercorre la sua "impresa" (il virgolettato potevo anche evitarlo, è effettivamente un'impresa) del 2016, il Cammino di Santiago in dodici settimane, partendo nientemeno che da Torino. C'è molto di personale, naturalmente, e ti mette voglia di camminare. Non è poco.

From some years, probably for personal vicissitudes or only for the classic Writer's Block, Brizzi has given himself to the path. That serious ones, retracing historical pilgrimages, thus differentiating himself from Paolo Rumiz, that invents the itineraries by himself, and that he travels them with various means of transport, as well as on foot. This book of 2017 traces his "expedition" (the quotation mark could also be avoided, it is actually an achievement) of 2016, the Camino de Santiago in twelve weeks, starting from none other than from Turin. There is a lot of personal, of course, and it makes you want to walk. It's really something.

20180912

The Patrick Melrose Novels

Patrick Melrose - Scritto da David Nicholls, diretto da Edward Berger (2018) - Miniserie in 5 episodi - Showtime

1982. Patrick Melrose, inglese figlio di una coppia benestante (padre inglese, compositore frustrato, riciclatosi come dottore, madre americana, figlia di una dinastia di imprenditori), viene avvisato che il padre è morto a New York; deve quindi recarsi nella Grande Mela per ritirarne le ceneri. Patrick è dipendente un po' da tutto: donne, alcol, droghe varie. Il viaggio lo mette a durissima prova, il confronto con i ricordi degli abusi subiti dal padre, ormai morto, lo spinge a provare a cambiare vita, e a fare i conti col suo passato tormentato, al pari del suo presente.

Ispirato al ciclo narrativo I Melrose del giornalista e scrittore britannico Edward St Aubyn, ciclo autobiografico, questa miniserie in cinque episodi prima di tutto è l'ulteriore dimostrazione che Benedict Cumberbatch è attualmente, uno dei migliori attori viventi. Naturalmente, interpreta i panni di Patrick adulto. Analizzando l'intera miniserie, che parte con un primo episodio non troppo scorrevole, e che prende quota via via che gli episodi continuano, è fatta da alti e bassi, ma tutto sommato si rivela un buon prodotto, che fa molto sorridere seppure tratti temi decisamente pesanti e non troppo semplici da mettere in scena. Cast di alto livello.

Inspired by the narrative cycle The Patrick Melrose Novels, by the British journalist and writer Edward St Aubyn, an autobiographical series of books, this miniseries in five episodes is the further demonstration that Benedict Cumberbatch is currently one of the best living actors. Naturally, he plays the role of adult Patrick. Analyzing the entire miniseries, which starts with a first episode not too smooth, and which takes share as the episodes continue, is made by ups and downs, but all in all turns out to be a good product, which makes you smile even if it deals with themes definitely heavy and not too simple to put on stage. High-level cast.

20180911

Frutto straniero

Stranger Fruit - Zeal and Ardor (2018)

Secondo disco per questo particolarissimo progetto, nato a New York ma basato a Basilea, Svizzera, e formato, per quanto se ne sa, interamente da musicisti svizzeri. Voluto da Manuel Gagneux, voce principale e chitarra, musicista svizzero-statunitense nato da madre afroamericana e padre svizzero, gli Zeal & Ardor si prefiggono di mettere insieme lo spiritual afroamericano, e il black metal. Capirete senza troppi problemi, che non è cosa da poco. Il disco in questione è quindi molto curioso, con momenti riusciti, ed altri meno. Sono curioso di vederli dal vivo, la formazione è composta dal già citato Gagneux, e da due backing vocalist, Denis Wagner e Marc Obrist, la bassista Mia Rafaela Dieu, il chitarrista Tiziano Volante, ed il batterista Marco Von Allmen, e auguro loro di riuscire a portare avanti con successo questo interessante esperimento.



Second album for this very special project, born in New York but based in Basel, Switzerland, and formed, as far as it is known, entirely by Swiss musicians. Wanted by Manuel Gagneux, lead vocals and guitar, Swiss-American musician born from an African-American mother and a Swiss father, the Zeal & Ardor set out to bring together the African-American spiritual and black metal. You will understand without too much trouble, which is not a trivial matter. The album in question is therefore very curious, with successful moments, and others less. I am curious to see them live, the lineup is composed of the already mentioned Gagneux, and two backing vocalists, Denis Wagner and Marc Obrist, the bassist Mia Rafaela Dieu, the guitarist Tiziano Volante, and the drummer Marco Von Allmen, and I wish them to succeed in carrying on this interesting experiment successfully.

20180910

Solo amore

Only Love - The Armed (2018)

Terzo album per la punk band di Detroit, Michigan; membri sconosciuti, l'unico credito che possiamo assegnare è quello del batterista, stavolta Ben Koller (Converge, tra gli altri). Prodotti da un altro onnipresente, Kurt Ballou (ancora una volta, Converge tra gli altri), i The Armed potrebbero essere definiti come i Death Grips senza rap, per facilitarvi le cose: 11 pezzi a volte brevi, a volte no, che sembrano assalti punk hardcore con un drumming sincopato e molto tecnico (naturalmente), droni di chitarra che vengono anche supportati da un poco di elettronica, voce spesso urlata alla maniera, appunto, hardcore punk, ma non sempre. Spesso molto ripetitivi, incessanti, estenuanti, decisamente al limite della sperimentazione.



Third album for the punk band of Detroit, Michigan; unknown members, the only credit that we can assign is that of the drummer, this time Ben Koller (Converge, among others). Produced by another ubiquitous, Kurt Ballou (again, Converge among others), The Armed could be defined as the Death Grips without rap, to make things easier: 11 tracks sometimes short, sometimes not, that seem assaults hardcore punk with a syncopated and very technical (of course) drumming, guitar drones that are also supported by a little bit of electronics, a voice often yelled, in fact, in the hardcore punk way, but not always. Often very repetitive, incessant, exhausting, definitely on the verge of experimentation.

20180909

Non voglio

I Don't Want: The Gold Fire Sessions - Santigold (2018)

Quarto disco per Santi White; è un disco totalmente ballabile, completamente dancehall, per molti una sorpresa, ma a pensarci bene, non troppo. La voglia di andare verso musica apparentemente più semplice e più immediata, era già palese con il precedente 99 cents, che non mi fece una grande impressione. Con questo I Don't Want: The Gold Fire Sessions, registrato in pochissimo tempo e terminato nelle parti vocali, così dice lei, quando era incinta di 9 mesi di due gemelli, invece, mi pare che siamo davanti ad un disco che ti acchiappa immediatamente, che possiede dei "ganci" molto belli (soprattutto quelli bhangra, che mi hanno fatto venire nostalgia dei migliori Asian Dub Foundation), ma che pure ti lascia basito dalla capacità di mettere insieme un calderone pazzesco di influenze world. Difficile scegliere una canzone preferita, ma vi sfido a rimanere fermi mentre ascoltate Don't Blame Me, cantata in collaborazione con Shenseea.



Fourth album for Santi White; it's a totally danceable record, completely dancehall, for many a surprise, but to think about it, not too much. The desire to go to music apparently simpler and more immediate, was already clear with the previous 99 cents, which did not make me a great impression. With this "I Don't Want: The Gold Fire Sessions", recorded in no time and finished in the vocal parts, so she says, when she was 9 months pregnant with twins, however, it seems to me that we are in front of an album that catches you immediately, which has very beautiful "hooks" (especially the bhangra ones, which made me nostalgic for the best Asian Dub Foundation), but which also leaves you astonished on the ability to put together a crazy cauldron of world music influences. Difficult to choose a favorite song, but I challenge you to stay still while listening to Don't Blame Me, sung in collaboration with Shenseea.

20180907

Arbitro

Arbiter - Hopesfall (2018)

Arbiter è il quinto disco della band di Charlotte, North Carolina, ma la storia della band stessa viene da parecchio lontano. Formatisi nel 1998, si sciolsero nel 2008 dopo quattro dischi, si riformarono nel 2011 per due concerti, e si sono riformati ancora nel 2016, per far uscire, a distanza quindi di 11 anni dal disco precedente, questo nuovo disco.
Che, devo dire, è davvero molto bello. Sa molto dei migliori Deftones; la band viene dal periodo susseguente al cosiddetto grunge, e pesca da tre diverse influenze forti: l'emo, l'alternative rock, e l'hardcore punk. Il suono è aggressivo, quasi sempre basato su ritmi mid-tempo, ma con molti stop and go della batteria e andamenti sincopati, e la ricerca della melodia è onnipresente, strofa, ponte o ritornello che sia. Come detto, davvero molto bello.



Arbiter is the fifth album of the band from Charlotte, North Carolina, but the band's history comes from far away. Formed in 1998, they disbanded in 2008 after four records, were reunited in 2011 for two concerts, and have been reunited again in 2016, to release, at a distance then 11 years from the previous record, this new album.
Which, I must say, is really very beautiful. It smells a lot about the best Deftones; the band comes from the period following the so-called grunge, and fishing from three different strong influences: emo, alternative rock, and hardcore punk. The sound is aggressive, almost always based on mid-tempo rhythms, but with many drum stops and go, and syncopated lines, and the search for the melody is omnipresent, verse, bridge or refrain. As said, really very nice.

20180906

Grazie per oggi

Thank You for Today - Death Cab for Cutie (2018)

Nono album in studio per la band di Bellingham, Washington, a tre anni di distanza dal precedente Kintsugi. Non trovo niente di nuovo da dire sulla band, che ha scritto pure belle pagine di indie rock, ma che mi pare decisamente impantanata su una sorta di cliché: ogni tanto c'è qualche traccia che arriva un po' più vicina al cuore, non c'è nessuna canzone veramente brutta, ma pare proprio di sentire sempre lo stesso disco. Forse, come qualcuno tra i critici professionali fa notare, dopo i 40 (riferendosi al leader della band Ben Gibbard), ci vorrebbe qualche sforzo in più.



Ninth studio album for the band from Bellingham, Washington, three years after the previous Kintsugi. I can not find anything new to say about the band, which has also written beautiful pages of indie rock, but that seems to me decidedly mired on a sort of cliché: sometimes there are some tracks that comes a little closer to the heart, there are not really bad song, but it seems to always listen to the same record. Perhaps, as someone among the professional critics points out, after 40 (referring to the band leader Ben Gibbard), it would take some more effort.

20180905

Sopravvivere all'estate

Survive the Summer - Iggy Azalea (2018)

EP di sei tracce, dopo la definitiva cancellazione del possibile secondo album Digital Distortion, per la giovane rapper australiana, naturalizzata statunitense (e che rappa con accento Southern US). Influenze elettroniche sempre più forti, flow prepotente e piacevole. Il progetto doveva essere accompagnato da un mini-film per ogni traccia, ma pare che il budget per il video del singolo Kream, con uno dei due featuring dell'EP (questo di Tyga, l'altro è di Wiz Khalifa su OMG), sia lievitato fino a lasciare con pochissimi fondi la prosecuzione del progetto.



EP of six tracks, after the final cancellation of the possible second album Digital Distortion, for the young Australian rapper, naturalized US (and that raps with a Southern US accent). Increasingly strong electronic influences, overbearing and pleasant flow. The project had to be accompanied by a mini-film for each track, but it seems that the budget for the video of the single Kream, with one of the two featuring of the EP (this by Tyga, the other is by Wiz Khalifa on OMG), leavened to leave the continuation of the project with very few funds.

20180904

Unwomen

The Handmaid's Tale - Di Bruce Miller - Stagione 2 (13 episodi; Hulu) - 2018

Dopo che Offred e altre ancelle vengono portate a forza in un Fenway Park (lo stadio di baseball dei Boston Red Sox) in rovina, dove viene loro fatto credere che saranno impiccate, ma alla fine vengono solo spaventate, la stessa Offred viene tenuta in cattività, ma non maltrattata, visto che è incinta. Viene comunque sottoposta a pressioni psicologiche, finché, grazie a Nick, fugge. Nei flashback, scopriamo qualcosa di più su come è cominciata la guerra civile che ha portato alla creazione di Gilead.

Avvincente il giusto, e decisamente sempre più angosciante, per quanto metaforico (una moderna società totalitaria e teocratica), continua la serie basata sul libro omonimo di Margaret Atwood. Paradossalmente, le performance recitative sono decisamente sbilanciate: la "lotta" per la migliore è tra Elizabeth Moss (Offred/June) e Yvonne Strahovski (Serena), con Samira Wiley (Moira), Ann Dowd (Aunt Lydia), Madeline Brewer (Janine) e Alexis Bledel (Emily) a breve distanza. Le prestazioni maschili, seppure rispettabili, sono lontane anni luce. Fotografia angosciante come la storia, scelta delle inquadrature fortemente influenzata dalla pittura (accade spesso, ma qui più che in altre serie). Rinnovata per una terza stagione.

Exciting enough, and definitely more and more distressing, however metaphorical (a modern totalitarian and theocratic society), continues the series based on the book of the same name by Margaret Atwood. Paradoxically, the performances of the cast are decidedly unbalanced: the "fight" for the best is between Elizabeth Moss (Offred / June) and Yvonne Strahovski (Serena), with Samira Wiley (Moira), Ann Dowd (Aunt Lydia), Madeline Brewer (Janine ) and Alexis Bledel (Emily) a short distance away. The male performances, even if respectable, are light years away. Cinematography as distressing as history, choice of shots strongly influenced by painting (often happens, but here more than in other series). Renewed for a third season.

20180903

?

? - XXXTentacion (2018)

Apprezzato da un'audience vasta e variegata (dalle più famose pornostar a mio nipote 14enne - impagabile quel sorrisetto quando capisce che conosco quel che ascolta), sono "andato a vedere" di cosa si trattava. Probabilmente lo saprete, ma Jahseh Dwayne Ricardo Onfroy, nome d'arte XXXTentacion, nato 20 anni fa a Plantation, Florida, da genitori giamaicani, è stato ucciso durante un'apparente rapina ai suoi danni, a colpi d'arma da fuoco, il 18 giugno 2018 a Deerfield Beach, Florida, tre mesi dopo l'uscita di questo che è il suo secondo disco. A parte l'impennata di vendite, ascolti e interesse, dovuta alla sua morte violenta, il personaggio era degno di nota, e il disco pure.
A sei anni tenta di accoltellare un uomo che stava attaccando la madre: entra in un programma giovanile, ed è costretto ad essere cresciuto dalla nonna. Divertitevi, si fa per dire, a leggera la sua biografia: pare che abbia vissuto più in carcere che fuori. Eppure, la sua musica è interessantissima, diversa da quella di altri rapper. C'è un po' di tutto, hip hop classico, trap, emo rap, ma pure metal e punk, sfumatissimi ma presenti. Melodia a pacchi, e l'ombra della depressione, con la quale ha lottato per la sua breve vita, molto presente. Collaborazioni anche sorprendenti (su Pain = Best Friend c'è Travis Barker dei Blink-182), ma il disco è davvero molto bello (Sad!, Numb, Changes, davvero intense) e, come detto, molto molto vario. Chissà dove sarebbe potuto arrivare.



Appreciated by a wide and varied audience (from the most famous pornstars to my 14 year old nephew - priceless that little smile when he understands that I know what he is listening), I "went to see" what it was. You'll probably know it, but Jahseh Dwayne Ricardo Onfroy, stage name XXXTentacion, born 20 years ago in Plantation, Florida, from Jamaican parents, was killed during an apparent robbery against him, by some gunshots, the June 18, 2018 in Deerfield Beach, Florida, three months after the release of this record, his second. Apart from the surge in sales, listening and interest, due to his violent death, the character was noteworthy, and the record as well.
At the age of six he tries to stab a man who was attacking his mother: he enters a youth program, and is forced to be raised by his grandmother. Have fun, so to speak, reading his biography: it seems that he lived more in prison than out. Yet, his music is very interesting, different from that of other rappers. There's a bit of everything, classic hip hop, trap, emo rap, but also metal and punk, very soft but present. A lot of melody, and the shadow of depression, with which he struggled for his short life, very present. Even surprising collaborations (on Pain = Best Friend there is Blink-182's Travis Barker), but the album is really beautiful (Sad!, Numb, Changes, really intense) and, as mentioned, very very varied. Who knows where he could have arrived?

20180902

Sapere.

Know. - Jason Mraz (2018)

Ero abbastanza sicuro di non aver mai parlato di Jason Mraz (per chi se lo chiedesse, nonni cecoslovacchi), ma per esserlo ancor di più ho fatto una ricerca sul blog, e si, l'unica volta che l'ho citato è stato poco tempo fa, quando vi ho parlato del suo duetto insieme a Buika. Il motivo è presto detto, ed è venuto alla luce molto chiaramente in una giornata ventosa, ma assolata, mentre ho ascoltato alcune volte questo disco, il sesto per il 41enne di Mechanicsville, Virginia, nella sua interezza: la sua musica è carina, ma inutile. Mraz è sicuramente una bravissima persona, simpatico, probabilmente gentilissimo, molto impegnato nel sociale [tra l'altro in molte direzioni, per la causa LGBT (è sposato con una donna, ma ha dichiarato di avere avuto esperienze bisex), per i diritti civili, contro il neo-schiavismo, contro il traffico di esseri umani, per la conservazione naturalistica, per la presa di coscienza del cambio climatico], segue una dieta quasi completamente raw vegan, possiede una fattoria di avocado, è co-proprietario di un ristorante vegano, ma, e qui mi potrete accusare di psicologia spicciola (fate pure), probabilmente per via della sua "infanzia idilliaca" in una piccola città (appunto, Mechanicsville) senza problemi, scrive canzoni piacevoli, ma senza nessun interesse. Il disco è il secondo, dopo il precedente Yes!, scritto e suonato in collaborazione con la sua backing band Raining Jane.



I was pretty sure I never talked about Jason Mraz (for those who are asking, Czechoslovak grandparents), but to be even more sure, I did a search on the blog, and yes, the only time I mentioned it was little some time ago, when I told you about his duet with Buika. The reason is soon clear, and it came to light very clearly on a windy but sunny day, while I listened to this record a few times, the sixth for the 41 year old from Mechanicsville, Virginia, in its entirety: his music is pretty, but useless. Mraz is certainly a very good person, nice, probably very kind, very involved in social [among other things in many directions, for the LGBT cause (he is married to a woman, but said he have had bisexual experiences), for civil rights , against neo-slavery, against the trafficking of human beings, for nature conservation, for the awareness of climate change], follows an almost completely raw vegan diet, owns an avocado farm, is co-owner of a vegan restaurant, but, and here you can accuse me of petty psychology (go ahead), probably because of his "idyllic childhood" in a small town (precisely, Mechanicsville) without problems, writes nice songs, but without any interest. The album is the second, after the previous Yes!, written and played in collaboration with its backing band Raining Jane.