No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20230429

Un uomo chiamato Cavallo

A Man Called Horse - Di Elliot Silverstein (1970)

Giudizio sintetico: da vedere (4/5)



L'aristocratico inglese John Morgan viene catturato, ridotto in schiavitù e trattato come un animale da una tribù di nativi americani. Arriva a rispettare la cultura dei suoi rapitori e guadagna il loro rispetto. È aiutato a capire i Sioux da un altro prigioniero, Batise, lo sciocco meticcio della tribù, che aveva cercato di scappare ed è stato azzoppato ad entrambe le ginocchia. Determinando che la sua unica possibilità di libertà è ottenere il rispetto della tribù, supera la sua ripugnanza e uccide due guerrieri della vicina tribù nemica Shoshone, che gli consente di rivendicare lo status di guerriero. Dopo la sua vittoria, propone il matrimonio a una delle donne con i cavalli presi in battaglia come prezzo della sposa e si sottopone a dolorosi riti di iniziazione, prendendo il nome nativo "Shunkawakan" (Cavallo) come nome Sioux.

FIlm a mio giudizio dalle migliori intenzioni (raccontare un momento storico che ha mietuto molte vittime cercando di comprendere le ragioni di entrambe le parti), e che comunque ha scontentato i nativi americani, Un uomo chiamato Cavallo è indubbiamente un grande film, intenso, recitato con trasporto, e contenente scene fortissime e sicuramente di culto. Come detto, da vedere.

In my opinion, a film with the best intentions (telling about a historical moment that has claimed many victims trying to understand the reasons for both sides), and which in any case has dissatisfied the Native Americans, A Man Called Horse is undoubtedly a great film, intense, acted with transport, and containing very strong and certainly cult scenes. As said, a must see.

2 commenti:

monty ha detto...

Tanta, tanta roba, ma quanto mi scioccò da bambino!

jumbolo ha detto...

Eh immagino di si. Io non lo avevo mai visto.