The Absence - Melody Gardot (2012)
Si si si, siamo pure d'accordo, che c'è forse troppo "mondo", troppe influenze, tra le più disparate, nel terzo disco di Melody Gardot. C'è naturalmente l'amata bossa nova, ma, oltre al produttore brasiliano (Heitor Pereira) c'è molto altro Brasile (soft samba come l'iniziale, e già splendida, Mira, pezzi strappamutande - ma educati - come Se voce me ama, che se fosse di Caetano Veloso sarebbe già un classico), c'è una roba jazz chiamiamola old school come Goodbye (con l'immancabile Jesse Harris), c'è il sapore afrocaraibico di Iemanja, c'è un retrogusto di milonga nel finale di Impossible Love, c'è una cosa quasi waitsiana come If I Tell I Love You, ci sono due pezzi, lenti, traboccanti di cuori spezzati, relativamente classici, meravigliosamente interpretati, come So We Meet Again My Heartache e My Heart Won't Have It Any Other Way. Ma, dico, che classe!
Ascoltatelo, questo disco. E non per fare i fighi, facendo finta di averlo per caso nel lettore cd dell'auto, e bullarvi con le donne. Ascoltatelo per voi. For your own pleasure.
Ti amo, Melody. Anche se non sei quella sulla copertina.
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