No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20120704

The Marriage Plot

La trama del matrimonio - di Jeffrey Eugenides (2011)


Dalla finestra videro un elicottero atterrare sulla spiaggia. Nel parcheggio c'erano i furgoni di tre canali televisivi satellitari. Si vestirono in fretta e furia e corsero all'auditorium, dove appresero che in Nobel non era stato assegnato a Michael Zolodnek, bensì a Diane MacGregor. Tutti i posti a sedere nell'anfiteatro erano già occupati dai giornalisti e dallo staff di Pilgrim Lake. In piedi in fondo alla sala, Madeleine e Leonard guardarono Malkiel scortare Diane MacGregor fino a un podio coperto da una selva di microfoni. La scienziata indossava un vecchio impermeabile e stivaloni di gomma, esattamente come le poche volte che Madeleine l'aveva vista portare a passeggio il suo cane barbone nero sulla spiaggia. Aveva fatto un tentativo di sistemarsi un po' i capelli bianchi per la conferenza stampa. Questo dettaglio, insieme alla corporatura minuta, la faceva sembrare una bambina, nonostante l'età. Sorrideva e ammiccava, sopraffatta. Iniziarono le domande:
"Dottoressa MacGregor, dov'era quando le hanno dato la notizia?"
"Dormivo. Proprio come in questo momento."
"Potrebbe dirci di che cosa trattano i suoi studi?"
"Potrei. Ma poi sareste voi a dormire."
"Come impiegherà il denaro?"
"Lo spenderò."


1982. I laureandi della Brown University, a Providence, Rhode Island, stanno per avere la loro cerimonia, dopo di che lasceranno i loro ricordi per prendere la loro strada nel mondo. Tra loro c'è Madeleine Hanna, una bella ragazza WASP "la cui vita amorosa non è mai stata all'altezza delle proprie aspettative". E' irrimediabilmente romantica, e pure un po' fuori tempo: rimane attaccata ai romanzi inglesi dell'epoca Vittoriana, mentre intorno a lei tutti leggono Barthes e Derrida, e studiano lo strutturalismo. Ed è l'unica a non aver capito che il suo ultimo fidanzato, il lunatico, strano ma affascinante Leonard Bankhead, soffre di profonde crisi depressive. Soffrendo, ma avendo ormai deciso di essere legata a Leonard, anche perché folgorata da Frammenti di un discorso amoroso (si ama l'amore più dell'amato), dopo aver realizzato la malattia dell'amato, decide di rimanere al suo fianco, di "guarirlo". Nel frattempo, e non da poco tempo, bensì dall'inizio della loro permanenza alla Brown, Mitchell Grammaticus, continua a struggersi d'amore per Madeleine, e a sperare, un giorno, di sposarla. Appassionato di teologia, eccelle nella materia, e, essendo l'interesse di Madeleine rivolto a Leonard, decide che la sua personale ricerca di spiritualità è l'unico altro interesse che ha, al momento. Parte quindi, dopo la laurea, per un viaggio attraverso l'Europa, per arrivare, alla fine, in India. Chissà se Madeleine e Leonard rimarranno insieme. Chissà se Mitchell rivedrà Madeleine.

Fu durante una di quelle passeggiate che scoprì la Friends Meeting House. Si era fermato a leggere il cippo storico vicino all'ultimo albero sopravvissuto del campo di battaglia. A metà del testo si era reso conto che la "Quercia della libertà" commemorata del cippo era stata uccisa da un parassita anni addietro, e che l'albero attuale era solo un rimpiazzo, di una varietà più resistente alle infestazioni di insetti, meno bello e più piccolo. Una lezione di storia in sé che valeva per molte cose americane. Riprese a camminare lungo la strada di ghiaia fino al parcheggio alberato nel precinto dei quaccheri.


Ognuno ha le sue fisse personali. Jeffrey Eugenides è una delle mie, a livello letterario. Ricordo che, anni fa, andando a Roma in treno per un concerto, capitai nello scompartimento con uno dei redattori storici di una famosa rivista musicale italiana, che mi disse di essersi dedicato, negli ultimi anni, più alla critica letteraria che a quella musicale; dopo aver convenuto con me, che sostenevo l'importanza fondamentale di American Psycho di Bret Easton Ellis nella letteratura degli ultimi 25 anni, mi chiese cosa stessi leggendo. Era Middlesex, il secondo libro (in dieci anni) di Eugenides: lui stava organizzando una sua intervista (oltre ad andare a vedere lo stesso concerto a cui ero diretto). Ho letto Le vergini suicide, il suo debutto del 1993, appena uscì: Eugenides era "sponsorizzato", così come Donna Tartt, dallo stesso Ellis e da McInerney (ho raccontato questa storia talmente tante volte che mi sono venuto a noia da solo). Non mi delusero, anzi. Il film della Coppola (Il giardino delle vergini suicide) gli diede una certa notorietà. Il suo secondo libro, uscito a quasi dieci anni di distanza, il già citato Middlesex, è a mio parere uno dei libri più belli degli ultimi anni. Questo La trama del matrimonio, uscito nel 2011, non è probabilmente altrettanto bello, ma è senza dubbio la dimostrazione di quanto questo scrittore sia capace di raccontare l'amore in ogni sua più recondita sfaccettatura, e di creare personaggi talmente vivi che, come capita alla fine di ogni bel libro, il lettore ne sente immediatamente la mancanza. Intriso di cultura letteraria, più omaggiante che autocompiacente, meno "storico" del precedente, ma non meno capace di disegnare un passato prossimo e tratteggiarlo in modo vivido e quasi visibile, capace di invenzioni geniali (il personaggio citato in apertura di recensione, Diane MacGregor, che i più informati dicono essere ispirato alla figura reale nonché premio Nobel Barbara McClintock), dolentemente autobiografico (leggete la sua bio), questo libro vibra d'amore e di quel dolore "passeggero" delle prime delusioni della vita adulta, quelle delle quali sempre si dice "un giorno rideremo di tutto questo". Poco meno di cinquecento pagine da divorare col cuore in mano, ma durante le quali non mancheranno i sorrisi. Il finale è uno dei più belli mai letti. Che deve fare di più uno scrittore?

Nessuno si innamorerebbe se non avesse mai sentito parlare dell'amore.

3 commenti:

giulia ha detto...

anche io adoro Eugenides, Middlesex rimane ad oggi uno dei miei libri preferiti!

jumbolo ha detto...

se n'era parlato? boh. ogni modo dé, è forte forte.

giulia ha detto...

se non ricordo male non se ne era parlato...
li ho letti tutti e tre e questo mi è sembrato il più debole..però l'ho trovato ugualmente interessante (le prime 100 pagine divorate), e con un discreto finale!;-)