Mad Men - di Matthew Weiner - Stagione 5 (13 episodi; AMC) - 2012
Don Draper è felicemente sposato, è innamorato della nuova moglie Megan, aspirante attrice ma al momento sua segretaria, di origini canadesi-quebecoise (e per questo parla - e canta - anche in francese). La Sterling Cooper Draper Pryce sta lentamente risalendo la china dei debiti, sgomitando nel mercato della pubblicità. Nuovi volti si affermano, e Peggy, sempre irrequieta dentro e fuori dal lavoro, non si sente abbastanza riconosciuta, seppur abbia tracciato una strada. Roger Sterling, pure, è già annoiato anche dal suo più recente matrimonio con una donna molto più giovane di lui, e per giunta bellissima. Lane Pryce sembra quello con più problemi di tutti: esistenziali, nel suo matrimonio, per la sua mancata ambientazione negli USA, di denaro. Non va meglio a Joan, alle prese con un neonato e con un marito assente. Sullo sfondo, Betty sviluppa un disturbo dell'alimentazione, ingrassando visibilmente, e mettendo così a dura prova il suo già precario equilibrio psichico, mentre Sally diventa ogni giorno più grande, e più smaniosa di acquisire libertà d'azione. E che dire di Pete?
Ecco, guardate la foto qui sopra. Si tratta di un fotogramma tratto dal season finale, il tredicesimo e ultimo episodio della quinta stagione, dal titolo The Phantom. Secondo me, c'è tutta la magia di Mad Men (e c'è pure la dimostrazione che Weiner non è solo un grande sceneggiatore, visto che è il regista di questo episodio, pieno zeppo di grandi inquadrature, come questa, e di grandissime scene). Abbiamo atteso quasi due anni, per un notevole problema di contratto, fortunatamente risoltosi con la certezza di questa e di almeno altre due stagioni di Mad Men, per tornare a vedere i pubblicitari di Madison Avenue in azione: l'attesa è stata ampiamente ripagata da una stagione di altissimo livello. E' innegabile che tutto ruoti ancora (e ruoterà fino alla fine, così ha parlato Weiner) attorno al personaggio carismatico di Don, ancora una volta interpretato magnificamente da un Jon Hamm per il quale ormai non riesco a trovare più aggettivi disponibili; ma quante stratificazioni, quanti ganci, quanti argomenti legati alla storia degli USA (e a fatti realmente accaduti), quante storylines che si intrecciano perfide fino a farci perdere (quasi) il filo, quanta critica sociale, quanta umanità, quanta riflessione, quanto stile che c'è in Mad Men.
Se non vedete Mad Men, lasciate perdere: non sapete veramente cosa vi state perdendo. Se, invece, come me, pensate di esserne il fan numero uno, avete tempo altri due anni (almeno) per prepararvi ad un distacco che non sarà affatto facile. Ricordatevi del vuoto che ha lasciato dentro di voi Six Feet Under, e preparatevi per tempo.
Straordinario Mad Men.
2 commenti:
concordo ale, bellissima stagione!i personaggi femminili sono stati delineati in modo ineccepibile, in primis Joan, che personalemnte trovo uno dei personaggi più intriganti.
Dato che mi rammenti Joan, io ancora non ci credo che Joan e Don non siano mai finiti a letto insieme. Così.
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