No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20120827

Haywire

Knockout - Resa dei conti - di Steven Soderbergh (2012)


Giudizio sintetico: si può perdere (2/5)
Giudizio vernacolare: anche con questa vi conviene un litigacci

Mallory Kane è un agente segreto donna, che lavora, per così dire, da freelance. Non dipende dal governo degli USA, né da altri, ma è spesso ingaggiata da questi per compiere i cosiddetti "lavori sporchi". Ritrovatasi coinvolta in una caccia all'uomo, anzi alla donna, internazionale, che quindi ha lei come obiettivo, la storia ripercorre al contrario come si è arrivati fin lì. E si scopre che Mallory è stata ingaggiata per essere incastrata, ma le sue abilità superiori le hanno permesso di sfuggire alla morte all'ultimo momento, a capire pian piano il perché la volevano morta, e, in una lotta senza quartiere, appunto in giro per il mondo, Mallory lotta per far fuori tutti quelli che la vogliono morta, e a salvare il padre, consulente governativo di tattiche di guerriglia.

E' da un po' di tempo che ogni film di Soderbergh ci viene presentato come l'ultimo (pare si voglia prendere una lunga pausa); il regista, che ha diretto grandi film, e altri meno grandi ma di grande successo, girandone altri ancora solo per togliersi qualche sfizio, a detta di qualcuno (e in parte posso concordare) questa volta si mette (ancora) dalla parte delle donne, così come fece con Erin Brockovich (in un modo "tradizionale") prima, e con The Girlfriend Experience (in un modo molto diverso) poi, per fare un film d'azione-barra-spy story, con una donna protagonista.
Il risultato è a due facce. Sicuramente è un film d'azione d'autore, passatemi la definizione. Niente colonna sonora, molti combattimenti nella penombra, poco montaggio (e dopo vi spiegherò perché) nelle scene di lotta, pochissimi dialoghi. Fin qui, tutto bene: queste sono le note positive o, per lo meno, quelle non negative. Ma, comunque, rimane un film d'azione, con tutto ciò che ne consegue: esagerazioni, sceneggiatura striminzita, attori sfruttati al minimo d'espressività.
In definitiva, un ibrido. A mio parere, un ennesimo "sfizio", ma che rischia d'incassare al botteghino (ma di deludere chi va a vederlo per vedere solo tante botte; ad oggi, però, i risultati non sono stati esaltanti).
Il cast vede attori notissimi, trattandosi comunque di Soderbergh che dirige. Michael Douglas (Alex Coblenz), Channing Tatum (Aaron), Antonio Banderas (Rodrigo), Ewan McGregor (Kenneth), Michael Fassbender (Paul), Mathieu Kassovitz (Studer), Bill Paxton (John, il padre di Mallory). Poi c'è la protagonista. Si tratta di Gina Carano, un reality sulla Muay thai e una comparsa in un altro film d'azione prima di questo con Soderbergh, vera campionessa di arti marziali miste e pugliato, statunitense di chiare origini italiane (quarta generazione), e (ciononostante) molto telegenica. Le abilità della Carano hanno permesso al regista di girare le scene di lotta senza ricorrere a troppo montaggio, quindi. In definitiva, Gina se la cava alla grande, e sono abbastanza sicuro che si è aperta per lei una nuova carriera. Prossimamente chiederò che ne pensa in proposito mio nipote, visto che la vedremo nel 2013 in The Fast and the Furious 6.

2 commenti:

Iacopo ha detto...

A me ha fatto abbastanza cagare :P

jumbolo ha detto...

si infatti