Shameless US - di Paul Abbott sviluppata da John Wells - Stagione 3 (12 episodi; Showtime) - 2013
In casa Gallagher si stanno creando nuove situazioni. Jimmy (The Artist/Thief Formerly Known As Steve) vive ormai stabilmente lì con Fiona e tutti i "ragazzi", nonostante Nando, il boss malavitoso brasiliano, insista perché rimanga sposato legalmente con Estefania (naturalmente, Nando insiste con le maniere forti) per far si che la ragazza ottenga la cittadinanza statunitense. Non è una passeggiata per Jimmy, e si capisce fin da subito. Non contento, Nando fa "francobollare" Jimmy da Beto, minuto per minuto.
Frank, intanto, magicamente si risveglia da una delle sue sbronze nientemeno che in Messico, e comincia a provare a passare la frontiera. Sfortunatamente, ma prevedibilmente, è senza uno straccio di documento, per cui viene respinto. Frank è però un uomo dalle mille risorse, troverà il modo. Nel frattempo, Lip, Ian e Mandy continuano a formare uno strano terzetto, anche se Ian si vede di nascosto con Lloyd, il padre di Jimmy, Carl, Debbie e Liam crescono, ognuno con i loro problemi, Sheila e Jody continuano tranquillamente a fare i genitori di Hymie dopo averlo "rubato", Veronica e Kev tirano avanti facendo soft porno on line.
Lo Shameless statunitense prosegue, e scusate se farò un paio (o tre) di paragoni con la versione originale, quella inglese, della quale tra parentesi sta andando in onda l'undicesima, e pare ultima, stagione. Dicevo, prosegue, ed essendo un dramedy, devo dire che ripensandoci adesso, chiusa la stagione e archiviata, quindi, per questo 2013, mi è parso che il drama abbia prevalso decisamente sulla comedy. Anche la versione inglese, in maniera altalenante, aveva momenti drammatici, ma l'atmosfera rimaneve comunque ridanciana. Certo, Frank Gallagher (un sempre straordinario e impagabile William H. Macy), al pari del figlio prediletto (almeno, in questa stagione, dopo lo scontro di Frank con Debbie, esasperata pure lei quasi come Fiona) Carl, e perché no, pure tutta la storyline di Jimmy/Steve alle prese con la sua famiglia "sulla carta", senza dimenticare la coppia esplosiva Veronica/Kev, assicurano un discreto minutaggio ridanciano alla serie, che, e qui mi ripeto, spesso però viene usato come "cuscinetto" tra le altre storylines decisamente più "serie"; se vi state chiedendo dove sia la ripetizione, sta nel fatto che la versione della quale stiamo parlando, a differenza di quella inglese, porta avanti tutte le storylines insieme.
E qui arriviamo al dunque. Se nella versione inglese Fiona, la parte sana della disastrata e disastrosa famiglia Gallagher, scompariva insieme al suo Steve al termine della seconda stagione, qua Fiona rimane ed è decisamente il fulcro vivo della serie, mentre la figura di Frank, stavolta proprio come nella serie inglese, è il personaggio sempre (o quasi) presente, che però funge da satellite, da guastatore, autore di innumerevoli toccata e fuga. Senza anticipare troppe cose a quelli che devono vederla ancora, sappiate che Fiona, la quasi altrettanto impagabile Emmy Rossum (tra parentesi, leggete le prime due righe della sua bio: chissà che l'esperienza personale non l'abbia aiutata a calarsi completamente in questo ruolo), che davvero dà anima e corpo a questo personaggio col quale, soprattutto nel corso di questa ultima stagione, è diventato impossibile non empatizzare fortemente, se non lo era già, diventa definitivamente il centro assoluto di questo Shameless.
Certo, anche gli ultimi risvolti della storia di Frank mettono una certa curiosità su dove andrà a parare la quarta stagione, che probabilmente partirà a gennaio 2014.
Abbandonata un po' la fotografia sociale del white trash urbano (anche se la parentesi "attivista" di Frank dice molte più cose di un trattato sui diritti delle minoranze), non più una serie roboante ed estrema (seppure non manchino i particolari eclatanti), Shameless US sembra avviarsi sulla strada dell'introspezione necessaria ma negata per mancanza di momenti di relax. Perché sulla tavola bisogna metterci pur qualcosa, e perché l'amore di una madre, evidentemente, può essere uguagliato, e a volte addirittura superato, da quello di una sorella maggiore. Mai come oggi, Fiona for President!
Nessun commento:
Posta un commento