Dopo circa una notte a "casa" (Varsavia), quella della domenica, si riparte, lunedì mattina, stavolta lasciando Sylwia ed Eliza, ma portando con noi Marcel, una vecchia conoscenza (già nel 2007 lavorava insieme a Sylwia nell'organizzazione del festival al quale Massi fu invitato, ed io partecipai in veste di accompagnatore), che è a Varsavia in questi giorni ma che in realtà vive e lavora a Londra. Massi deve girare una sorta di mini-documentario sulla Varmia-Masuria, per un filmato che verrà usato durante una serie di concerti in quella regione. L'obiettivo è trovare diversi punti dove riprendere per un discreto minutaggio, così che poi in sede di montaggio Massi potrà usare il materiale anche per l'effetto fast-forward. Quindi, dobbiamo girare, sia in senso video, sia in senso di strade. Probabilmente per l'entusiasmo, percorriamo il tragitto più lungo, raggiungendo il luogo più lontano: dopo aver passato Frombork, cittadina poco abitata ma importantissima, vedremo poi perché, raggiungiamo Tolkmicko, un luogo abbastanza estremo, posto in riva a quella laguna situata ad est di Danzica, interna al Mar Baltico, divisa tra Polonia e Russia (l'exclave di Kaliningrad, per la precisione). Cerchiamo una guesthouse, fissiamo per la notte, e sfruttiamo le ultime ore di luce per fare delle riprese giusto sui due moletti del porticciolo del posto. Proprio mentre piazziamo, il tempo si guasta, il vento soffia forte e dopo un po' inizia anche a piovere. La sensazione di sospensione è forte, e spero di riuscire a renderle un minimo di giustizia con la foto che segue.
Tolkmicko |
Come dice il titolo di questo capitolo, Massi mi riferisce che la Varmia è considerata un po' la Toscana polacca. Molto verde, poche montagne ma molte colline dolci, addirittura una sotto-regione dei laghi, uno sbocco al mare, regione ad indirizzo agricolo. In effetti, già dal tragitto percorso ieri, con l'aiuto di una bella giornata di sole (fino alla nostra fermata per la notte), l'impressione è stata positiva. La sera andiamo a mangiare la pizza in un ristorantino in riva alla Laguna della Vistola, e dopo aver constatato che il paesino è abbastanza deserto, ci ritiriamo.
Il giorno seguente facciamo un po' i turisti (ma sempre con la telecamera pronta) a Frombork. La cittadina in questione è famosa perché Niccolò Copernico visse qui i suoi ultimi anni di vita, e qui morì. Visitiamo anche il museo dove ci vengono ricordati i vari talenti del Niccolò polacco. Ci facciamo delle grasse risate davanti a wurstel e patate, proprio davanti alla cattedrale.
La cattedrale di Frombork, dove è sepolto Copernico. La foto l'ho scattata dalla torre adiacente. |
Dopo di che, ripartiamo verso Est, quasi a costeggiare il confine con la Russia. Passiamo da Braniewo, dove poco fuori, fermi al passaggio a livello, scatto queste due foto ad un treno che probabilmente veniva proprio dalla Russia.
Evidentemente, tra un regista (Massi) e un fotografo praticamente professionista (Marcel), mi sento ispirato.
Proseguiamo verso Est, facendo naturalmente diverse fermate, altra bella giornata e altri bei posti che ispirano Massi alle riprese. Arriviamo a Lidzbark Warminski, che possiede un castello con fossato impressionante.
Poi scendiamo verso Sud, sempre con un occhio al panorama, in cerca di un campeggio conosciuto da Massi, sito proprio in riva ad un lago. Il regista ha un'idea per il giorno seguente. Riprese sull'acqua. Arriviamo al campeggio, che è vicino al villaggio di Tumiany, in riva al lago Pisz. Il luogo si preannuncia bello, deserto, ci arriviamo che è buio. Ci sistemiamo e Massi fa qualche ripresa notturna. Poi usciamo per cercare un luogo urbano per mangiare qualcosa. A volte il caso guida gli audaci. Sulla piazza del mercato di Biskupiec, capitiamo per caso al ristorante/pub Na Rynku, e nonostante il menù sia abbastanza classico per la Polonia, i sapori, gli ingredienti, la cura nella preparazione ci colpiscono, tanto che ancora oggi ce lo ricordiamo nettamente. Un applauso e se doveste capitare da quelle parti, mi raccomando.
Il giorno seguente è pieno come gli altri, e mi rendo conto che raccontandoli così non rendo per niente l'idea. Come detto, riprese sull'acqua. Affittiamo un pedalò al campeggio, e ci diamo di pedalata sul lago.
Per circa due ore. Bello. La giornata, manco a dirlo, è splendida.
Dopo, gli altri due pazzi fanno il bagno, per me l'acqua è troppo fredda e passo. Poi lasciamo il campeggio e ci dirigiamo verso Szczytno, dove Marcel ci lascia, prende un autobus e torna a Varsavia, dopo aver pranzato in un bel ristorante (con cameriere carine) in riva al laghetto Domowe Male, gemello (piccolo) dell'altro presente in città, il Domowe Duze. Dopo altre riprese in riva al lago, risaliamo in auto lentamente verso Nord Ovest, fino ad arrivare ad Olsztyn (da noi ribattezzata Olsen Olsen, in onore dei Sigur Ròs), questa propriamente una città. Ripensando a tutti gli avvenimenti che sono entrati in quei giorni, mi domando come sia stato possibile, ma le distanze evidentemente non sono state così proibitive. Ci sistemiamo fuori città, facciamo un po' di spesa (io ho terminato le magliette, quindi ne compro una che non indosserò mai), ci andiamo a rilassare in riva ad uno dei sei laghi che circondano la città (credo sia stato il lago Ukiel), mentre Massi riprende ancora, aspettando il tramonto.
Torniamo al luogo dove passeremo la notte, usciamo per andare in centro per cenare, il centro storico è bello e ben curato, troviamo un ristorante che, scopriamo, chiude la cucina alle nove, ceniamo parlando e poi rientriamo. Il giorno seguente scendiamo verso Sud, ma siamo ancora nella regione dei laghi. Ce ne sono una quantità industriale. Per la notte ci sistemiamo a Dluzek, non prima di aver esplorato una zona isolata e, naturalmente, piena di laghi e corsi d'acqua.
Mentre Massi riprende, e io gli faccio da aiutante (solamente portando il treppiede, e nemmeno sempre, non vi preoccupate), ridiamo, facciamo progetti, parliamo di tutto, come sempre.
Dluzek sono quattro case in riva al lago omonimo. Un luogo abbastanza solitario e delizioso. Un giro intorno al lago, una cena frugale (ma col cuoco Massi non c'è mai niente di veramente frugale), e ci mettiamo in veranda con una birra, un po' di musica, e anche senza volerlo tiriamo le somme di questo "giro". Massi conosceva già, in parte, questa zona, ma anche lui ha scoperto luoghi incantevoli, come me. Domani di buon ora ci rimetteremo in cammino verso sud.
La mattina dopo si riparte, mangiamo qualcosa per strada, facciamo le cose con calma, c'è tempo per altre riprese, e con largo anticipo eccoci a Modlin, che venendo da Nord rimane prima di Varsavia. Massi se ne torna dalla sua famiglia, io riprendo l'aereo per l'Italia.
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