Turistas - di John Stockwell (2007)
Giudizio sintetico: si può perdere (2/5)
Mentre sono in viaggio in Brasile, alcuni gruppetti di turisti di lingua inglese ma provenienti dai quattro capi del mondo, Stati Uniti, Regno Unito, Australia, vengono compattati e bloccati dall'incidente dell'autobus sul quale viaggiavano. Cercando di sfruttare il contrattempo, scendono ad una vicina spiaggia, decisamente bella, e scoprono che c'è un bar che abbonda di alcolici a buon prezzo, e da abbondanza di "fauna" locale decisamente di facili costumi. Senza pensarci troppo, il gruppo formato da otto persone, maschi e femmine, si buttano nella mischia e si fanno contagiare dall'allegria tipica dei brasiliani.
La mattina seguente, un brutto risveglio li attende: si rendono conto che due di loro sono scomparsi, e di essere stati drogati e derubati di tutto. Alex, Pru, Bea, Finn, Amy e Liam, si mettono alla ricerca dei due scomparsi e di un modo per tornare alla civiltà. Durante il loro percorso, incontrano un ragazzo del luogo, Kiko, conosciuto la sera prima, che si offre di guidarli fino ad un luogo dove potranno contattare qualcuno che li possa aiutare. Ma...
Premesso che il film in questione ha suscitato un vespaio di polemiche e una sorta di incidente diplomatico (se avete visto il film, immaginatevi come abbia potuto reagire il governo brasiliano; se non lo avete visto, sappiate che parla di leggende metropolitane, tipo "mi son svegliato in un fosso e mi mancava un rene", quindi reazioni di protesta del tutto giustificate), il film diretto da uno dei comprimari di Tom Cruise in Top Gun ha il pregio di essere decisamente esagerato, e quindi di riuscire a scioccare con una storia quasi assurda, ma davvero inquietante. Protagonisti troppo belli per essere veri, ma non guasta visto che sono spesso svestiti: Josh Duhamel è Alex, Melissa George è Pru, Olivia Wilde è Bea. Per le recitazioni ripassare un'altra volta.
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