Il regno dei lupi/La regina dei draghi (Libro secondo delle cronache del Ghiaccio e del Fuoco) - George R. R. Martin (2001)
Nei Sette Regni di Westeros infuria una guerra civile totale. Joffrey Baratheon, in realtà figlio dell'incesto tra la regina Cersei, moglie del defunto Robert Baratheon, e suo fratello Jaime Lannister, regna a King's Landing (Approdo del Re) dopo aver giustiziato Ned Stark. In realtà, è Cersei che funge da reggente, ma la bella regina si rende conto di non avere più alcun ascendente sul figlio, sempre più crudele e totalmente insensibile verso le persone che lo circondano e soprattutto verso il popolino.
Alla Roccia del Drago, Stannis Baratheon, il fratello del defunto re più anziano in vita, e quindi legittimo erede al trono, subisce l'influenza di Melisandre, una sacerdotessa proveniente da Asshai delle Ombre, di là dal Mare Stretto, che converte alla religione monoteista del Signore della Luce prima Selyse, la moglie di Stannis, poi Stannis stesso, e lo convince a scendere in guerra per conquistare il Trono di Spade, che è suo di diritto, nonostante il suo esercito sia numericamente inferiore agli altri. Stannis invia corvi messaggeri in tutti i Sette Regni, diffondendo la notizia dell'incesto "reale" a supporto della sua pretesa al trono; ser Davos Seaworth, ex contrabbandiere elevato al rango di cavaliere da Stannis stesso, suo consigliere fidato, è però contrario all'influenza di Melisandre, e tenta di riportare Stannis alla ragione, pur assecondandolo nella sua pretesa al trono.
Ma si proclama re anche Renly Baratheon, il più giovane fratello del defunto Robert, fresco sposo di Margaery Tyrell e quindi alla testa di uno sterminato esercito. L'esatto opposto di Stannis, Renly è benvoluto dal popolo anche se legittimamente la sua pretesa al trono è ingiusta. Il suo matrimonio con Margaery è completamente di facciata, in quanto Renly ama, ricambiato, il di lei fratello Loras, uno dei cavalieri più giovani e più quotati dei Sette Regni.
E' nel Nord, però, che la guerra ha già visto pagine importanti. Robb Stark, il maggiore dei figli di Ned, sceso inizialmente in campo con il suo esercito ed i suoi numerosi alleati per vendicare il padre e per riavere indietro le sorelle Sansa (promessa sposa di re Joffrey) ed Arya (in realtà in fuga verso il Nord), credute dagli Stark ostaggi del Lannister a King's Landing, supportato dai suoi alleati si proclama adesso re del Nord. Dopo aver vinto battaglie, catturato Jaime Lannister, subisce un impasse: non può marciare oltre, ha bisogno di navi per attaccare King's Landing, oppure di alleanze più grandi. Invia quindi condizioni di pace a Cersei e Theon Greyjoy a Pyke, casa sua, per proporre un'alleanza al di lui padre Balon, possessore di una grande flotta.
Mentre a King's Landing, Tyrion il nano assume l'incarico di Primo Cavaliere su ordine del padre Tywin, irritando Joffrey, Cersei, ma facendo giuste "pulizie" di uomini, alleandosi correttamente e preparandosi alla battaglia che verrà, che sia contro Renly o contro Stannis, oltre la Barriera Jon Snow, insieme al lord comandante Jeor Mormont e ai ranger tutti, parte per una spedizione che al tempo stesso cerca la squadra di suo zio Benjen Stark, dispersa da tempo, e cerca di individuare i movimenti dei bruti, che pare si stiano preparando ad un'invasione oltre la Barriera, comandati da Mance Rayder.
Al di là del Mare Stretto, invece, Daenerys Targaryen guida il suo ormai decimato khalasar alla ricerca di stabilità e alleati per formare un esercito, attraversare il mare, e tornare a Westeros con tutte le carte in regola per riconquistare il trono; i tre draghi crescono.
Su tutto, veglia una strana cometa rossa, alla quale ogni personaggio assegna un significato diverso.
Si potrebbe perfino dire che dopo le prime oltre 800 pagine di preparazione barra introduzione, col libro secondo si comincia a fare davvero sul serio, sul continente di Westeros e oltre. Martin, con uno stile ampiamente descrittivo che però non risparmia violenza e sesso, dopo aver creato un universo simil-medievale con regole facilmente intuibili, comincia a riempirlo e a dare un senso al mistero (di Pulcinella) che guidava la discesa di Ned Stark da Winterfell (Grande Inverno) a King's Landing: è proprio quel mistero, che adesso mistero non è più, che diventa casus belli. Scoppiata la guerra, mi verrebbe da dire come si dice dalle mie parti, "anche alle puci ni viene la tosse" (anche alle pulci viene la tosse), ossia tutti cominciano a protestare e a reclamare qualcosa. Ed ecco che in breve, ci ritroviamo con cinque persone che reclamano l'Iron Throne, il Trono di Spade, il governo dei Sette Regni.
Stessa struttura con prologo (stavolta affidato al maestro Cressen di Roccia del Drago) e capitoli con narrazione in terza persona di vari personaggi Point Of View; i personaggi POV da otto (libro primo) diventano nove. Esce, per ovvi motivi, Ned Stark, entrano Theon Greyjoy e ser Davos Seaworth, in modo da seguire in maniera pressoché totale l'azione su tutta la geografia del mondo delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco. La saga quindi prosegue spedita, il lettore è totalmente coinvolto, e davvero non si riesce a smettere.
Come richiesto, affrontiamo, come dire, a posteriori, il confronto tra il libro e la serie. Il libro di cui stiamo parlando è messo in scena dalla seconda stagione di Game of Thrones. Ora, come sapete sono un fan della prima ora della serie, e sono divenuto lettore dopo. Dopo aver letto il libro primo mi sono rivisto la prima stagione, e quindi, in una spirale sempre più "distruttiva", dopo aver terminato questo libro mi sono rivisto la stagione "abbinata" (aggiungo che ho cominciato a leggere il libro terzo e di pari passo ho ricominciato a riguardarmi la terza stagione, completamente fuori di testa). Se la prima stagione televisiva mi era parsa molto fedele al libro primo, c'è da dire che con la seconda gli autori Benioff e Weiss cominciano a prendersi ampie libertà. A loro parziale "discolpa" bisogna ammettere che alla fine la storia combacia a grandi linee; mettersi qui ad elencare le differenze potrebbe diventare imbarazzante, ma cerchiamo di sottolineare le cose che mi sono parse più importanti. Tutti gli elementi "aggiunti" servono per dare naturalmente un tocco televisivo (e spesso pruriginoso) alla serie. La storyline totalmente assente nel libro è quella della storia d'amore tra Robb e lady Talisa, che serve evidentemente per introdurre la classica love story, mentre nella serie (almeno nella seconda stagione), a differenza del libro, sono totalmente assenti i personaggi di Jojen e Meera Reed, e davvero non si capisce perché (ma chissà, magari avevano terminato il budget per il cast); Ros, la prostituta preferita da Theon che parte per King's Landing e lì diventa protagonista a fianco di lord Baelish, è un'altra storyline inventata per la serie tv, che serve a mostrare la performer di Burlesque Esmé Bianco; l'omosessualità di Renly e la sua storia con ser Loras, nel libro sussurrata, nella serie è palese, e tra l'altro è di dominio pubblico, al contrario di quanto (non) accade sulle pagine; manca nella serie la buffa joint venture tra Sansa e Dontos, evidentemente considerata di poco appeal, mentre molte semplificazioni vengono fatte su alcune storyline minori, ma non meno importanti. Stannis non promette a Davos che lo farà Primo Cavaliere nel libro, Davos porta in battaglia un solo figlio nella serie, Shae non va al servizio di Sansa nel libro, Baelish nel libro scompare per un po' mentre nella serie lo rivediamo all'accampamento di Renly giocare un ruolo quasi chiave, Arya ad Harrenhall nel libro non viene presa a servizio da Tywin (e nella serie rivediamo Baelish anche qui, mentre nel libro non perviene), in tv la battaglia di Winterfell viene semplificata in più punti così come la fuga di Osha, Hodor, Bran e Rickon, come vengono di molto semplificate, sempre nella serie tv, la storia tra Arya e Jaqen, tutta la permanenza di Dany a Qarth, l'evasione di Jaime, il ritrovamento del pugnale di ossidiana oltre la Barriera (che in realtà nel libro viene ritrovato da Jon, e non da Sam e i suoi), e tutta la battaglia di Blackwater, sia nella strategia di preparazione, sia nell'esecuzione. Ma, con il buonsenso, si comprende che ci siano da rispettare tempi e soprattutto, si debbano sfruttare al meglio (e far apparire a volte più spesso di quanto la storia consentirebbe loro) gli attori protagonisti. C'è da sottolineare, infine, che ad esempio, i maltrattamenti di Joffrey alle prostitute nell'episodio 2x04 Garden of Bones, non pervenuti nel libro, sono indice che le scene di nudo, violenza e sesso (spesso insieme), sono volentieri inserite forzatamente nella serie tv. Il casting a volte combacia con i personaggi dipinti dal libro, a volte non proprio. Tanto vi dovevo.
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