No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20130713

Mamaia (Romania) - Aprile 2013 (2)

Fa caldo. Ho sonno. Si avvicina il fine settimana e voglio stare due giorni al mare. Non ho la testa di mettermi qui e scrivere una recensione su uno di questi tre film (Stoker, No Looking Back, Novocaine), o su un disco. Però voglio comunque provare a darvi un post al giorno, per cui che fare? Sul telefonino mi sono "rimaste" due foto della spiaggia di Mamaia, Romania, lato Mar Nero. E in effetti l'unica cosa che scrissi a suo tempo era in inglese. Quindi vi racconto qualche altra riflessione su quel, come vogliamo chiamarlo, viaggetto, fine settimana, city break come va di moda ora? Whatever, dopo un ciclico "letargo" viaggiatorio (dallo scorso agosto, Polonia), smaniavo di andarmene anche solo per poco, ed eccomi a sbirciare il sito di Ryanair con le destinazioni, partenza da Pisa, più convenienti. Trovo Kos e Constanza a un prezzo che pare uno schiaffo a Briatore (che, volevo dirvelo, ha le pantofole di Lord Varys), mi organizzo schivando ferie degli altri e impegni di lavoro, e prenoto tre notti qua e tre notti là, poi cerco l'albergo. Sulla destinazione rumena scelgo questa località che si chiama Mamaia, e che, da quello che intuisco, è un po' la "Marina di Constanza", un istmo di terra lungo alcuni chilometri, racchiuso tra il mar Nero e il lago Siutghiol. Una strada principale, che arriva appunto da Constanza, e, ai lati, senza soluzione di continuità, alberghi per tutti i gusti, una popolazione che in inverno praticamente scompare. Una roba strana, ma mi incuriosisce, e quindi vada per un albergo che mi ispiri altrettanta simpatia: di buon livello ma con poche stanze, e poco importa se si affaccia sul lago anziché sul mare.
Ora, le cose che mi girano in testa sono le seguenti: una vacanza in Romania, se non si è sposati con qualcuno che viene da lì, per un italiano probabilmente ha un solo significato. So che vi costa crederci, ma per me non lo ha. Altra cosa: non saremo razzisti, ma molti di noi italiani hanno molti preconcetti verso questo paese, per cui non penserebbero mai di passare anche solo 4 giorni di vacanza proprio lì. Come sapete invece io sono ostinatamente e forzatamente anticonformista, e la cosa mi attira. L'imbarco sembrerebbe dare ragione a chi ha dei preconcetti: la stragrande maggioranza dei passeggeri sono rumeni che lavorano in Italia e tornano a casa, e la stragrande maggioranza si accalca per accaparrarsi i primi posti, generando anche un po' di irritazione nel personale addetto all'imbarco; so già cosa penserebbe il leghista di turno, e mi riprometto di osservare attentamente come sarà l'imbarco di ritorno, giusto per motivi di ricerca antropologica. Le previsioni del tempo indicano quattro giorni di tempo splendido e caldo afoso, e quindi il volo è tutto da godere, passando sopra l'Adriatico, i Balcani, seguendo per un po' il corso del Danubio. L'aeroporto è, come dire, raccolto, mi attende quello che si presenta come il manager dell'hotel, e mi spiega che stanotte sono l'unico ospite: è ancora bassa stagione, ma già dalla prossima settimana, la festività del Primo Maggio farà da ponte con la Pasqua ortodossa, e se il tempo regge il litorale diventerà una bolgia infernale. Chiacchieriamo, senza esagerare, in inglese, e senza troppi imbarazzi affrontiamo, per modo di dire, il post-comunismo, occhieggiando alcuni palazzoni della periferia di Constanza di palese eredità di quel periodo. Neppure venti minuti e siamo all'hotel, è passata l'ora di cena ma se voglio posso, quindi ne approfitto. Il cameriere mi rivela immediatamente di conoscere un po' di italiano, di avere una sorella che vive in Sardegna, e si dimostra entusiasta di poter usare la lingua di Dante con qualcuno, si scusa troppe volte, ma sento che posso usare questa sua gentilezza per provare a capire qualcosa di questo Paese. La receptionist è carina, la mia stanza naturalmente non poteva essere altro che la numero 1, la camera è più che dignitosa, e mi godo un meritato riposo non prima di aver fatto pratica col telecomando, accorgendomi che con un minimo d'attenzione, un qualsiasi telegiornale rumeno si capisce benissimo. Qui apro un'altra parentesi. Me ne resi conto forse per la prima volta guardando questo film, con Massi e Sylwia, in rumeno con sottotitoli inglesi. La lingua romena ha moltissime assonanze con l'italiano. Il nome stesso di questa Nazione ci dice che il retaggio è in gran parte simile al nostro; se andate in Romania, potreste sentirvi stranamente a casa guardando volti che vi sembrano familiari. Ecco, per il momento solo questo vorrei dire, per cercare far capire che molti dei preconcetti che abbiamo nei confronti di queste genti e di questo Paese, sono in gran parte errati. Proseguiremo.
La spiaggia di Mamaia che guarda il mar Nero.

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