No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20130710

Lisbona e dintorni (Portogallo) - Luglio 2013 (3)

L'escursione di oggi è nella zona di Belém, anche se sarebbe più giusto dire nella freguesia di Santa Maria de Belém. E, con mio sommo stupore, sono l'unico partecipante.
Una parte del Monastero

La mia guida è un ragazzo sicuramente più giovane di me, del quale purtroppo non ricordo il nome, col quale decidiamo di parlare in spagnolo.

L'altra
Sono a mio agio, e pure lui mi pare; partiamo passando per il centro, e subito andiamo verso il Castelo de Sao Jorge. Scendiamo e vediamo la Sé de Lisboa (la cattedrale), devo dire molto sporca nella facciata e nei muri laterali, probabilmente a causa dell'inquinamento dell'aria della città, e proprio di fronte la chiesa di Sao Antonio, si, quello di Padova ma che in realtà nacque a Lisbona. La chiesa, mi dicono, sorge dove una volta c'era la sua casa natale.
Il monumento agli aviatori
Scendiamo verso il centro e costeggiamo il Tago. Si parla perfino di politica, la guida mi chiede cosa ne penso di Silvio. Glielo dico. Mi spiega che il ponte 25 de Abril, quello che sembra il Golden Gate di San Francisco, è grande uguale (mi sa che non è vero), prima si chiamava ponte Salazar (il dittatore), e dopo la rivoluzione dei garofani (25 aprile 1974), il popolo decise di cambiargli il nome.
La Torre
Mi porta in una pasticceria che lui dice essere la migliore (pare di si), e mi offre un pastel de nata (dolce fatto come un budino di riso, ma con la crema di latte - nata -; sostiene che va mangiato spolverandolo abbondantemente con zucchero a velo e cannella).
Il monumento ai caduti portoghesi nella guerra d'oltremare
Mi mostra la residenza del Presidente della Repubblica, ed eccoci all'imponente Monastero dos Jerónimos. Lo visito col mio usuale rispetto, dato che tra l'altro sono presenti le tombe di Vasco da Gama e Fernando Pessoa, e del per me meno famoso Luis de Camoes.
Monumento alle Scoperte
Mi infastidisco notando una famigliola forse russa (padre, madre, figlioletta) che fotografano a tutto spiano l'interno della chiesa ma soprattutto parlano e commentano a voce secondo me troppo alta, e quando noto l'acquasantiera in uscita, piena di spazzatura. Sorvoliamo su un fidanzato che fotografa la fidanzata in posa tipo modella accanto alla tomba di de Camoes.
Monumento alle Scoperte
Proseguiamo verso la Torre de Belém, da dove si dice partissero tutti i grandi esploratori/navigatori finanziati dal Portogallo coloniale.
Scoperte
Costruzione imponente, effettivamente molto bella da vedere; prima di entrare nella zona pedonale che la circonda, c'è un monumento a due aviatori portoghesi che tentarono (e riuscirono nel) la traversata dell'Atlantico (non ne sono sicuro, ma credo si tratti di Gago Coutinho e Sacadura Cabral), mentre dall'altro lato c'è un monumento ai caduti portoghesi nelle guerre coloniali: discutibile, ma (ancora) bello a vedersi.
Ancora Scoperte (si vede che mi è piaciuto 'sto monumento eh?)
Il lungofiume, soprattutto qui a Belém, dà proprio l'impressione di essere una wannabe Venice, gente fisicata che fa jogging sudando a più non posso (me ne ero dimenticato, ma ci sono più di 40 gradi, in questi giorni, sulle rive del Tago).
..e ancora non ho finito...
Dopo un gustoso intermezzo con un trittico di anziani portoghesi che mi chiedono di fare loro una foto, ringraziandomi per essere stato l'unico a considerarli, e un tentativo di comunicare con loro col mio portoghese rudimentale (ma uso immediatamente una parola che mi ha insegnato la guida da qualche secondo, molouco, qualcosa tipo matto, a proposito dei due aviatori del monumento), ci muoviamo verso il Padrao do Descobrimentos (Monumento alle Scoperte), devo ammettere altra opera imponente che celebra quello che noi conosciamo come Enrico il Navigatore (per i locali O Infante Dom Henrique), e tutti gli altri personaggi che furono coinvolti nell'epoca d'oro del Portogallo coloniale (solo alcuni: Vasco de Gama, Ferdinando Magellano). Un simpatico ascensore interno e una corta scaletta conducono sulla cima, da dove si gode un grande panorama, proprio davanti al Monastero.
Ed ecco qua la vista dalla cima del monumento. Non male.
Scendo poi per le scale, e visito pure la mostra sull'Infante. In teoria, l'escursione sarebbe terminata, ma la mia guida è talmente proattiva che imbocca il ponte 25 aprile e attraversa il Tago diretto a Almada per portarmi alla statua del Cristo-Rei.
Il ponte 25 aprile visto dal Cristo-Rei; la figata è l'aereo che sta passando, e si, confesso, non me n'ero reso minimamente conto quando l'ho scattata
E' la copia esatta di quello in cima a Corcovado, a Rio de Janeiro in Brasile (le schede dicono che questa sia più corta di due metri), ma insomma pure questa è una roba piuttosto impressionante. Il fatto che anche qui ci sia un ascensore che porta alla base della statua, su di un terrazzo dal quale di gode, ancora una volta, una vista spettacolare, è un plus impagabile.
Il Cristo-Rei con l'impressionante "piedistallo"
Al ritorno, saluto la mia guida con una lauta mancia, mi faccio lasciare davanti ad un chiosco dove si beve e si mangia, lungo la Avenida da Liberdade, e ci auguriamo di rivederci l'indomani, visto che mi sono accattato un'altra escursione. Come si suol dire, mi fermo lo stomaco, e riparto con un bus City Sightseeing, direzione Oriente, per vedere la zona ex Expo '98, anche detta Parque das Naçoes. Se da una parte hanno ragione i petulanti quattro anziani (due coppie) dall'accento napoletano che salgono dopo un po', e cioè che questa parte risulta completamente staccata, diversa, dal resto di Lisbona (dicendoselo tra di loro ad un volume talmente alto che a tratti sovrastano l'audioguida che sto cercando di ascoltare), è anche vero che un po' la stessa cosa accade per la parte del porto nuovo di Barcellona, rinnovato per le Olimpiadi, e per l'agglomerato a cura di Calatrava a Valencia, ma non per questo le zone risultano meno belle. E' vero che finiscono per assomigliarsi tutte, però.
Particolare del Cristo-Rei con zoomata
Ciò non toglie che a me 'ste robe, tipo la Torre Vasco da Gama (che mi ha ricordato la vela di Dubai), o la Gare do Oriente (proprio di Calatrava), io starei a guardarle per giorni. Nella zona c'è pure l'Oceanário (l'acquario), del quale ovviamente i locali dicono che sia il più grande d'Europa nonché il secondo più grande del mondo, ma se vai in Spagna ti dicono così di quello di Valencia, e va bene così. Come che sia, sono distrutto dal caldo, e a stento, rientrando in albergo, tiro le 20, esco, mi fiondo nel locale che sta a 50 metri, dove ho bevuto un caffè ieri, ispirato dalla cameriera mulatta.
Beh, questa mi piace talmente che la posto di nuovo
Lei non c'è, ma non è che quelle che ci sono siano da meno; qui si tratterebbe di aprire un'ampia parentesi, ma vi basti sapere che viaggiare da solo stanca, e che mi sento vecchio e stanco per attaccare bottone o anche solo per pensarci. Mi limito ad essere il solito esteta, seppure con gli occhiali. Un'intervista a Bono Vox su Bloomberg e qualche pagina di A Clash of Kings mi conciliano il sonno, anche se non ce ne sarebbe bisogno.

5 commenti:

monty ha detto...

Buona idea quella di intervallare
il testo alle immagini

cipo ha detto...

Thumbs up!

Davide_Pastori ha detto...

Che saudade!Leggo e vedo quello che è ed è stato il mio Portogallo in questo blog!Grazie!

Filo ha detto...

il City Sightseeing! La prova definitiva che stai invecchiando.

jumbolo ha detto...

@Monty: grazie, mi sto impegnando di più con le foto eh, anche se sono sempre foto da turista.
@Cipo: :)
@Davide: a te per leggere! felice di essere "d'aiuto"
@Filo: sicuramente!