Molto calmo - Neffa (2013)
Come ricorderete senz'altro, sono uno di quelli che ha sempre avuto il massimo rispetto per Neffa, che amo chiamare Giovanni Pellino da Scafati (perché si chiama così e perché viene da lì, anche se non si percepisce nell'accento), sia per quello che ha fatto prima del 2001, sia per quello che ha fatto dopo. Il 2001 è infatti una sorta di spartiacque per Neffa: in quell'anno uscì Arrivi e partenze, l'album della svolta, dopo 107 elementi del 1998 (e anche dopo l'EP Chicopisco del 1999), il primo di musica leggera e non più di hip hop, quello de La mia signorina, per intenderci. Quel disco fu uno shock anche per me, ma mi piacque. Ci furono poi I molteplici mondi di Giovanni, il cantante Neffa (Prima di andare via), nel 2003, Alla fine della notte nel 2006, e Sognando contromano nel 2009. Neffa continua a cambiare, e questo è un bene; ma, con tutto il rispetto e il bene che gli voglio, tutti i suoi dischi solisti qua sopra elencati, contengono bei pezzi, ma mai abbastanza. Anche questa volta, Molto calmo è un disco che, dopo qualche ascolto, risulta pure piacevole, leggero, ma mai e dico mai graffiante. La title-track e Dove sei sono due pezzi che risultano buoni, ma il resto è piuttosto deludente. Fa molto riflettere il fatto che la ghost track, posta ovviamente alla fine dell'album, dopo Sopra le nuvole, sia un fulminante pezzo rap melodico (con tanto di piano), dal titolo L'anima, e che risulti probabilmente il miglior pezzo del disco. Presente su youtube in molte versioni, leggere i commenti potrebbe far riflettere persino Neffa.
Personalmente credo che Giovanni, a questo punto, dovrebbe mettersi a lavorare parecchio per il prossimo disco, inglobare tutte le sue influenze alla massima potenza, e sfornare 10/12 pezzi dal tiro micidiale, che racchiudano appunto la "sua" musica a 360 gradi. Solo così si torna grandi. Altrimenti, si rimane nella media.
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