No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20150429

bombarolo

Blaster - Scott Weiland and The Wildabouts (2015)

Beh, spesso, come tutte le cose, anche la musica cambia semplicemente cambiando il punto di vista. Se mi metto "davanti" all'ennesimo disco solista di Scott Weiland, stavolta con i The Wildabouts (Tommy Black al basso, Danny Thompson alla batteria, Jeremy Brown alla chitarra, morto il giorno precedente all'uscita di questo stesso disco), soprattutto dopo averne letto una recensione entusiastica, rimango in parte deluso, principalmente per due motivi (strettamente collegati), che naturalmente vado ad elencarvi.

Il primo è che da un innegabile talento come quello di Weiland, checché ne dicano altri critici ben più accreditati di me, sarebbe altrettanto innegabile attendersi molto, molto di più che un pugno di canzonette rock infarcite di cliché (Bleed Out su tutte, forse) del genere stesso.
Il secondo è che, allargando il discorso, e scorrendo un poco la biografia di Weiland, è proprio un peccato vedere che spesso, i talenti si sprecano con cose alla fine vacue come le droghe. La chiudo qui perché non vorrei sembrare troppo puritano: non è da me.
Il disco ha i suoi momenti, è riconoscibilissimo lo stile di Weiland e tutto il suo bagaglio musical-culturale, potremmo pure promuovere pezzi come Modzilla e Blue Eyes, ma è davvero, davvero poco.



Blaster, fourth solo album of the ex singer of Stone Temple Pilots and Velvet Revolver, Scott Weiland, is a really mediocre rock album. Only few songs are decent. It's a pity see and listen such a waste of talent.

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