Ibeyi - Ibeyi (2015)
Sono la novità del momento, o meglio, di qualche mese fa. Due gemelle di 20 anni, nate a Cuba da una cantante franco-venezuelana, Maya Dagnino, e da padre cubano, Miguel Anga Díaz, percussionista anche con Buena Vista Social Club. Hanno vissuto due anni a Cuba, poi si sono trasferite a Parigi, dove sono cresciuto. Cantano principalmente in inglese, ma pure in Yoruba, lingua che ha tramandato loro il padre, cubano si, ma, come molti afro-americani, discendenti di schiavi di origini nigeriane. Loro si chiamano Lisa-Kaindé e Naomi (Díaz, of course); la prima è la voce principale (ma cantano entrambe), e suona anche il piano, la seconda è percussionista, suona cajón e batá, un po' come il padre (e la cosa buffa è che ha cominciato dopo la morte del padre, avvenuta nel 2006). Segnalatemi dall'amico Ale, il mese seguente erano disco del mese di Rumore: impossibile non incuriosirsi. In effetti, c'è del buono, ed essendo questo disco omonimo un debutto (dopo un EP, Oya, del 2014) non si può che essere ottimisti, perché, come spesso accade con le cose davvero buone, così (nota personale) come per le cose davvero belle, dentro la musica delle Ibeyi c'è molto, un po' di tutto. Jazz, world-music, Bjork e Neneh Cherry, hip-hop, elettronica, yoruba, chanson française, afro-cubana, soul, R&B, downtempo. La loro musica ti accarezza, le melodie sono asimmetriche, ma funzionano a dovere. La loro musica è soffice come (dovrebbe essere) un pancake, a volte solenne come un inno sacro (Oya), a volte pare scanzonata (Ghosts, Stranger/Lover) ma con un fondo serioso, a volte lascia pietrificati da tanta profondità (Behind the Curtain). I testi sono spesso molto, molto personali (Mama Says, sulla scomparsa del padre ed il dolore della madre, nel video ufficiale compare proprio la mamma, Yanira, dedicata alla sorella maggiore, morta nel 2013), semplici ma, appunto, toccanti. Molto probabilmente, uno dei dischi più interessanti del 2015.
Ibeyi is a duo, composed by two twin sister, born in Cuba but raised in Paris. The mother is a french-venezuelan singer, the father was a famous cuban (of nigerian ancestors, 1700's african slaves) percussionist. Their music mixed a bunch of different styles, is soft like a pancake, is deep as the ocean, is really intense. Probably, one of the most interesting album of this year.
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