Remind Me Tomorrow - Sharon Van Etten (2019)
Non voglio mettermi neppure a riflettere sul fatto che la mia amata Sharon Van Etten abbia scritto il suo quinto, meraviglioso disco, mentre era incinta del suo primo figlio, e stava studiando per prendere la laurea in psicologia. Ignorate queste informazioni, e continuiamo a pensare ai supereroi come a persone morse da ragni radioattivi. Musicalmente, la 38enne statunitense si è probabilmente un po' stancata del folk minimale, e mette in piedi un disco dal sapore anni '80, lasciando un po' da parte la chitarra (ma sono molto curioso di sentire come suoneranno i nuovi pezzi dal vivo), e iniettando massicce dosi di synth. Eppure, la composizione, il songwriting, come amo chiamarlo perché, diciamocelo, suona meglio, sale inesplicabilmente ancora di livello. Su questo disco, ci sono 41 minuti e 10 tracce, tutte di una bellezza straordinaria, di quella che svela bellezze ogni volta che lo ascolti. E' uno di quei dischi che mentre stai per dire "questa è la mia canzone preferita", ti dimentichi di fermare il riproduttore, ne parte un'altra, e ti rendi conto che ti piace anche quella, e non sai più decidere. Non parliamo, per favore, dei testi: ne ho letti tre, e mi sono messo a piangere. Non dirò che Sharon Van Etten è la musicista che sa parlare meglio di tutti dell'amore, ma di certo è una che riesce, con poche pennellate fatte di parole, a dipingere dei racconti nei quali ognuno si può riconoscere. Ascoltatelo. E poi ascoltatelo di nuovo. E poi di nuovo.
I do not even want to reflect on the fact that my beloved Sharon Van Etten wrote her fifth, wonderful record, while she was pregnant with her first child, and she was studying to take her degree in psychology. Ignore this information, and continue to think of superheroes as people bitten by radioactive spiders. Musically, the 38-year-old American is probably a bit tired of minimal folk, and sets up a record with a taste of the 80s, leaving a little aside the guitar (but I'm very curious to hear how the new tracks will play live), and injecting massive doses of synth. And yet, the composition, the songwriting, as I love to call it because, let's face it, it sounds better, it goes up inexplicably still another level. On this record, there are 41 minutes and 10 tracks, all of an extraordinary beauty, of the one that reveals beauties every time you listen to it. It's one of those records that while you're going to say "this is my favorite song", you forget to stop the player, so another song starts, and you realize that you like that too, and you can not decide anymore. We do not speak, please, of the lyrics: I read three of them, and I started crying. I will not say that Sharon Van Etten is the musician who knows how to speak better than everyone about love, but certainly she is able to paint, with a few brushstrokes made of words, stories in which everyone can recognize himself/herself. Listen to it. And then listen to it again. And then again.
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