No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20190531

You go all fuck yourselves

The Zen Circus, Paladozza BO, 12 aprile 2019

Eccoci qua, in una serata di aprile che sembra novembre, ad assistere ad un concerto celebrativo per gli Zen Circus, per i vent'anni di dischi e i dieci dall'uscita del loro Andate tutti affanculo. Un pretesto per fare festa, per riconoscere al loro pubblico pubblici ringraziamenti, per una carriera che sembra aver definitivamente preso il volo (Sanremo ed altre storie). Sono sempre stato dubbioso su di loro fino a La terza Guerra Mondiale, che personalmente considero il loro punto più alto, e vederli in concerto dopo tanto tempo, in un'occasione del genere, mi piace. Mi accompagna l'amico Dino, mentre l'amico Mazza ci maledice da lontano.

Paladozza che dovrebbe essere esaurito, ma che si riempirà solo qualche minuto prima dell'inizio, inizio che avviene con almeno 20 minuti di ritardo rispetto a quanto comunicato. Nessuna band ad aprire, e si parte con Gente di merda, appunto da Andate tutti affanculo, che ovviamente la farà da padrone nella scaletta (sette tracce), suoni che migliorano man mano che si va avanti, una buona energia e l'impressione decisa che i due ultimi dischi siano decisamente i più indovinati, seppure la maggior parte del pubblico apprezzi le canzoni ritenute storiche, che, però, sono tutte molto apprezzabili dal punto di vista delle liriche. La scaletta è molto ben distribuita lungo la loro discografia, a partire dal disco che contiene i primi pezzi cantanti in italiano (Vita e opinioni di Nello Scarpellini, gentiluomo, del 2005), e durante la serata, come promesso, e come in quei concerti all'americana, ci sono stati vari ospiti: Giorgio Canali, Nada, Dente, Tre Allegri Ragazzi Morti, Motta. Da rimarcare (sapete che sono un fissato di queste cose) la musica diffusa prima e dopo il concerto: prima Tom Waits, dopo Piero Ciampi. Un applauso anche a questo.

Paladozza that should be sold out, but which will only fill up a few minutes before the start, which was at least 20 minutes later than announced. No bands to open, and we start off with Gente di merda, precisely from Andate tutti affanculo, which obviously will be the master in the setlist (seven tracks), sounds that improve as you go along, good energy and a strong impression that the last two records are definitely the most guessed, although most of the audience appreciate the songs they consider historical, which, however, are all very appreciable from the point of view of the lyrics. The setlist is very well distributed along their discography, starting from the record that contains the first Italian singed tracks (Vita e Opinioni di Nello Scarpellini, gentiluomo, 2005), and during the evening, as promised, and as in those concerts American-style, there were various guests: Giorgio Canali, Nada, Dente, Tre Allegri Ragazzi Morti, Motta. It should be noted (you know that I am fixated on these kind of things) the music spread before and after the concert: first Tom Waits, after Piero Ciampi. A round of applause for this too.

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