No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20190717

La forma dell'acqua

The Shape of Water - Di Guillermo del Toro (2017)
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)





















Baltimora, Maryland; 1962, piena Guerra Fredda. Elisa Esposito lavora come addetta alle pulizie, in un laboratorio segreto del governo. Non ha genitori, è stata ritrovata abbandonata, ai bordi di un fiume, da piccolina, con molte ferite al collo. Si esprime con il linguaggio dei segni, ed i suoi unici amici sono Giles, il suo vicino di casa, un illustratore pubblicitario di mezza età, in difficoltà finanziarie, e Zelda, una sua collega.
Elisa scopre che in una stanza con accesso limitato del laboratorio, è tenuto in cattività un uomo anfibio: intuisce subito uno strano legame con questa strana creatura, e ci instaura un rapporto privilegiato. Scopre però molto presto, che i militari vogliono vivisezionarlo. E allora...

Il romanticismo dark, gotico e fantastico del regista messicano, è stato finalmente premiato: con questo suo, al momento, ultimo film, ha vinto ben 4 Oscar nel 2018: miglior film, miglior regia, miglior scenografia e miglior colonna sonora. Il film è impeccabile, recitato in maniera ineccepibile da un cast direi ristretto, ma di grandi firme, ed effettivamente, "disegnato" in modo molto bello. Non è un capolavoro, e rimane un po' il sospetto che la pioggia di premi sia un po' riparatoria, rispetto a quello che probabilmente rimane il suo miglior lavoro, El laberinto del fauno, che pure vinse tre Oscar (fotografia, scenografia, trucco) nel 2007.

The dark, gothic and fantasy romanticism of the Mexican director, was finally rewarded: with his, at the moment, last film, he won 4 Oscars in 2018: Best Picture, Best Director, Best Production Design and Best Original Score. The film is impeccable, acted in an unexceptionable manner by a cast I would say small, but of great names, and indeed, "designed" in a very beautiful way. It is not a masterpiece, and it remains a bit suspicious that the rain of prizes is a bit restorative, compared to what probably remains his best work, El laberinto del fauno, which also won three Oscars (photography, set design, make-up ) in 2007.

4 commenti:

Filo ha detto...

Anche qui, consentimi un po' di delusione. L'ho visto dopo "la pioggia di premi" e quindi mi aspettavo (colpa mia) chissà che cosa. Invece ho trovato una (bellissima) riedizione della belle e la bestia. Insomma...

jumbolo ha detto...

Ok, mi pareva di aver espresso infatti che non è sicuramente la sua migliore opera, seppur ben fatta.

monty ha detto...

Fratelli, devo dissentire.

Come scrissi sul blog, l'ho visto al cinema prima della sarabanda degli Oscar e mi ha letteralmente ammaliato.
E' una storia sul modello la bella e la bestia incontra il mostro della laguna nera? Forse sì, ma guardate i particolari, la sequenza ad esempio della masturbazione mattutina di lei, messa lì come se niente fosse e invece di enorme significato, nell'attualizzazione della "favola"e nell'emancipazione della donna.
E poi come è girato, le intuizioni sceniche (la stanza riempita dall'acqua), la messa in scena...
Non il suo capolavoro, concordo, ma, per stare nella scala di valore di Ale, non può essere al di sotto del 4/5.

Un abbraccio :)

jumbolo ha detto...

vedi vedi...eppure ci ho pensato un po' ma il confronto con il Labirinto mi ha fatto abbassare il voto, forse un po' troppo, ma insomma, non mi ha lasciato a bocca aperta come mi sarei atteso