No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.
20191130
20191129
Un'alba da paura
A Dawn to Fear - Cult of Luna (2019)
Gli svedesi di Umea Cult of Luna, a mio modestissimo parere, sono l'unica band che possa essere accostata ai grandi Amenra. Non è un caso, forse, che band così di culto, vengano da paesi europei con tradizioni protestanti. Certo, almeno a livello musicale, band del genere probabilmente non esisterebbero senza il post rock e post metal di Neurosis e Isis, ma mi piaceva sottolineare questa curiosa coincidenza europeista. Dopo l'avventura del precedente Mariner, dove l'incontro con la voce di Julie Christmas dava loro una dimensione leggermente diversa, qua il collettivo svedese ci regala quasi 80 minuti di metal che oserei dire futuristico, ma al tempo stesso con un'aura spirituale, lavorando sulle ripetizioni di splendidi riff, dilatando le tracce a dismisura (si va dai 6 minuti e mezzo di Lay Your Head to Rest ai 15 di Lights on the Hill) in un vortice sludge-psichedelico, ma al tempo stesso con ritmi tribali. Ogni traccia è un crescendo maestoso, messo in piedi con uno stile che ormai abbiamo imparato a conoscere, ma che ci soddisfa sempre. Inutile negare che il loro live di inizio dicembre è uno degli eventi che attendo con maggior eccitazione.
The Swedes of Umea, Cult of Luna, in my humble opinion, are the only band that can be compared to the great Amenra. It is no coincidence, perhaps, that such cult bands come from European countries with Protestant traditions. Of course, at least on a musical level, such bands would probably not exist without the post rock and post metal of Neurosis and Isis, but I liked to emphasize this curious Europeanist coincidence. After the adventure of the previous Mariner, where the encounter with the voice of Julie Christmas gave them a slightly different dimension, here the Swedish collective gives us almost 80 minutes of metal that I would dare to say futuristic, but at the same time with a spiritual aura , working on the repetitions of splendid riffs, expanding the tracks to excess (ranging from 6 and a half minutes of Lay Your Head to Rest to 15 of Lights on the Hill) in a sludge-psychedelic vortex, but at the same time with tribal rhythms. Each track is a majestic crescendo, set up with a style that we have now learned to know, but that always satisfies us. Needless to deny that their live at the beginning of next December is one of the events that I am waiting with greater excitement.
Gli svedesi di Umea Cult of Luna, a mio modestissimo parere, sono l'unica band che possa essere accostata ai grandi Amenra. Non è un caso, forse, che band così di culto, vengano da paesi europei con tradizioni protestanti. Certo, almeno a livello musicale, band del genere probabilmente non esisterebbero senza il post rock e post metal di Neurosis e Isis, ma mi piaceva sottolineare questa curiosa coincidenza europeista. Dopo l'avventura del precedente Mariner, dove l'incontro con la voce di Julie Christmas dava loro una dimensione leggermente diversa, qua il collettivo svedese ci regala quasi 80 minuti di metal che oserei dire futuristico, ma al tempo stesso con un'aura spirituale, lavorando sulle ripetizioni di splendidi riff, dilatando le tracce a dismisura (si va dai 6 minuti e mezzo di Lay Your Head to Rest ai 15 di Lights on the Hill) in un vortice sludge-psichedelico, ma al tempo stesso con ritmi tribali. Ogni traccia è un crescendo maestoso, messo in piedi con uno stile che ormai abbiamo imparato a conoscere, ma che ci soddisfa sempre. Inutile negare che il loro live di inizio dicembre è uno degli eventi che attendo con maggior eccitazione.
The Swedes of Umea, Cult of Luna, in my humble opinion, are the only band that can be compared to the great Amenra. It is no coincidence, perhaps, that such cult bands come from European countries with Protestant traditions. Of course, at least on a musical level, such bands would probably not exist without the post rock and post metal of Neurosis and Isis, but I liked to emphasize this curious Europeanist coincidence. After the adventure of the previous Mariner, where the encounter with the voice of Julie Christmas gave them a slightly different dimension, here the Swedish collective gives us almost 80 minutes of metal that I would dare to say futuristic, but at the same time with a spiritual aura , working on the repetitions of splendid riffs, expanding the tracks to excess (ranging from 6 and a half minutes of Lay Your Head to Rest to 15 of Lights on the Hill) in a sludge-psychedelic vortex, but at the same time with tribal rhythms. Each track is a majestic crescendo, set up with a style that we have now learned to know, but that always satisfies us. Needless to deny that their live at the beginning of next December is one of the events that I am waiting with greater excitement.
20191128
Jolly
Wildcard - Miranda Lambert (2019)
Il settimo disco della biondina di Lindale, Texas, conferma che la mia passione per lei non poggia su fondamenta deboli. E' chiaro che siamo in tutt'altro campo, rispetto a quello che usualmente preferisco, e come può immaginare anche il più sprovveduto siamo nel country rock pop (di un certo livello), ma diamine, questa signora di 36 anni (compiuti da poco) sa scrivere canzoni da invidiare per semplicità ed efficacia, e i suoi testi sono schietti da far paura. Cosa ci posso fare se quando sento pezzi come How Dare You Love, mi innamoro dell'amore, ancora una volta?
The seventh album by the blonde from Lindale, Texas, confirms that my passion for her is not based on weak foundations. It is clear that we are in a completely different field, compared to what I usually prefer, and as also the most unprepared dude can imagine, we are in country rock pop (of a certain level), but heck, this 36 years old lady (recently done) can write songs to be envied for simplicity and effectiveness, and her lyrics are straightforward up to the point to be frightening. What can I do if when I hear songs like How Dare You Love, I fall in love of love, once again?
Il settimo disco della biondina di Lindale, Texas, conferma che la mia passione per lei non poggia su fondamenta deboli. E' chiaro che siamo in tutt'altro campo, rispetto a quello che usualmente preferisco, e come può immaginare anche il più sprovveduto siamo nel country rock pop (di un certo livello), ma diamine, questa signora di 36 anni (compiuti da poco) sa scrivere canzoni da invidiare per semplicità ed efficacia, e i suoi testi sono schietti da far paura. Cosa ci posso fare se quando sento pezzi come How Dare You Love, mi innamoro dell'amore, ancora una volta?
The seventh album by the blonde from Lindale, Texas, confirms that my passion for her is not based on weak foundations. It is clear that we are in a completely different field, compared to what I usually prefer, and as also the most unprepared dude can imagine, we are in country rock pop (of a certain level), but heck, this 36 years old lady (recently done) can write songs to be envied for simplicity and effectiveness, and her lyrics are straightforward up to the point to be frightening. What can I do if when I hear songs like How Dare You Love, I fall in love of love, once again?
20191127
Sono guarito
Cult Leader + Birds in Row + Barque, L'Aéronef, Lille (FR), 22 giugno 2019
Preso ormai da una follia geriatrica, sull'onda di uno dei dischi più intensi del 2018, e come sempre deluso dall'assenza di una data italiana nel tour europeo della band dello Utah, decido di tornare all'Aéronef di Lille, in Francia, per assistere ad un loro show. L'itinerario è il solito, volo Ryanair Pisa-Charleroi, auto a noleggio, un'ora e mezzo di autostrada verso la Francia, e stavolta scelgo di alloggiare in un hotel che è "embedded" nell'enorme struttura dell'Euralille, dove è situato anche il già citato Aéronef, dove nell'ottobre del 2018 ho già visto Emma Ruth Rundle. Arrivo in tempo per mangiare qualcosa, farmi un giro, riposarmi, mangiare ancora, e finalmente, salire le scale esterne per entrare nel locale.
Aprono i francesi Barque, che giocano in casa essendo proprio di Lille, con un energetico punk hardcore di maniera, ma che ci sta tutto. Si prosegue con un'altra band francese, loro di Laval, i bravi Birds in Row: qua si va sul raffinato, pur rimanendo dalle parti del punk e quel che è venuto dopo. Bravi, davvero.
E finalmente, ci siamo. Arrivano i quattro componenti dei Cult Leader, e le note di I Am Healed travolgono i, purtroppo, non numerosi presenti. E' l'inizio di un'ora circa di un assalto sonoro ed emozionale davvero di tutto rispetto. La scaletta è curiosa: aprono e chiudono una manciata di pezzi (4 all'inizio e 2 alla fine) dall'ultimo bellissimo A Patient Man, un unico pezzo (Mongrel) dall'EP Nothing for Us del 2014, e un manipolo di pezzi dal primo full length del 2015 Lightless Walk. La (pre)potenza di questa band è innegabile, e la voce di Anthony, naturalmente più a suo agio nelle parti harsh rispetto a quelle clean, davvero incredibile. La sua prestazione è vicino a qualcosa di catartico: ad un certo punto bestemmia, infastidito da uno spettatore in particolare, che continua a salire sul palco per uno stage diving un po' triste, visto, come detto, non troppo copioso, segno piuttosto evidente di una concentrazione intensa. Insomma, come capirete, non mi sono affatto pentito di questa ennesima pazzia compiuta per la musica di un certo tipo, e vi ribadisco che i Cult Leader meritano tanti applausi.
And finally, here we are. The four members of the Cult Leader arrives, and the notes of I Am Healed overwhelm the, unfortunately, not many present. It is the beginning of an hour or so of a musical and emotional assault really intense. The set list is curious: they open and close with a handful of tracks (4 at the beginning and 2 at the end) from the last beautiful A Patient Man, a single track (Mongrel) from the EP Nothing for Us of 2014, and a handful of tracks from the first full length of the 2015 Lightless Walk. The power of this band is undeniable, and Anthony's voice, naturally more comfortable in the harsh parts than the clean ones, really incredible. His performance is close to something cathartic: at one point he curse saying a blasphemy, annoyed by one spectator in particular, who continues to go on stage for a stage diving, honestly a little sad, given, as mentioned, an audience not too copious, rather obvious sign of an intense concentration. In short, as you will understand, I have not at all regretted this umpteenth madness accomplished for the music of a certain kind, and I repeat to you that the Cult Leader deserves many applause.
Preso ormai da una follia geriatrica, sull'onda di uno dei dischi più intensi del 2018, e come sempre deluso dall'assenza di una data italiana nel tour europeo della band dello Utah, decido di tornare all'Aéronef di Lille, in Francia, per assistere ad un loro show. L'itinerario è il solito, volo Ryanair Pisa-Charleroi, auto a noleggio, un'ora e mezzo di autostrada verso la Francia, e stavolta scelgo di alloggiare in un hotel che è "embedded" nell'enorme struttura dell'Euralille, dove è situato anche il già citato Aéronef, dove nell'ottobre del 2018 ho già visto Emma Ruth Rundle. Arrivo in tempo per mangiare qualcosa, farmi un giro, riposarmi, mangiare ancora, e finalmente, salire le scale esterne per entrare nel locale.
Aprono i francesi Barque, che giocano in casa essendo proprio di Lille, con un energetico punk hardcore di maniera, ma che ci sta tutto. Si prosegue con un'altra band francese, loro di Laval, i bravi Birds in Row: qua si va sul raffinato, pur rimanendo dalle parti del punk e quel che è venuto dopo. Bravi, davvero.
E finalmente, ci siamo. Arrivano i quattro componenti dei Cult Leader, e le note di I Am Healed travolgono i, purtroppo, non numerosi presenti. E' l'inizio di un'ora circa di un assalto sonoro ed emozionale davvero di tutto rispetto. La scaletta è curiosa: aprono e chiudono una manciata di pezzi (4 all'inizio e 2 alla fine) dall'ultimo bellissimo A Patient Man, un unico pezzo (Mongrel) dall'EP Nothing for Us del 2014, e un manipolo di pezzi dal primo full length del 2015 Lightless Walk. La (pre)potenza di questa band è innegabile, e la voce di Anthony, naturalmente più a suo agio nelle parti harsh rispetto a quelle clean, davvero incredibile. La sua prestazione è vicino a qualcosa di catartico: ad un certo punto bestemmia, infastidito da uno spettatore in particolare, che continua a salire sul palco per uno stage diving un po' triste, visto, come detto, non troppo copioso, segno piuttosto evidente di una concentrazione intensa. Insomma, come capirete, non mi sono affatto pentito di questa ennesima pazzia compiuta per la musica di un certo tipo, e vi ribadisco che i Cult Leader meritano tanti applausi.
And finally, here we are. The four members of the Cult Leader arrives, and the notes of I Am Healed overwhelm the, unfortunately, not many present. It is the beginning of an hour or so of a musical and emotional assault really intense. The set list is curious: they open and close with a handful of tracks (4 at the beginning and 2 at the end) from the last beautiful A Patient Man, a single track (Mongrel) from the EP Nothing for Us of 2014, and a handful of tracks from the first full length of the 2015 Lightless Walk. The power of this band is undeniable, and Anthony's voice, naturally more comfortable in the harsh parts than the clean ones, really incredible. His performance is close to something cathartic: at one point he curse saying a blasphemy, annoyed by one spectator in particular, who continues to go on stage for a stage diving, honestly a little sad, given, as mentioned, an audience not too copious, rather obvious sign of an intense concentration. In short, as you will understand, I have not at all regretted this umpteenth madness accomplished for the music of a certain kind, and I repeat to you that the Cult Leader deserves many applause.
20191126
Cracovia - Polonia - Agosto 2019
Giovedì 15 agosto 2019
Questo agosto bissiamo il viaggio lampo con l'amico Mazza. Quando gli propongo appunto, il bis (dopo il viaggio dell'anno scorso a Copenaghen), mi dice che l'unica meta che gli interessa è Auschwitz: e io mi metto in moto. Quindi, nel primo pomeriggio del Ferragosto, partiamo dal sempre più affollato Marconi di Bologna, alla volta di Cracovia, Polonia, tramite Ryanair. All'arrivo ci raccoglie il transfer (già prenotato) per l'hotel centrale (quartiere ebraico, ovviamente prenotato), e le giornate ancora lunghe ci consentono una piacevole camminata fin sotto il castello, e una cena nei pressi dell'albergo, a base di pierogi e birra.
Venerdì 16
Venerdì mattina ce la prendiamo con tutta calma, ci allunghiamo con la colazione e le chiacchiere, più tardi usciamo, mangiamo qualcosa al volo, giusto per arrivare alle 13 al punto di incontro, dove il bus e la guida del tour già prenotato ci raccoglieranno, insieme al resto del gruppo, gruppo formato da italiani e spagnoli (o comunque parlanti spagnolo). La guida è polacca, parla un buon italiano, e ad Auschwitz troveremo la guida parlante spagnolo per il resto del gruppo. Il trasferimento per Auschwitz è di circa un'ora, e il parcheggio più l'ingresso dei resti del campo di concentramento più (tristemente) famoso della storia, dà l'idea da una parte, del business che ci si è venuto a creare intorno, dall'altra, che fortunatamente c'è ancora molta gente che ha voglia di non dimenticare una delle pagine più tristi e vergognose della storia dell'umanità (si, probabilmente è una lettura leggermente euro-centrica, ma tant'è).
La visita dura un'ora abbondante, e fortunatamente non vede comportamenti irrispettosi da parte di appartenenti al nostro gruppo, o di altri. Le foto, niente di che visto il fotografo (io), nonostante la qualità scarsa, così come tante altre migliori che avrete visto più volte, bastano e avanzano a rendere l'idea. Inutile commentare.
Dopo Auschwitz, sempre con il bus, un trasferimento di 15/20 minuti scarsi verso Birkenau, dove il parcheggio autobus è leggermente distante (5 minuti a piedi) dal campo vero e proprio. La visita dura poco meno di un'ora, e la visione generale è particolarmente suggestiva, con i binari che arrivano, passano attraverso l'edificio che fa da portale, e poi continuano fino agli spiazzi resi tristemente famosi dalle foto e dalle innumerevoli ricostruzioni cinematografiche. Anche qui, le foto parlano da sole, insieme a quello che sapevamo già dalle ricostruzioni storiche.
Il ritorno, mentre è arrivata una pioggerellina nordica, sembra interminabile, e la stanchezza invita alla riflessione. Veniamo scaricati al solito punto d'incontro, torniamo verso l'hotel e per la cena scegliamo un altro dei tanti ristoranti della zona, dove ancora una volta, la birra la fa da padrone.
Sabato 17
La mattina seguente ricalca lo schema di quella di venerdì: il trasferimento verso l'aeroporto è programmato dopo le 11, l'aereo (che sarà in ritardo) parte dopo le 14, quindi pranzeremo in aeroporto. Le riflessioni sgorgano molto semplici e spontanee, condivise, e sono fondamentalmente due:
1) Auschwitz e Birkenau sono esattamente come te le immagini.
2) Non siamo sconvolti più di tanto, semplicemente perché non siamo due persone che andavano convinte di qualcosa: la storia è quella, andare a visitare quel che resta di questa vergogna è più un omaggio che altro.
Alla prossima.
Questo agosto bissiamo il viaggio lampo con l'amico Mazza. Quando gli propongo appunto, il bis (dopo il viaggio dell'anno scorso a Copenaghen), mi dice che l'unica meta che gli interessa è Auschwitz: e io mi metto in moto. Quindi, nel primo pomeriggio del Ferragosto, partiamo dal sempre più affollato Marconi di Bologna, alla volta di Cracovia, Polonia, tramite Ryanair. All'arrivo ci raccoglie il transfer (già prenotato) per l'hotel centrale (quartiere ebraico, ovviamente prenotato), e le giornate ancora lunghe ci consentono una piacevole camminata fin sotto il castello, e una cena nei pressi dell'albergo, a base di pierogi e birra.
Venerdì 16
Venerdì mattina ce la prendiamo con tutta calma, ci allunghiamo con la colazione e le chiacchiere, più tardi usciamo, mangiamo qualcosa al volo, giusto per arrivare alle 13 al punto di incontro, dove il bus e la guida del tour già prenotato ci raccoglieranno, insieme al resto del gruppo, gruppo formato da italiani e spagnoli (o comunque parlanti spagnolo). La guida è polacca, parla un buon italiano, e ad Auschwitz troveremo la guida parlante spagnolo per il resto del gruppo. Il trasferimento per Auschwitz è di circa un'ora, e il parcheggio più l'ingresso dei resti del campo di concentramento più (tristemente) famoso della storia, dà l'idea da una parte, del business che ci si è venuto a creare intorno, dall'altra, che fortunatamente c'è ancora molta gente che ha voglia di non dimenticare una delle pagine più tristi e vergognose della storia dell'umanità (si, probabilmente è una lettura leggermente euro-centrica, ma tant'è).
La visita dura un'ora abbondante, e fortunatamente non vede comportamenti irrispettosi da parte di appartenenti al nostro gruppo, o di altri. Le foto, niente di che visto il fotografo (io), nonostante la qualità scarsa, così come tante altre migliori che avrete visto più volte, bastano e avanzano a rendere l'idea. Inutile commentare.
Dopo Auschwitz, sempre con il bus, un trasferimento di 15/20 minuti scarsi verso Birkenau, dove il parcheggio autobus è leggermente distante (5 minuti a piedi) dal campo vero e proprio. La visita dura poco meno di un'ora, e la visione generale è particolarmente suggestiva, con i binari che arrivano, passano attraverso l'edificio che fa da portale, e poi continuano fino agli spiazzi resi tristemente famosi dalle foto e dalle innumerevoli ricostruzioni cinematografiche. Anche qui, le foto parlano da sole, insieme a quello che sapevamo già dalle ricostruzioni storiche.
Il ritorno, mentre è arrivata una pioggerellina nordica, sembra interminabile, e la stanchezza invita alla riflessione. Veniamo scaricati al solito punto d'incontro, torniamo verso l'hotel e per la cena scegliamo un altro dei tanti ristoranti della zona, dove ancora una volta, la birra la fa da padrone.
Sabato 17
La mattina seguente ricalca lo schema di quella di venerdì: il trasferimento verso l'aeroporto è programmato dopo le 11, l'aereo (che sarà in ritardo) parte dopo le 14, quindi pranzeremo in aeroporto. Le riflessioni sgorgano molto semplici e spontanee, condivise, e sono fondamentalmente due:
1) Auschwitz e Birkenau sono esattamente come te le immagini.
2) Non siamo sconvolti più di tanto, semplicemente perché non siamo due persone che andavano convinte di qualcosa: la storia è quella, andare a visitare quel che resta di questa vergogna è più un omaggio che altro.
Alla prossima.
20191125
Un diluvio di luce
Rolo Tomassi + Loathe + Cryptodira + Prospective + Where Stars Collide, MK Live Club, Carpi (MO), 27 luglio 2019
Chi non ha capito che gli inglesi, che si chiamano come un personaggio creato dai due sceneggiatori che adattarono per il cinema il romanzo L.A. Confidential di James Ellroy (Rolo Tomassi), sono una delle cose più intriganti della musica metal degli ultimi anni, magari si sarà completamente disinteressato della loro venuta in Italia per due date alla fine di luglio del 2019: io no. Ecco perché, in un piovoso tardo pomeriggio di luglio, mi avvio verso Carpi, e, fattasi sera, trovo con una certa difficoltà l'MK (che sta per Music Kitchen) Live Club. Faccio la tessera Fenalc (il biglietto l'ho già fatto), e anche su questa cosa dei circoli potremmo parlare per ore, ed entro: mi sono perso le prime tre band, e stanno suonando i Loathe, che vengono da Liverpool (UK) e sciorinano un metalcore piuttosto aggressivo, che sconfina nell'industrial e viene "interpretato" alla perfezione dal vocalist Kadeem France, che si dà un sacco da fare sul palco. Finita la loro performance, un'occhiata al locale: più una sorta di ristorante/pub (non per niente il nome del club), con i tavolini che stanno tra l'ingresso e il palco, lasciando una sottile striscia vicino a quest'ultimo. Del resto, il pubblico è sicuramente sotto le 100 persone. Naturalmente, uno dei lati positivi è il vedere le band girare tranquillamente nel locale, tra il pubblico e i tavolini. Veniamo adesso all'esibizione della band di Sheffield.
La particolarità dei Rolo Tomassi salta agli occhi anche live. La cantante Eva, come ha giustamente notato Hannah Ewens di Noisey, rappresenta "a soft image in a hard environment": nonostante si occupi delle parti vocali sia clean che scream, quindi queste ultime molto aggressive, la sua presenza sul palco, soprattutto nei passaggi strumentali, è leggiadra e decisamente in contrapposizione con la parte, appunto, hard della musica della band, ma decisamente appropriata se si pensa alle parti, appunto, clean (per dovere di cronaca devo far notare che sulle parti pulite Eva è più a suo agio). La band è impeccabile, il leader è chiaramente James, il fratello di Eva, e la scaletta mette insieme quasi tutto l'ultimo e stupendo Time Will Die and Love Will Bury It, e qualche estratto dal precedente Grievances. Il risultato conferma le premesse: i Rolo Tomassi sono una realtà tra le più interessanti della odierna musica metal, con questa loro voglia di mescolare atmosfere totalmente differenti tra di loro (dal metalcore estremo alle aperture quasi sinfoniche), e sono quindi una band da seguire. Anche live.
The particularity of the Rolo Tomassi also catches the eye as live. The singer Eva, as Hannah Ewens on Noisey rightly noted, represents "a soft image in a hard environment": although she deals with both the clean and scream vocal parts, so the latter very aggressive, her presence on stage, especially in the instrumental passages, it is graceful and decidedly in contrast with the hard part of the band's music, but definitely appropriate if we think of the parts, in fact, clean (for the record I must point out that on the clean parts Eva is more at ease). The band is impeccable, the leader is clearly James, Eva's brother, and the set list brings together almost all the tracks of the last and wonderful Time Will Die and Love Will Bury It, and some excerpts from the previous Grievances. The result confirms the premises: Rolo Tomassi is one of the most interesting realities of today's metal music, with this desire to mix totally different atmospheres (from extreme metalcore to almost symphonic openings), and are therefore a band to follow. Also live.
Chi non ha capito che gli inglesi, che si chiamano come un personaggio creato dai due sceneggiatori che adattarono per il cinema il romanzo L.A. Confidential di James Ellroy (Rolo Tomassi), sono una delle cose più intriganti della musica metal degli ultimi anni, magari si sarà completamente disinteressato della loro venuta in Italia per due date alla fine di luglio del 2019: io no. Ecco perché, in un piovoso tardo pomeriggio di luglio, mi avvio verso Carpi, e, fattasi sera, trovo con una certa difficoltà l'MK (che sta per Music Kitchen) Live Club. Faccio la tessera Fenalc (il biglietto l'ho già fatto), e anche su questa cosa dei circoli potremmo parlare per ore, ed entro: mi sono perso le prime tre band, e stanno suonando i Loathe, che vengono da Liverpool (UK) e sciorinano un metalcore piuttosto aggressivo, che sconfina nell'industrial e viene "interpretato" alla perfezione dal vocalist Kadeem France, che si dà un sacco da fare sul palco. Finita la loro performance, un'occhiata al locale: più una sorta di ristorante/pub (non per niente il nome del club), con i tavolini che stanno tra l'ingresso e il palco, lasciando una sottile striscia vicino a quest'ultimo. Del resto, il pubblico è sicuramente sotto le 100 persone. Naturalmente, uno dei lati positivi è il vedere le band girare tranquillamente nel locale, tra il pubblico e i tavolini. Veniamo adesso all'esibizione della band di Sheffield.
La particolarità dei Rolo Tomassi salta agli occhi anche live. La cantante Eva, come ha giustamente notato Hannah Ewens di Noisey, rappresenta "a soft image in a hard environment": nonostante si occupi delle parti vocali sia clean che scream, quindi queste ultime molto aggressive, la sua presenza sul palco, soprattutto nei passaggi strumentali, è leggiadra e decisamente in contrapposizione con la parte, appunto, hard della musica della band, ma decisamente appropriata se si pensa alle parti, appunto, clean (per dovere di cronaca devo far notare che sulle parti pulite Eva è più a suo agio). La band è impeccabile, il leader è chiaramente James, il fratello di Eva, e la scaletta mette insieme quasi tutto l'ultimo e stupendo Time Will Die and Love Will Bury It, e qualche estratto dal precedente Grievances. Il risultato conferma le premesse: i Rolo Tomassi sono una realtà tra le più interessanti della odierna musica metal, con questa loro voglia di mescolare atmosfere totalmente differenti tra di loro (dal metalcore estremo alle aperture quasi sinfoniche), e sono quindi una band da seguire. Anche live.
The particularity of the Rolo Tomassi also catches the eye as live. The singer Eva, as Hannah Ewens on Noisey rightly noted, represents "a soft image in a hard environment": although she deals with both the clean and scream vocal parts, so the latter very aggressive, her presence on stage, especially in the instrumental passages, it is graceful and decidedly in contrast with the hard part of the band's music, but definitely appropriate if we think of the parts, in fact, clean (for the record I must point out that on the clean parts Eva is more at ease). The band is impeccable, the leader is clearly James, Eva's brother, and the set list brings together almost all the tracks of the last and wonderful Time Will Die and Love Will Bury It, and some excerpts from the previous Grievances. The result confirms the premises: Rolo Tomassi is one of the most interesting realities of today's metal music, with this desire to mix totally different atmospheres (from extreme metalcore to almost symphonic openings), and are therefore a band to follow. Also live.
20191124
Plasmato dal fuoco
Shaped by Fire - As I Lay Dying (2019)
Il settimo album dei californiani di San Diego As I Lay Dying, è il disco della ripartenza, dopo la complessa disavventura del leader e cantante Tim Lambesis, una di quelle vicende che si pensa possano esistere solo nei film (di Tarantino, oppure anche di Kaurismaki): divertitevi (eufemismo) a leggerla su Wikipedia. A distanza di sette anni dal precedente Awakened, anche solo a giudicare dai titoli delle tracce, sembra uno di quei dischi di "rinascita". Lambesis è sicuramente uno che ha commesso degli errori, e i suoi quattro pards lo hanno perdonato, così dicono le note stampa. Il disco è di quelli che sottolinea quanto il genere metalcore possa essere scontato, ma piacere ugualmente a chi, come me, apprezza tutto, ma ogni tanto ha bisogno di una scarica di adrenalina e di chitarre "grattugiate". Stop and go, chitarre compresse con qualche strizzata d'occhio perfino al djent, alternanza tra cantato harsh e clean, aperture melodiche, citazioni alla Slayer. Il tutto eseguito senza sbavature.
The seventh album of the San Diego Californians As I Lay Dying, is the album of the restart, after the complex misadventure of the leader and singer Tim Lambesis, one of those events that are thought to exist only in movies (of Tarantino, or even of Kaurismaki): have fun (euphemism) reading it on Wikipedia. Seven years after the previous Awakened, even just judging by the track titles, it looks like one of those "rebirth" records. Lambesis is certainly one who has made mistakes, and his four pards have forgiven him, so say the press notes. The album is one of those that underlines how the metalcore genre can be taken for granted, but equally pleasing to those who, like me, appreciate everything, but every now and then they need a rush of adrenaline and "grated" guitars. Stop and go, compressed guitars with a few winks even to the djent, alternation between sung harsh and clean, melodic openings, quotes to Slayer. All done without smudging.
Il settimo album dei californiani di San Diego As I Lay Dying, è il disco della ripartenza, dopo la complessa disavventura del leader e cantante Tim Lambesis, una di quelle vicende che si pensa possano esistere solo nei film (di Tarantino, oppure anche di Kaurismaki): divertitevi (eufemismo) a leggerla su Wikipedia. A distanza di sette anni dal precedente Awakened, anche solo a giudicare dai titoli delle tracce, sembra uno di quei dischi di "rinascita". Lambesis è sicuramente uno che ha commesso degli errori, e i suoi quattro pards lo hanno perdonato, così dicono le note stampa. Il disco è di quelli che sottolinea quanto il genere metalcore possa essere scontato, ma piacere ugualmente a chi, come me, apprezza tutto, ma ogni tanto ha bisogno di una scarica di adrenalina e di chitarre "grattugiate". Stop and go, chitarre compresse con qualche strizzata d'occhio perfino al djent, alternanza tra cantato harsh e clean, aperture melodiche, citazioni alla Slayer. Il tutto eseguito senza sbavature.
The seventh album of the San Diego Californians As I Lay Dying, is the album of the restart, after the complex misadventure of the leader and singer Tim Lambesis, one of those events that are thought to exist only in movies (of Tarantino, or even of Kaurismaki): have fun (euphemism) reading it on Wikipedia. Seven years after the previous Awakened, even just judging by the track titles, it looks like one of those "rebirth" records. Lambesis is certainly one who has made mistakes, and his four pards have forgiven him, so say the press notes. The album is one of those that underlines how the metalcore genre can be taken for granted, but equally pleasing to those who, like me, appreciate everything, but every now and then they need a rush of adrenaline and "grated" guitars. Stop and go, compressed guitars with a few winks even to the djent, alternation between sung harsh and clean, melodic openings, quotes to Slayer. All done without smudging.
20191123
20191122
Nove
Nine - Blink182 (2019)
Nine è l'ottavo disco in studio dei Blink-182 (s'intitola così perché il trio ha deciso di includere nel conteggio anche il loro demo album Buddha del 1994). Con Matt Skiba ormai fermamente al posto di Tom DeLonge alla chitarra e voce, i californiani svoltano, come nota correttamente Nathan Smith su Pitchfork, verso un pubblico più giovane, verso una sorta di pop punk alla Panic! at the Disco e alla Fall Out Boy, lasciando incidere molto il drum programming del batterista Travis Barker, sulla composizione. I testi che riflettono la lotta contro la depressione da parte del bassista/cantante Mark Hoppus lasciano trapelare appena quel fondo di amarezza. Il risultato è un disco davvero poco convincente, e anche poco divertente.
Nine is the eighth studio album by Blink-182 (it is titled this way because the trio has decided to include their 1994 demo album Buddha in the count). With Matt Skiba now firmly in place of Tom DeLonge on guitar and vocals, the Californians turn, as Nathan Smith correctly notes on Pitchfork, towards a younger audience, towards a sort of pop punk a la Panic! at the Disco and Fall Out Boy, leaving the drum programming of drummer Travis Barker, influencing heavily the songwriting. The lyrics reflecting the fight against depression by bassist/singer Mark Hoppus barely reveal that bitterness. The result is a very unconvincing record, and also little fun.
Nine è l'ottavo disco in studio dei Blink-182 (s'intitola così perché il trio ha deciso di includere nel conteggio anche il loro demo album Buddha del 1994). Con Matt Skiba ormai fermamente al posto di Tom DeLonge alla chitarra e voce, i californiani svoltano, come nota correttamente Nathan Smith su Pitchfork, verso un pubblico più giovane, verso una sorta di pop punk alla Panic! at the Disco e alla Fall Out Boy, lasciando incidere molto il drum programming del batterista Travis Barker, sulla composizione. I testi che riflettono la lotta contro la depressione da parte del bassista/cantante Mark Hoppus lasciano trapelare appena quel fondo di amarezza. Il risultato è un disco davvero poco convincente, e anche poco divertente.
Nine is the eighth studio album by Blink-182 (it is titled this way because the trio has decided to include their 1994 demo album Buddha in the count). With Matt Skiba now firmly in place of Tom DeLonge on guitar and vocals, the Californians turn, as Nathan Smith correctly notes on Pitchfork, towards a younger audience, towards a sort of pop punk a la Panic! at the Disco and Fall Out Boy, leaving the drum programming of drummer Travis Barker, influencing heavily the songwriting. The lyrics reflecting the fight against depression by bassist/singer Mark Hoppus barely reveal that bitterness. The result is a very unconvincing record, and also little fun.
20191121
Tutto sulle sue labbra ardenti
Full Upon Her Burning Lips - Earth (2019)
Nono disco in studio per la band di Olympia, Washington. Per chi non lo sapesse, la band è un duo, e vede Adrienne Davies alla batteria, e il fondatore Dylan Carlson, alla chitarra (e al basso). Sempre per chi non lo sapesse, la band, per il suo stile fondato su chitarre distorte e "droni", riff ripetitivi e ossessivi, è considerata tra i pioneri del drone metal. Dopo aver lavorato, negli album passati, per addizione ma con molta parsimonia, fino ad arrivare addirittura al cantato in tre pezzi sul precedente Primitive and Deadly, qua gli Earth tornano all'essenziale: riff melodici ripetuti all'infinito, assoluta lentezza delle tracce, assenza di cantato. Carlson dice che vuole sentire riff delle band che gli piacciono all'infinito, e questo, in definitiva, è quello che fa da sempre (dal 1989) con gli Earth. Accompagnato dalla Davies, questa missione gli riesce sempre molto bene.
Ninth studio album for the band from Olympia, Washington. For the uninitiated, the band is a duo, and sees Adrienne Davies on drums, and founder Dylan Carlson, on guitar (and bass). Still for those who do not know, the band, due to its style based on distorted guitars and "drones", repetitive and obsessive riffs, is considered among the pioneers of drone metal. After working, in the past albums, by addition but very sparingly, up to even the three tracks sung on the previous Primitive and Deadly, here the Earth return to the essential: melodic riffs repeated to infinity, absolute slowness of the tracks, absence of singing. Carlson says he wants to hear riffs from the bands he likes forever, and this, ultimately, is what he has always done (since 1989) with Earth. Accompanied by Davies, this mission is always succeeds from him very well.
Nono disco in studio per la band di Olympia, Washington. Per chi non lo sapesse, la band è un duo, e vede Adrienne Davies alla batteria, e il fondatore Dylan Carlson, alla chitarra (e al basso). Sempre per chi non lo sapesse, la band, per il suo stile fondato su chitarre distorte e "droni", riff ripetitivi e ossessivi, è considerata tra i pioneri del drone metal. Dopo aver lavorato, negli album passati, per addizione ma con molta parsimonia, fino ad arrivare addirittura al cantato in tre pezzi sul precedente Primitive and Deadly, qua gli Earth tornano all'essenziale: riff melodici ripetuti all'infinito, assoluta lentezza delle tracce, assenza di cantato. Carlson dice che vuole sentire riff delle band che gli piacciono all'infinito, e questo, in definitiva, è quello che fa da sempre (dal 1989) con gli Earth. Accompagnato dalla Davies, questa missione gli riesce sempre molto bene.
Ninth studio album for the band from Olympia, Washington. For the uninitiated, the band is a duo, and sees Adrienne Davies on drums, and founder Dylan Carlson, on guitar (and bass). Still for those who do not know, the band, due to its style based on distorted guitars and "drones", repetitive and obsessive riffs, is considered among the pioneers of drone metal. After working, in the past albums, by addition but very sparingly, up to even the three tracks sung on the previous Primitive and Deadly, here the Earth return to the essential: melodic riffs repeated to infinity, absolute slowness of the tracks, absence of singing. Carlson says he wants to hear riffs from the bands he likes forever, and this, ultimately, is what he has always done (since 1989) with Earth. Accompanied by Davies, this mission is always succeeds from him very well.
20191120
Sotto il nido del predatore
Beneath the Eyrie - Pixies (2019)
Dischi come questo, mi perdoneranno i die hard fan dei Pixies, fanno riflettere sulla necessità di certe reunion. Ammetto di non essere stato un esagitato neppure nei primi anni '90, seppure li abbia doverosamente ascoltati e apprezzati. Arrivo a questo Beneath the Eyrie senza essermi reso conto che avevano già fatto uscire Indie Cindy (2014) e Head Carrier (2016), e onestamente non so se mi sono perso qualcosa. Su questo nuovo disco, posso dirvi che si, si sente che sono stati una grande band, e che possiedono ancora quel fuoco sacro, sotto la cenere, ma di certo c'è pure che questo non è un disco imperdibile. Per la cronaca, saprete che Paz Lenchantin ha preso il posto che fu prima di Kim Deal, poi di Kim Shattuck brevemente, al basso, e che Paz è l'unica che, in qualche occasione, compone le canzoni, oltre a Black Francis.
Album like this, the die hard fan of the Pixies will forgive me, they make you reflect on the need for certain reunions. I admit that I was not a big fan of them even in the early 90s, although I have dutifully listened to them and appreciated them. I come to this Beneath the Eyrie without realizing that they had already released Indie Cindy (2014) and Head Carrier (2016), and I honestly don't know if I missed something. About this new record, I can tell you that yes, we hear that they were a great band, and that they still have that sacred fire, under the ashes, but certainly there is also that this is not a must-listen. For the record, you'll know that Paz Lenchantin took the place that was before Kim Deal, then Kim Shattuck briefly, on bass, and that Paz is the only one who, on some occasion, composes the songs, in addition to Black Francis.
Dischi come questo, mi perdoneranno i die hard fan dei Pixies, fanno riflettere sulla necessità di certe reunion. Ammetto di non essere stato un esagitato neppure nei primi anni '90, seppure li abbia doverosamente ascoltati e apprezzati. Arrivo a questo Beneath the Eyrie senza essermi reso conto che avevano già fatto uscire Indie Cindy (2014) e Head Carrier (2016), e onestamente non so se mi sono perso qualcosa. Su questo nuovo disco, posso dirvi che si, si sente che sono stati una grande band, e che possiedono ancora quel fuoco sacro, sotto la cenere, ma di certo c'è pure che questo non è un disco imperdibile. Per la cronaca, saprete che Paz Lenchantin ha preso il posto che fu prima di Kim Deal, poi di Kim Shattuck brevemente, al basso, e che Paz è l'unica che, in qualche occasione, compone le canzoni, oltre a Black Francis.
Album like this, the die hard fan of the Pixies will forgive me, they make you reflect on the need for certain reunions. I admit that I was not a big fan of them even in the early 90s, although I have dutifully listened to them and appreciated them. I come to this Beneath the Eyrie without realizing that they had already released Indie Cindy (2014) and Head Carrier (2016), and I honestly don't know if I missed something. About this new record, I can tell you that yes, we hear that they were a great band, and that they still have that sacred fire, under the ashes, but certainly there is also that this is not a must-listen. For the record, you'll know that Paz Lenchantin took the place that was before Kim Deal, then Kim Shattuck briefly, on bass, and that Paz is the only one who, on some occasion, composes the songs, in addition to Black Francis.
20191119
Benvenuti a Galvania
Welcome to Galvania - Puddle of Mudd (2019)
Strana creatura quella dei Puddle of Mudd di Wes Scantlin, ex ragazzo, adesso 47enne, in questo momento, sembra, finalmente sobrio, unico superstite della formazione originale. Formatisi nel 1991, sull'onda post grunge, non sono mai stati originali, ma hanno sempre fatto dischi pieni di canzoni piacevoli, almeno per chi amava quel tipo di musica e di atmosfera. Nonostante abbiano sempre subito feroci critiche, in ognuno dei loro dischi sono sempre riuscito a trovare canzoni delle quali mi innamoravo, a volte perfino perdutamente (la loro We Don't Have To Look Back Now è uno di quei pezzi che non riesco a dimenticare, nemmeno volendo). Questo Welcome to Galvania è il loro quinto disco in studio, ed esce a 10 anni di distanza dal precedente, anche se il silenzio era stato interrotto nel 2011 con re:(disc)overed, un album di cover. Essendo l'unico rimasto della formazione originale, come detto, la band ormai è una l'estensione della vita di Wes, che ha vissuto una vita evidentemente difficile e turbolenta (gli episodi imbarazzanti non si contano più, anche con la band, tutti a causa sua e delle sue dipendenze e delle sue intemperanze), e naturalmente, risente di tutto ciò. Nel complesso è un disco un po' più debole dei precedenti, con testi maggiormente concentrati su una sorta di redenzione. Si possono trovare comunque buone canzoni, anche se è innegabile sia un disco per nostalgici, dato che niente è cambiato, nel loro stile, dagli inizi degli anni '90 ad oggi.
Strange creature that of Puddle of Mudd by Wes Scantlin, former young dude, now 47, at this moment, it seems, finally sober, the only survivor of the original line-up. Formed in 1991, on the post-grunge wave, they were been never original, but they always made records full of pleasant songs, at least for those who loved that kind of music and atmosphere. Although they have always suffered fierce criticism, on each of their records I have always managed to find songs that I fell in love with, sometimes even hopelessly (their We Don't Have To Look Back Now is one of those tracks that I can't forget, not even wanting to). This Welcome to Galvania is their fifth studio album, and comes out 10 years after the previous one, even though the silence was interrupted in 2011 with re:(disc)overed, a cover album. Being the only one left of the original line-up, as mentioned, the band is now an extension of the life of Wes, who lived an obviously difficult and turbulent life (the embarrassing episodes can no longer be counted, even with the band, all of them at because of him and his dependencies and his excesses), and of course, it is affected by this. Overall it is a slightly weaker record than the previous ones, with lyrics more focused on a sort of redemption. You can still find good songs, even if it is undeniable that it is a record for nostalgics, since nothing has changed, in their style, from the early 90s to today.
Strana creatura quella dei Puddle of Mudd di Wes Scantlin, ex ragazzo, adesso 47enne, in questo momento, sembra, finalmente sobrio, unico superstite della formazione originale. Formatisi nel 1991, sull'onda post grunge, non sono mai stati originali, ma hanno sempre fatto dischi pieni di canzoni piacevoli, almeno per chi amava quel tipo di musica e di atmosfera. Nonostante abbiano sempre subito feroci critiche, in ognuno dei loro dischi sono sempre riuscito a trovare canzoni delle quali mi innamoravo, a volte perfino perdutamente (la loro We Don't Have To Look Back Now è uno di quei pezzi che non riesco a dimenticare, nemmeno volendo). Questo Welcome to Galvania è il loro quinto disco in studio, ed esce a 10 anni di distanza dal precedente, anche se il silenzio era stato interrotto nel 2011 con re:(disc)overed, un album di cover. Essendo l'unico rimasto della formazione originale, come detto, la band ormai è una l'estensione della vita di Wes, che ha vissuto una vita evidentemente difficile e turbolenta (gli episodi imbarazzanti non si contano più, anche con la band, tutti a causa sua e delle sue dipendenze e delle sue intemperanze), e naturalmente, risente di tutto ciò. Nel complesso è un disco un po' più debole dei precedenti, con testi maggiormente concentrati su una sorta di redenzione. Si possono trovare comunque buone canzoni, anche se è innegabile sia un disco per nostalgici, dato che niente è cambiato, nel loro stile, dagli inizi degli anni '90 ad oggi.
Strange creature that of Puddle of Mudd by Wes Scantlin, former young dude, now 47, at this moment, it seems, finally sober, the only survivor of the original line-up. Formed in 1991, on the post-grunge wave, they were been never original, but they always made records full of pleasant songs, at least for those who loved that kind of music and atmosphere. Although they have always suffered fierce criticism, on each of their records I have always managed to find songs that I fell in love with, sometimes even hopelessly (their We Don't Have To Look Back Now is one of those tracks that I can't forget, not even wanting to). This Welcome to Galvania is their fifth studio album, and comes out 10 years after the previous one, even though the silence was interrupted in 2011 with re:(disc)overed, a cover album. Being the only one left of the original line-up, as mentioned, the band is now an extension of the life of Wes, who lived an obviously difficult and turbulent life (the embarrassing episodes can no longer be counted, even with the band, all of them at because of him and his dependencies and his excesses), and of course, it is affected by this. Overall it is a slightly weaker record than the previous ones, with lyrics more focused on a sort of redemption. You can still find good songs, even if it is undeniable that it is a record for nostalgics, since nothing has changed, in their style, from the early 90s to today.
20191118
Dolce luce del sole
Sunshine Kitty - Tove Lo (2019)
Quarto disco in studio per la 32enne svedese. Lo so, il lettore medio di fassbinder non è "club oriented", qua invece siamo esattamente da quelle parti, ma dobbiamo tenerne conto se vogliamo rimanere un poco al passo con i tempi. Tove Lo è sfacciata quanto scontata; la sua musica tiene presenti tutti i clichés della dance, il songwriting è sempre orecchiabile e godibile, i testi qualche volta sono banali, ma nella maggior parte dei casi sono dei veri e propri inni al girl power, e si fanno beffe della normalità eterosessuale. Per farla breve, a me piace anche stavolta. Partecipazioni per Alma, MC Zaac, Jax Jones, Doja Cat, Kylie Minogue.
Fourth studio album for the Swedish 32-year-old. I know, the average reader of fassbinder is not "club oriented", but here we are exactly in those parts, and we must take this into account if we want to stay a little in step with the times. Tove Lo is as blatant as expected; her music takes into account all the dance clichés, the songwriting is always catchy and enjoyable, the lyrics are sometimes trivial, but in most cases they are real hymns to the girl power, and make a mockery of heterosexual normality. In short, I like it this time too. Participations for Alma, MC Zaac, Jax Jones, Doja Cat, Kylie Minogue.
Quarto disco in studio per la 32enne svedese. Lo so, il lettore medio di fassbinder non è "club oriented", qua invece siamo esattamente da quelle parti, ma dobbiamo tenerne conto se vogliamo rimanere un poco al passo con i tempi. Tove Lo è sfacciata quanto scontata; la sua musica tiene presenti tutti i clichés della dance, il songwriting è sempre orecchiabile e godibile, i testi qualche volta sono banali, ma nella maggior parte dei casi sono dei veri e propri inni al girl power, e si fanno beffe della normalità eterosessuale. Per farla breve, a me piace anche stavolta. Partecipazioni per Alma, MC Zaac, Jax Jones, Doja Cat, Kylie Minogue.
Fourth studio album for the Swedish 32-year-old. I know, the average reader of fassbinder is not "club oriented", but here we are exactly in those parts, and we must take this into account if we want to stay a little in step with the times. Tove Lo is as blatant as expected; her music takes into account all the dance clichés, the songwriting is always catchy and enjoyable, the lyrics are sometimes trivial, but in most cases they are real hymns to the girl power, and make a mockery of heterosexual normality. In short, I like it this time too. Participations for Alma, MC Zaac, Jax Jones, Doja Cat, Kylie Minogue.
20191117
Incredibile
Unbelievable - Scritta da Susannah Grant, Ayelet Waldman e Michael Chabon, diretta da Lisa Cholodenko, Michael Dinner e Susannah Grant (2019) - Miniserie in 8 episodi - Netflix
2008, Lynnwood, Washington. Marie Adler, ragazzina affidata a varie famiglie, e in quel momento parte di un programma per adolescenti in difficoltà, è nella sua stanza, traumatizzata, con Judith, una delle sue ultime genitrici affidatarie, che la sta confortando. Marie riferisce ad un ufficiale di polizia che è stata violentata, e l'ufficiale le rivolge alcune domande. In seguito arrivano gli investigatori Parker e Pruitt, e la interrogano nuovamente. Più tardi viene condotta in ospedale per l'esame fisico e la raccolta prove, dove deve nuovamente raccontare la sua storia. La polizia cerca delle prove nella stanza di Marie, senza trovare molto. Colleen, un'altra delle sue recenti madri affidatarie, aiuta Marie a trasferirsi in un'altra stanza del complesso. Judith contatta l'investigatore Parker, dubbiosa sulla storia della violenza, ma soprattutto non convinta dalla reazione della ragazzina; dice all'investigatore che la ragazza ha spesso avuto comportamenti che rispecchiavano un'evidente ricerca d'attenzione. I due investigatori quindi interrogano nuovamente Marie, convincendola a ritrattare la testimonianza. Questa ritrattazione le costa praticamente tutto, e la sua fragile vita sembra sbriciolarsi.
Tratto dall'articolo An Unbelievable Story of Rape, vincitore del Pulitzer 2016, Unbelievable è una delle cose più belle viste su Netflix negli ultimi tempi. Duro, spietato, fa soffrire, incazzare, e perfino sorridere in alcuni momenti, una storia davvero imperdibile. Splendide protagoniste Toni Collette (detective Rasmussen), Merritt Wever (detective Duvall, vista in Godless, The Walking Dead, Nurse Jackie) e Kaitlyn Dever (Marie, già vista in Justified), vi faranno rimanere spesso a bocca spalancata.
Taken from the article An Unbelievable Story of Rape, winner of Pulitzer 2016, Unbelievable is one of the most beautiful things seen on Netflix in recent times. Hard, ruthless, it hurts, pisses off, and even makes you smiles in some moments, a truly unmissable story. Splendid protagonists Toni Collette (detective Rasmussen), Merritt Wever (detective Duvall, seen in Godless, The Walking Dead, Nurse Jackie) and Kaitlyn Dever (Marie, already seen in Justified), will left your mouth wide open, often.
2008, Lynnwood, Washington. Marie Adler, ragazzina affidata a varie famiglie, e in quel momento parte di un programma per adolescenti in difficoltà, è nella sua stanza, traumatizzata, con Judith, una delle sue ultime genitrici affidatarie, che la sta confortando. Marie riferisce ad un ufficiale di polizia che è stata violentata, e l'ufficiale le rivolge alcune domande. In seguito arrivano gli investigatori Parker e Pruitt, e la interrogano nuovamente. Più tardi viene condotta in ospedale per l'esame fisico e la raccolta prove, dove deve nuovamente raccontare la sua storia. La polizia cerca delle prove nella stanza di Marie, senza trovare molto. Colleen, un'altra delle sue recenti madri affidatarie, aiuta Marie a trasferirsi in un'altra stanza del complesso. Judith contatta l'investigatore Parker, dubbiosa sulla storia della violenza, ma soprattutto non convinta dalla reazione della ragazzina; dice all'investigatore che la ragazza ha spesso avuto comportamenti che rispecchiavano un'evidente ricerca d'attenzione. I due investigatori quindi interrogano nuovamente Marie, convincendola a ritrattare la testimonianza. Questa ritrattazione le costa praticamente tutto, e la sua fragile vita sembra sbriciolarsi.
Tratto dall'articolo An Unbelievable Story of Rape, vincitore del Pulitzer 2016, Unbelievable è una delle cose più belle viste su Netflix negli ultimi tempi. Duro, spietato, fa soffrire, incazzare, e perfino sorridere in alcuni momenti, una storia davvero imperdibile. Splendide protagoniste Toni Collette (detective Rasmussen), Merritt Wever (detective Duvall, vista in Godless, The Walking Dead, Nurse Jackie) e Kaitlyn Dever (Marie, già vista in Justified), vi faranno rimanere spesso a bocca spalancata.
Taken from the article An Unbelievable Story of Rape, winner of Pulitzer 2016, Unbelievable is one of the most beautiful things seen on Netflix in recent times. Hard, ruthless, it hurts, pisses off, and even makes you smiles in some moments, a truly unmissable story. Splendid protagonists Toni Collette (detective Rasmussen), Merritt Wever (detective Duvall, seen in Godless, The Walking Dead, Nurse Jackie) and Kaitlyn Dever (Marie, already seen in Justified), will left your mouth wide open, often.
20191116
20191115
La spia
The Spy - Scritta e diretta da Gideon Raff (2019) - Miniserie in 6 episodi - Canal+/Netflix
La storia degli anni salienti nella vita di Eliyahu Ben-Shaul Cohen, conosciuto come Eli Cohen e considerato un eroe dal popolo israeliano. Dal 1961 al 1965 fu impiegato dal Mossad sotto copertura, con l'intento di infiltrarsi nella vita pubblica siriana, per carpire informazioni sullo schieramento militare siriano ai confini con Israele. Cohen ebbe molto più successo di quanto il Mossad si aspettava: divenne consigliere capo del Ministro della Difesa siriana, prima di essere scoperto, e giustiziato sulla pubblica piazza nel 1965.
Incuriosito dalla presenza di Sacha Baron Cohen nei panni del protagonista, e da quella di Gideon Raff, creatore sceneggiatore e regista, già creatore, sceneggiatore e regista di Prisoners of War, serie israeliana che è stata poi trasformata, da Showtime per gli US, in Homeland (alla quale ha lavorato parzialmente), mi sono visto tutto d'un fiato questa serie Netflix su questa figura intrigante. Il risultato è davvero superlativo, al netto della personale percezione della politica israeliana. Grande cast, tutto molto bello, e Baron Cohen conferma di essere un attore a tutto tondo.
Intrigued by the presence of Sacha Baron Cohen in the role of the protagonist, and by that of Gideon Raff, writer, director and creator, former creator, screenwriter and director of Prisoners of War, an Israeli series that was later transformed, by Showtime for the US, into Homeland (to which he worked partially), I saw this Netflix series on this intriguing figure, in one breath. The result is truly superlative, net of the personal perception of Israeli politics. Great cast, all very nice, and Baron Cohen confirms he is an all-round actor.
La storia degli anni salienti nella vita di Eliyahu Ben-Shaul Cohen, conosciuto come Eli Cohen e considerato un eroe dal popolo israeliano. Dal 1961 al 1965 fu impiegato dal Mossad sotto copertura, con l'intento di infiltrarsi nella vita pubblica siriana, per carpire informazioni sullo schieramento militare siriano ai confini con Israele. Cohen ebbe molto più successo di quanto il Mossad si aspettava: divenne consigliere capo del Ministro della Difesa siriana, prima di essere scoperto, e giustiziato sulla pubblica piazza nel 1965.
Incuriosito dalla presenza di Sacha Baron Cohen nei panni del protagonista, e da quella di Gideon Raff, creatore sceneggiatore e regista, già creatore, sceneggiatore e regista di Prisoners of War, serie israeliana che è stata poi trasformata, da Showtime per gli US, in Homeland (alla quale ha lavorato parzialmente), mi sono visto tutto d'un fiato questa serie Netflix su questa figura intrigante. Il risultato è davvero superlativo, al netto della personale percezione della politica israeliana. Grande cast, tutto molto bello, e Baron Cohen conferma di essere un attore a tutto tondo.
Intrigued by the presence of Sacha Baron Cohen in the role of the protagonist, and by that of Gideon Raff, writer, director and creator, former creator, screenwriter and director of Prisoners of War, an Israeli series that was later transformed, by Showtime for the US, into Homeland (to which he worked partially), I saw this Netflix series on this intriguing figure, in one breath. The result is truly superlative, net of the personal perception of Israeli politics. Great cast, all very nice, and Baron Cohen confirms he is an all-round actor.
20191114
Лучше, чем люди
Better than Us - Di Alexander Kessel - Stagioni 1 e 2 (8 episodi ciascuna; C1R) - 2018/2019
Russia, 2029. Gli androidi servono gli umani in varie modi, sostituendoli anche in molti lavori umili. La politica cinese di un solo figlio per famiglia ha portato a una grave carenza di donne "da matrimonio", quindi un ingegnere progetta un robot avanzato di nome Arisa. È programmata per essere moglie di un uomo e madre di figli adottivi, e non si attiene alle Tre leggi della robotica di Isaac Asimov. È progettata per proteggere la sua famiglia, che include se stessa, anche uccidendo. Tuttavia, il suo creatore muore e Arisa viene venduta alla società di robotica russa CRONOS. Arisa uccide accidentalmente un uomo di CRONOS che ha cercato di usarla come robot sessuale e poi fugge. Incontra la piccola Sonia, si lega automaticamente a lei e si fa custode della bambina.
La serie segue tre trame: quella di Arisa e la famiglia che adotta; il figlio adolescente della stessa famiglia, Egor Safranov, e la sua fidanzata Zhanna, che fa parte del gruppo terroristico chiamato "Liquidatori"; e i segreti di Viktor Toropov, il capo di CRONOS mentre cerca di nascondere il fatto che non possono costruire un altro robot con le caratteristiche di Arisa.
Ormai sono dipendente da ogni serie che includa dei robot. Mi sono buttato a capofitto in questa serie russa, che mi ha divertito ed intrigato. Naturalmente, il tutto sarebbe stato inutile senza la presenza magnetica della bellissima Paulina Andreeva nei panni di Arisa, ma si sa, anche l'occhio vuole la sua parte. Ben fatta.
It's official: I'm addicted to every series that includes robots. I threw myself headlong into this Russian series, which amused and intrigued me. Of course, everything would have been useless without the magnetic presence of the beautiful Paulina Andreeva in the role of Arisa, but you know, even the eye wants its part. Well done.
Russia, 2029. Gli androidi servono gli umani in varie modi, sostituendoli anche in molti lavori umili. La politica cinese di un solo figlio per famiglia ha portato a una grave carenza di donne "da matrimonio", quindi un ingegnere progetta un robot avanzato di nome Arisa. È programmata per essere moglie di un uomo e madre di figli adottivi, e non si attiene alle Tre leggi della robotica di Isaac Asimov. È progettata per proteggere la sua famiglia, che include se stessa, anche uccidendo. Tuttavia, il suo creatore muore e Arisa viene venduta alla società di robotica russa CRONOS. Arisa uccide accidentalmente un uomo di CRONOS che ha cercato di usarla come robot sessuale e poi fugge. Incontra la piccola Sonia, si lega automaticamente a lei e si fa custode della bambina.
La serie segue tre trame: quella di Arisa e la famiglia che adotta; il figlio adolescente della stessa famiglia, Egor Safranov, e la sua fidanzata Zhanna, che fa parte del gruppo terroristico chiamato "Liquidatori"; e i segreti di Viktor Toropov, il capo di CRONOS mentre cerca di nascondere il fatto che non possono costruire un altro robot con le caratteristiche di Arisa.
Ormai sono dipendente da ogni serie che includa dei robot. Mi sono buttato a capofitto in questa serie russa, che mi ha divertito ed intrigato. Naturalmente, il tutto sarebbe stato inutile senza la presenza magnetica della bellissima Paulina Andreeva nei panni di Arisa, ma si sa, anche l'occhio vuole la sua parte. Ben fatta.
It's official: I'm addicted to every series that includes robots. I threw myself headlong into this Russian series, which amused and intrigued me. Of course, everything would have been useless without the magnetic presence of the beautiful Paulina Andreeva in the role of Arisa, but you know, even the eye wants its part. Well done.
20191113
A dirty or shabby person or animal, typically one infested with fleas.
Fleabag - Di Phoebe Waller-Bridge - Stagioni 1 e 2 (6 episodi ciascuna; BBC/Amazon) - 2016/2019
Fleabag ha una storia di una notte con Arsehole Guy, prima di farsi rimorchiare da un altro uomo sull'autobus, Bus Rodent, al quale racconta come si è separata dal suo fidanzato, Harry. Dopo che le è stato rifiutato un prestito commerciale dalla banca per il suo bar caffè in crisi, si incontra e discute con sua sorella, Claire, durante una conferenza femminista. Visita il suo ex padre e la sua manipolatrice madrina, dal cui studio, in casa, ruba una preziosa scultura del busto di una donna. Durante il viaggio di ritorno in taxi, racconta come la sua migliore amica Boo (con la quale ha aperto il bar) si è accidentalmente uccisa dopo che il suo ragazzo l'ha tradita.
Irresistibile comedy inglese, totalmente scritta dalla protagonista, l'altrettanto irresistibile Phoebe Waller-Bridge, spassosa e con elementi di nonsense, con un cast stellare. Due sole stagioni, ma ne avremmo volute 20. D'altro canto, va bene così, e aspettiamo con ansia il prossimo lavoro di Phoebe.
Irresistible English comedy, totally written by the protagonist, the equally irresistible Phoebe Waller-Bridge, amusing and with elements of nonsense, with a stellar cast. Only two seasons, but we would have wanted 20. On the other hand, it's okay, and we look forward to Phoebe's next work.
Fleabag ha una storia di una notte con Arsehole Guy, prima di farsi rimorchiare da un altro uomo sull'autobus, Bus Rodent, al quale racconta come si è separata dal suo fidanzato, Harry. Dopo che le è stato rifiutato un prestito commerciale dalla banca per il suo bar caffè in crisi, si incontra e discute con sua sorella, Claire, durante una conferenza femminista. Visita il suo ex padre e la sua manipolatrice madrina, dal cui studio, in casa, ruba una preziosa scultura del busto di una donna. Durante il viaggio di ritorno in taxi, racconta come la sua migliore amica Boo (con la quale ha aperto il bar) si è accidentalmente uccisa dopo che il suo ragazzo l'ha tradita.
Irresistibile comedy inglese, totalmente scritta dalla protagonista, l'altrettanto irresistibile Phoebe Waller-Bridge, spassosa e con elementi di nonsense, con un cast stellare. Due sole stagioni, ma ne avremmo volute 20. D'altro canto, va bene così, e aspettiamo con ansia il prossimo lavoro di Phoebe.
Irresistible English comedy, totally written by the protagonist, the equally irresistible Phoebe Waller-Bridge, amusing and with elements of nonsense, with a stellar cast. Only two seasons, but we would have wanted 20. On the other hand, it's okay, and we look forward to Phoebe's next work.
20191112
Our War
La nostra guerra - Enrico Brizzi (2009)
L'adolescenza di Lorenzo Pellegrini, dal 1942 in poi, nell'Italia fascista di Mussolini, ma un Mussolini che non si allea con Hitler, e che invece, attende l'invasione tedesca per poi stringere sodalizio con il fronte alleato.
La nostra guerra è il prequel de L'inattesa piega degli eventi, romanzo ucronico nel quale, appunto, lo scrittore si immagina un'Italia fascista ma non alleata di Hitler. Uno sforzo gigantesco da parte di uno dei migliori scrittori italiani degli ultimi 25 anni, la solita scrittura scorrevole ma piena di sentimenti, per l'ennesimo romanzo davvero avvincente. Un applauso ad Enrico Brizzi, ancora una volta.
La nostra guerra (Our War) is the prequel of L'inattesa piega degli eventi (The Unexpected Turn of Events), a novel in which, in fact, the writer imagines a fascist Italy not allied with Hitler. A gigantic effort by one of the best Italian writers of the last 25 years, the usual fluent writing but full of feelings, for yet another truly compelling novel. A round of applause to Enrico Brizzi, once again.
L'adolescenza di Lorenzo Pellegrini, dal 1942 in poi, nell'Italia fascista di Mussolini, ma un Mussolini che non si allea con Hitler, e che invece, attende l'invasione tedesca per poi stringere sodalizio con il fronte alleato.
La nostra guerra è il prequel de L'inattesa piega degli eventi, romanzo ucronico nel quale, appunto, lo scrittore si immagina un'Italia fascista ma non alleata di Hitler. Uno sforzo gigantesco da parte di uno dei migliori scrittori italiani degli ultimi 25 anni, la solita scrittura scorrevole ma piena di sentimenti, per l'ennesimo romanzo davvero avvincente. Un applauso ad Enrico Brizzi, ancora una volta.
La nostra guerra (Our War) is the prequel of L'inattesa piega degli eventi (The Unexpected Turn of Events), a novel in which, in fact, the writer imagines a fascist Italy not allied with Hitler. A gigantic effort by one of the best Italian writers of the last 25 years, the usual fluent writing but full of feelings, for yet another truly compelling novel. A round of applause to Enrico Brizzi, once again.
20191111
La voce più alta
The Loudest Voice - Basato su The Loudest Voice in the Room: How the Brilliant, Bombastic Roger Ailes Built Fox News - and Divided a Country - Miniserie in 7 episodi (2019) - Showtime
Alla fine del 1995, Roger Ailes è costretto a dimettersi dalla sua posizione presso la CNBC. Inventandosi una clausola nel suo contratto di cessazione di collaborazione, Roger immediatamente viene messo sotto contratto da Rupert Murdoch, per creare una nuova rete di notizie 24 ore su 24 chiamata Fox News. Percependo l'opportunità di creare qualcosa a sua immagine, Roger sostiene con successo che Fox dovrebbe rivolgersi esclusivamente al pubblico conservatore. Lo sviluppo di Fox News è difficile, la partenza viene accelerata da 12 mesi a soli 6 mesi. Tuttavia, Roger ce la fa, e stabilisce quelli che immaginava come i tratti distintivi di Fox News: un'enfasi sui giornalisti che "bombardano" su fatti concreti, manipolando la realtà per convincere gli spettatori della superiorità degli ideali conservatori, e la tendenza a mettere in onda giornaliste sessualmente attraenti. Roger allontana diversi impiegati, ma compensa reclutando vecchi alleati e costruendo una nuova forza di persone a lui fedeli. Nonostante molta confusione, Fox News viene lanciata con successo nell'ottobre 1996 e Roger inizia a proclamare apertamente alla sua squadra che l'obiettivo è che il movimento conservatore diventi "la voce più forte".
Colpo veramente grosso di Showtime, che riesce a trasporre sullo schermo un libro dalla forte attualità, nell'era Trump. Ritmo incessante, cast superbo, e una prova enorme, in tutti i sensi, di un indomabile Russel Crowe nei panni del super protagonista. Agghiacciante. Da non perdere.
A really big shot from Showtime, which manages to transpose a highly topical book to the screen, in the Trump era. Incessant rhythm, superb cast, and a huge performance, in every sense, of an indomitable Russel Crowe in the role of the super protagonist. Chilling. Not to be missed.
Alla fine del 1995, Roger Ailes è costretto a dimettersi dalla sua posizione presso la CNBC. Inventandosi una clausola nel suo contratto di cessazione di collaborazione, Roger immediatamente viene messo sotto contratto da Rupert Murdoch, per creare una nuova rete di notizie 24 ore su 24 chiamata Fox News. Percependo l'opportunità di creare qualcosa a sua immagine, Roger sostiene con successo che Fox dovrebbe rivolgersi esclusivamente al pubblico conservatore. Lo sviluppo di Fox News è difficile, la partenza viene accelerata da 12 mesi a soli 6 mesi. Tuttavia, Roger ce la fa, e stabilisce quelli che immaginava come i tratti distintivi di Fox News: un'enfasi sui giornalisti che "bombardano" su fatti concreti, manipolando la realtà per convincere gli spettatori della superiorità degli ideali conservatori, e la tendenza a mettere in onda giornaliste sessualmente attraenti. Roger allontana diversi impiegati, ma compensa reclutando vecchi alleati e costruendo una nuova forza di persone a lui fedeli. Nonostante molta confusione, Fox News viene lanciata con successo nell'ottobre 1996 e Roger inizia a proclamare apertamente alla sua squadra che l'obiettivo è che il movimento conservatore diventi "la voce più forte".
Colpo veramente grosso di Showtime, che riesce a trasporre sullo schermo un libro dalla forte attualità, nell'era Trump. Ritmo incessante, cast superbo, e una prova enorme, in tutti i sensi, di un indomabile Russel Crowe nei panni del super protagonista. Agghiacciante. Da non perdere.
A really big shot from Showtime, which manages to transpose a highly topical book to the screen, in the Trump era. Incessant rhythm, superb cast, and a huge performance, in every sense, of an indomitable Russel Crowe in the role of the super protagonist. Chilling. Not to be missed.
20191110
Under His Eye
The Handmaid's Tale - Di Bruce Miller - Stagione 3 (13 episodi; Hulu) - 2019
June prega per la sicurezza di Emily e Nichole, usando le parole del Salmo 23. Nel frattempo, Emily fugge con il bambino di June, Nichole, in Canada, vincendo forti correnti nell'attraversamento del fiume che fa da confine, dove gli viene concesso l'asilo. Nichole è affidata alle cure di Luke e Moira. Di ritorno a Gilead, June fa visita a sua figlia maggiore Hannah prima di essere ripresa dai Guardiani e riportata ai Waterford, ma la nuova "madre" di Hannah, la signora MacKenzie, avvisa June che future visite potrebbero comportare la sua esecuzione davanti a Hannah. Al fine di nascondere il coinvolgimento di June nel rapimento di Nichole, Fred attribuisce la colpa a Emily, ma Serena accusa la donna. Quindi cerca di suicidarsi bruciando la casa, ma viene salvata da June e Rita. Dopo essere stata in punizione al Red Center, June viene riassegnata al comandante Lawrence, che ha facilitato la fuga di Emily e Nichole in Canada.
Seppure a lungo andare, anche The Handmaid's Tale soffra di ridondanza, la forza angosciante, e quella "fotografica" (grandi regie e soprattutto inquadrature maestose) rimane inarrivabile. Rinnovata per una quarta stagione, è stato annunciato che Hulu ha messo in cantiere pure una serie sequel, che sarà basata sul libro The Testaments, sempre della Atwood, libro sequel di The Handmaid's Tale. La attendiamo.
Even if in the long run, also The Handmaid's Tale suffers from redundancy, the distressing force, and the "photographic" (great direction and above all, majestic shots) remains unattainable. Renewed for a fourth season, it was announced that Hulu has also put in place a sequel series, which will be based on the book The Testaments, also by Atwood, sequel book of The Handmaid's Tale. We await for it.
June prega per la sicurezza di Emily e Nichole, usando le parole del Salmo 23. Nel frattempo, Emily fugge con il bambino di June, Nichole, in Canada, vincendo forti correnti nell'attraversamento del fiume che fa da confine, dove gli viene concesso l'asilo. Nichole è affidata alle cure di Luke e Moira. Di ritorno a Gilead, June fa visita a sua figlia maggiore Hannah prima di essere ripresa dai Guardiani e riportata ai Waterford, ma la nuova "madre" di Hannah, la signora MacKenzie, avvisa June che future visite potrebbero comportare la sua esecuzione davanti a Hannah. Al fine di nascondere il coinvolgimento di June nel rapimento di Nichole, Fred attribuisce la colpa a Emily, ma Serena accusa la donna. Quindi cerca di suicidarsi bruciando la casa, ma viene salvata da June e Rita. Dopo essere stata in punizione al Red Center, June viene riassegnata al comandante Lawrence, che ha facilitato la fuga di Emily e Nichole in Canada.
Seppure a lungo andare, anche The Handmaid's Tale soffra di ridondanza, la forza angosciante, e quella "fotografica" (grandi regie e soprattutto inquadrature maestose) rimane inarrivabile. Rinnovata per una quarta stagione, è stato annunciato che Hulu ha messo in cantiere pure una serie sequel, che sarà basata sul libro The Testaments, sempre della Atwood, libro sequel di The Handmaid's Tale. La attendiamo.
Even if in the long run, also The Handmaid's Tale suffers from redundancy, the distressing force, and the "photographic" (great direction and above all, majestic shots) remains unattainable. Renewed for a fourth season, it was announced that Hulu has also put in place a sequel series, which will be based on the book The Testaments, also by Atwood, sequel book of The Handmaid's Tale. We await for it.
20191109
20191108
Lo stato dell'unione
State of the Union - Di Nick Hornby - Stagione 1 (10 episodi; Sundance TV) - 2019
State of the Union segue Louise e Tom che si incontrano in un pub immediatamente prima della loro sessione settimanale di terapia coniugale. Ogni episodio ci spiega come erano le loro vite, cosa le ha messe insieme e cosa ha iniziato a separarle.
Scritta da Nick Hornby e diretta da Stephen Frears, questa serie che consta di otto episodi di soli 10 minuti l'uno, è un piacevole esperimento made in UK, che si vede quindi in poco più di un'ora e che lascia un buon ricordo. Chissà se sarà rinnovata, sarebbe abbastanza interessante.
Written by Nick Hornby and directed by Stephen Frears, this tv series, which consists of eight episodes of just 10 minutes each, is a pleasant experiment made in the UK, which can therefore be seen in just over an hour and leaves a good memory. Who knows if it will be renewed, it would be quite interesting.
State of the Union segue Louise e Tom che si incontrano in un pub immediatamente prima della loro sessione settimanale di terapia coniugale. Ogni episodio ci spiega come erano le loro vite, cosa le ha messe insieme e cosa ha iniziato a separarle.
Scritta da Nick Hornby e diretta da Stephen Frears, questa serie che consta di otto episodi di soli 10 minuti l'uno, è un piacevole esperimento made in UK, che si vede quindi in poco più di un'ora e che lascia un buon ricordo. Chissà se sarà rinnovata, sarebbe abbastanza interessante.
Written by Nick Hornby and directed by Stephen Frears, this tv series, which consists of eight episodes of just 10 minutes each, is a pleasant experiment made in the UK, which can therefore be seen in just over an hour and leaves a good memory. Who knows if it will be renewed, it would be quite interesting.
20191107
Sicuro
Safe - Creato da Harlan Coben, scritto da Danny Brocklehurst, diretto da Daniel Nettheim, Julia Ford e Daniel O'Hara (2018) - Miniserie in 8 episodi - C8/Netflix
Un anno dopo la morte di sua madre, Jenny Delaney scompare dopo una festa in casa. Suo padre, il chirurgo Tom, è ovviamente sconvolto e preoccupatissimo, soprattutto quando viene a sapere che anche Chris Chahal, il ragazzo di Jenny, di alcuni anni più grande, è scomparso. La madre di Chris, l'insegnante di francese Zoé, è accusata di avere una relazione con uno studente dopo che nel suo armadietto viene trovata una chiavetta USB con contenuti incriminanti. La padrona di casa della festa Sia fa la terrificante scoperta di un cadavere che galleggia nella piscina e caccia tutti fuori prima che possano scoprirlo.
Onesta serie crime, senza infamia e senza lode, ambientata in UK con diverse facce conosciute. Curioso vedere Michael C. Hall (Tom) recitare con un passabile accento inglese. Non ci risulta rinnovata.
Honest crime tv series, without infamy and without praise, set in the United Kingdom with some familiar faces (actors). Curious to see Michael C. Hall (Tom) acting with an acceptable English accent. It has not been renewed.
Un anno dopo la morte di sua madre, Jenny Delaney scompare dopo una festa in casa. Suo padre, il chirurgo Tom, è ovviamente sconvolto e preoccupatissimo, soprattutto quando viene a sapere che anche Chris Chahal, il ragazzo di Jenny, di alcuni anni più grande, è scomparso. La madre di Chris, l'insegnante di francese Zoé, è accusata di avere una relazione con uno studente dopo che nel suo armadietto viene trovata una chiavetta USB con contenuti incriminanti. La padrona di casa della festa Sia fa la terrificante scoperta di un cadavere che galleggia nella piscina e caccia tutti fuori prima che possano scoprirlo.
Onesta serie crime, senza infamia e senza lode, ambientata in UK con diverse facce conosciute. Curioso vedere Michael C. Hall (Tom) recitare con un passabile accento inglese. Non ci risulta rinnovata.
Honest crime tv series, without infamy and without praise, set in the United Kingdom with some familiar faces (actors). Curious to see Michael C. Hall (Tom) acting with an acceptable English accent. It has not been renewed.
20191106
In My Heels
Pose - Di Ryan Murphy, Brad Falchuk e Steven Canals - Stagione 2 (10 episodi; FX) - 2019
1990. La ballroom culture sta cominciando a diventare di moda; con l'uscita della canzone di Madonna, "Vogue", diventa, come si direbbe oggi, virale. La comunità ha sentimenti contrastanti su questo. Blanca, sebbene si senta ancora sana, scopre che il suo conteggio di cellule T è sceso a 200, il che significa che la sua diagnosi si è spostata dal sieropositivo all'AIDS. Judy Kubrak aiuta Blanca a ottenere l'AZT e porta un riluttante Pray Tell a una riunione di ACT UP. Judy, Blanca, Pray Tell e la maggior parte della famiglia di Blanca partecipano alla protesta "Stop the Church" di ACT UP nella Cattedrale di San Patrizio e vengono arrestati per disobbedienza civile. Angel partecipa a un concorso di modelle organizzato da Ford Models ed è selezionata come finalista tra i primi dieci, ma viene molestata dal fotografo. Blanca e Papi picchiano il fotografo e riprendono le foto e i negativi.
La seconda stagione della serie più "colorata" della tv, perde leggermente la spinta che le veniva dalla novità, ma continua a percorrere la storia della comunità LGBTQ statunitense, mentre porta avanti le vite dei suoi protagonisti, facendoci ridere e piangere. Mj Rodriguez (Blanca) e Indya Moore (Angel) sempre più straordinarie. Rinnovata per una terza stagione.
The second season of the most "colorful" TV series, loses slightly the thrust that came from the novelty, but continues to travel the history of the US LGBTQ community, while carrying on the lives of its protagonists, making us laugh and cry. Mj Rodriguez (Blanca) and Indya Moore (Angel) increasingly extraordinary. Renovated for a third season.
1990. La ballroom culture sta cominciando a diventare di moda; con l'uscita della canzone di Madonna, "Vogue", diventa, come si direbbe oggi, virale. La comunità ha sentimenti contrastanti su questo. Blanca, sebbene si senta ancora sana, scopre che il suo conteggio di cellule T è sceso a 200, il che significa che la sua diagnosi si è spostata dal sieropositivo all'AIDS. Judy Kubrak aiuta Blanca a ottenere l'AZT e porta un riluttante Pray Tell a una riunione di ACT UP. Judy, Blanca, Pray Tell e la maggior parte della famiglia di Blanca partecipano alla protesta "Stop the Church" di ACT UP nella Cattedrale di San Patrizio e vengono arrestati per disobbedienza civile. Angel partecipa a un concorso di modelle organizzato da Ford Models ed è selezionata come finalista tra i primi dieci, ma viene molestata dal fotografo. Blanca e Papi picchiano il fotografo e riprendono le foto e i negativi.
La seconda stagione della serie più "colorata" della tv, perde leggermente la spinta che le veniva dalla novità, ma continua a percorrere la storia della comunità LGBTQ statunitense, mentre porta avanti le vite dei suoi protagonisti, facendoci ridere e piangere. Mj Rodriguez (Blanca) e Indya Moore (Angel) sempre più straordinarie. Rinnovata per una terza stagione.
The second season of the most "colorful" TV series, loses slightly the thrust that came from the novelty, but continues to travel the history of the US LGBTQ community, while carrying on the lives of its protagonists, making us laugh and cry. Mj Rodriguez (Blanca) and Indya Moore (Angel) increasingly extraordinary. Renovated for a third season.
20191105
Sérotonine
Serotonina - Michel Houellebecq (2019)
Il narratore, Florent-Claude Labrouste, è uno scienziato agricolo depresso che vive in un condominio parigino, il Tour Totem. Fa il pendolare verso la Normandia, dove lavora per aiutare a promuovere il formaggio francese. In sintonia con la difficile situazione degli agricoltori locali, non è in grado di aiutarli a conservare i loro metodi tradizionali. Dopo aver visto un documentario televisivo su persone che scelgono di scomparire dalla loro vita senza dirlo a nessuno, Labrouste lascia improvvisamente la sua ragazza, una giovane donna giapponese che è sessualmente iperattiva ma priva di affetto, lascia il suo lavoro con una scusa e fugge in un hotel della in un altro quartiere di Parigi. Un medico gli prescrive un antidepressivo per rimediare ai suoi bassi livelli di serotonina, da cui il titolo del romanzo.
Il solito devastante Houellebecq si conferma il profeta dei nostri tempi. Disilluso, con un protagonista che sembra sempre una versione leggermente modificata di se stesso, riesce, anche questa volta, in un libro tutto sommato esile, dalla lettura facilissima, una somma incredibile di argomenti di estrema attualità, risolvendoli in maniera nichilista e catastrofista, riuscendo, mi ripeto, anche questa volta, a farci riflettere facendoci ridere tanto, ma in modo molto, molto amaro. Grandissimo.
The usual devastating Houellebecq confirms himself as the prophet of our times. Disillusioned, with a protagonist who always seems a slightly modified version of himself, he succeeds, once again, in a book actually slender, from the very easy reading, an incredible sum of extremely topical subjects, solving them in a nihilistic and catastrophic way, succeeding , I repeat myself, also this time, to make us think, making us laugh a lot, but in a very, very bitter way. Huge.
Il narratore, Florent-Claude Labrouste, è uno scienziato agricolo depresso che vive in un condominio parigino, il Tour Totem. Fa il pendolare verso la Normandia, dove lavora per aiutare a promuovere il formaggio francese. In sintonia con la difficile situazione degli agricoltori locali, non è in grado di aiutarli a conservare i loro metodi tradizionali. Dopo aver visto un documentario televisivo su persone che scelgono di scomparire dalla loro vita senza dirlo a nessuno, Labrouste lascia improvvisamente la sua ragazza, una giovane donna giapponese che è sessualmente iperattiva ma priva di affetto, lascia il suo lavoro con una scusa e fugge in un hotel della in un altro quartiere di Parigi. Un medico gli prescrive un antidepressivo per rimediare ai suoi bassi livelli di serotonina, da cui il titolo del romanzo.
Il solito devastante Houellebecq si conferma il profeta dei nostri tempi. Disilluso, con un protagonista che sembra sempre una versione leggermente modificata di se stesso, riesce, anche questa volta, in un libro tutto sommato esile, dalla lettura facilissima, una somma incredibile di argomenti di estrema attualità, risolvendoli in maniera nichilista e catastrofista, riuscendo, mi ripeto, anche questa volta, a farci riflettere facendoci ridere tanto, ma in modo molto, molto amaro. Grandissimo.
The usual devastating Houellebecq confirms himself as the prophet of our times. Disillusioned, with a protagonist who always seems a slightly modified version of himself, he succeeds, once again, in a book actually slender, from the very easy reading, an incredible sum of extremely topical subjects, solving them in a nihilistic and catastrophic way, succeeding , I repeat myself, also this time, to make us think, making us laugh a lot, but in a very, very bitter way. Huge.
20191104
Martin Luther
Lutero. Gli anni della fede e della libertà - Adriano Prosperi (2017)
Una attenta riflessione non tanto sull'uomo Martin Luther, nato a Eisleben, Germania, nel 1483, quanto sulle ragioni che lo hanno portato alla condanna della chiesa di Roma, e alla "fondazione" di una nuova teologia, che a sua volta portò alla nascita della confessione cristiana chiamata luteranesimo, basata appunto sulla sua dottrina teologica, a cura del famoso storico italiano.
Libro non esattamente di facilissima lettura, ma neppure il classico mattone, che aiuta a comprendere la figura davvero interessante di Lutero. Molto ben contestualizzato, non è esattamente una biografia, bensì, appunto, un tentativo di far conoscere le ragioni più profonde dello scisma probabilmente più famoso della storia. Dà molto di che riflettere.
Book not exactly easy to read, but neither the classic "brick", which helps to understand the really interesting figure of Luther. Very well contextualized, it is not exactly a biography, but, precisely, an attempt to make known the deepest reasons for the probably most famous schism in history. It gives you a lot to think about.
Una attenta riflessione non tanto sull'uomo Martin Luther, nato a Eisleben, Germania, nel 1483, quanto sulle ragioni che lo hanno portato alla condanna della chiesa di Roma, e alla "fondazione" di una nuova teologia, che a sua volta portò alla nascita della confessione cristiana chiamata luteranesimo, basata appunto sulla sua dottrina teologica, a cura del famoso storico italiano.
Libro non esattamente di facilissima lettura, ma neppure il classico mattone, che aiuta a comprendere la figura davvero interessante di Lutero. Molto ben contestualizzato, non è esattamente una biografia, bensì, appunto, un tentativo di far conoscere le ragioni più profonde dello scisma probabilmente più famoso della storia. Dà molto di che riflettere.
Book not exactly easy to read, but neither the classic "brick", which helps to understand the really interesting figure of Luther. Very well contextualized, it is not exactly a biography, but, precisely, an attempt to make known the deepest reasons for the probably most famous schism in history. It gives you a lot to think about.
20191103
Frontiera verde
Frontera verde - Scritta da Diego Ramírez Schrempp, Mauricio Leiva-Cock e Jenny Ceballos, diretta da Ciro Guerra, Jacques Toulemonde Vidal e Laura Mora Ortega (2019) - Miniserie in 8 episodi - Netflix
Nel profondo dell'Amazzonia, al confine tra Brasile e Colombia, una giovane detective, Helena, e il suo partner, un poliziotto indigeno di nome Reynaldo, indagano su una serie di misteriosi omicidi. Diventa presto chiaro che gli omicidi non sono l'unico mistero all'interno di questa giungla, quando scoprono il corpo di una donna che non mostra segni di invecchiamento nonostante sia stata riconosciuta come una persona scomparsa diversi decenni fa. Allo stesso tempo, la serie segue la storia di Yua e Ushë, due indigeni conosciuti come "Los Eternos" e la loro battaglia contro un europeo, Joseph, che crede che gli indigeni nascondano un incredibile segreto.
Segnalata da Nergal dei Behemoth sul suo Instagram, non avendo da fare un cazzo mi sono messo alla visione di questa miniserie colombiana senza saperne assolutamente niente, e dopo mezzo secondo ho riconosciuto la "mano" del regista Ciro Guerra (El abrazo de la serpiente), che dirige solo il primo episodio ma, come dire, traccia il solco da seguire per gli altri. Misticismo, intrigo poliziesco ma soprattutto, quel rispetto per la Pachamama tenuto neppure troppo sottotraccia, e quella (ancora) nemmen troppo velata accusa verso gli eredi dei Conquistadores che, negli animi sensibili, ingenerano sempre un liberatorio senso di colpa. Scherzi (non troppo) a parte, incedere lentissimo ma fotografia stupenda e finalmente, un prodotto fuori dagli schemi usuali.
Reported by Nergal (Behemoth) on his Instagram, having no fucking thing to do, I started the vision of this Colombian miniseries without knowing anything, and after half a second I recognized the "hand" of the director Ciro Guerra (El abrazo de la serpiente), which directs only the first episode but, how to say, traces the groove to follow for others. Mysticism, police intrigue but above all, that respect for Pachamama, not even too hidden, and the (still) not too veiled accusation against the heirs of the Conquistadores who, in sensitive minds, always generate a liberating sense of guilt. Seriously (I wasn't joking too much, before), very slow tv series but wonderful cinematography and finally, a product outside the usual patterns.
Nel profondo dell'Amazzonia, al confine tra Brasile e Colombia, una giovane detective, Helena, e il suo partner, un poliziotto indigeno di nome Reynaldo, indagano su una serie di misteriosi omicidi. Diventa presto chiaro che gli omicidi non sono l'unico mistero all'interno di questa giungla, quando scoprono il corpo di una donna che non mostra segni di invecchiamento nonostante sia stata riconosciuta come una persona scomparsa diversi decenni fa. Allo stesso tempo, la serie segue la storia di Yua e Ushë, due indigeni conosciuti come "Los Eternos" e la loro battaglia contro un europeo, Joseph, che crede che gli indigeni nascondano un incredibile segreto.
Segnalata da Nergal dei Behemoth sul suo Instagram, non avendo da fare un cazzo mi sono messo alla visione di questa miniserie colombiana senza saperne assolutamente niente, e dopo mezzo secondo ho riconosciuto la "mano" del regista Ciro Guerra (El abrazo de la serpiente), che dirige solo il primo episodio ma, come dire, traccia il solco da seguire per gli altri. Misticismo, intrigo poliziesco ma soprattutto, quel rispetto per la Pachamama tenuto neppure troppo sottotraccia, e quella (ancora) nemmen troppo velata accusa verso gli eredi dei Conquistadores che, negli animi sensibili, ingenerano sempre un liberatorio senso di colpa. Scherzi (non troppo) a parte, incedere lentissimo ma fotografia stupenda e finalmente, un prodotto fuori dagli schemi usuali.
Reported by Nergal (Behemoth) on his Instagram, having no fucking thing to do, I started the vision of this Colombian miniseries without knowing anything, and after half a second I recognized the "hand" of the director Ciro Guerra (El abrazo de la serpiente), which directs only the first episode but, how to say, traces the groove to follow for others. Mysticism, police intrigue but above all, that respect for Pachamama, not even too hidden, and the (still) not too veiled accusation against the heirs of the Conquistadores who, in sensitive minds, always generate a liberating sense of guilt. Seriously (I wasn't joking too much, before), very slow tv series but wonderful cinematography and finally, a product outside the usual patterns.
20191102
20191101
Ragazze perse
Lost Girls - Bat for Lashes (2019)
Quinto disco per Natasha Khan, conosciuta come Bat For Lashes. Il disco è, come spesso nel suo caso, un concept, incentrato su una donna e una gang di donne motocicliste. Musicalmente è un omaggio al synth-pop anni '80, molto raffinato, scritto mentre lavorava ad una sua sceneggiatura. Le tracce, come detto, sono raffinate, delicate, interessanti. Ma, a mio modesto parere, non c'è la forza evocativa di molte sue cose del recente passato.
Fifth album for Natasha Khan, known as Bat For Lashes. The album is, as often in her case, a concept, centered on a woman and a gang of biker women. Musically, it is a tribute to 80's synth-pop, very refined, written while working on a script of her own. The tracks, as mentioned, are refined, delicate, interesting. But, in my humble opinion, there is not the evocative power of many of her things from the recent past.
Quinto disco per Natasha Khan, conosciuta come Bat For Lashes. Il disco è, come spesso nel suo caso, un concept, incentrato su una donna e una gang di donne motocicliste. Musicalmente è un omaggio al synth-pop anni '80, molto raffinato, scritto mentre lavorava ad una sua sceneggiatura. Le tracce, come detto, sono raffinate, delicate, interessanti. Ma, a mio modesto parere, non c'è la forza evocativa di molte sue cose del recente passato.
Fifth album for Natasha Khan, known as Bat For Lashes. The album is, as often in her case, a concept, centered on a woman and a gang of biker women. Musically, it is a tribute to 80's synth-pop, very refined, written while working on a script of her own. The tracks, as mentioned, are refined, delicate, interesting. But, in my humble opinion, there is not the evocative power of many of her things from the recent past.
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