Mea Culpa - Clementino (2013)
Incuriosito dal featuring sul nuovo disco di Ntò, mi sono andato ad ascoltare il terzo disco del rapper originario di Cimitile, Napoli, relativamente nuovo, perché uscito il 28 maggio di quest'anno. C'è da dire che, generalizzando un poco, e prendendomi la responsabilità dell'eventuale castroneria, il dialetto napoletano pare essere particolarmente musicale, ed adattarsi dannatamente bene al rap, forse per la sua teatralità, forse perché semplicemente, da quella zona escono molti talenti. Perché Clementino è un talento vero: con quella voce che spesso sembra prenderti per il culo, e che ricorda Caparezza quando estremizza la sua attitudine "cartone animato" (ma è probabile sia una coincidenza), è considerato uno se non il migliore freestyler italiano. Non è tutto: semplicemente leggendo qua e là la sua biografia, lo scopro appassionato di recitazione, addirittura diretto da Pino Quartullo in Che ora è?, allestimento teatrale ispirato all'omonimo film di Ettore Scola.
Detto questo, il disco è interessante. Forse ancor più eterogeneo e diversificato rispetto (per dire) a Ntò, come ogni disco rap che si rispetti è prodotto da produttori differenti via via che i pezzi si snocciolano (Shablo, Fritz da Cat, DJ Nais, Big Joe, Del, Don Joe, Manu PHL, Mace, Medeline, Hidden Trippers), mette in fila una serie di collaborazioni impressionanti e più che variegate, con risultati quasi sempre eccitanti.
A mio modesto giudizio, devastante la title-track con il featuring dell'indimenticabile Meg, che a distanza di anni continua a farmi eccitare (letteralmente) ogni volta che la sento cantare, ottime Dalle palazzine (con Marracash, Ntò, Noyz Narcos e Paura), Giungla (con Rocc Hunt), Messaggeri del Vesuvio (con Napoli Rap All Stars) e Questa volta (con l'amico Fabri Fibra); interessanti Il Re Lucertola (tributo a Jim Morrison) con Il Cile, Senza pensieri con TheRivati, Sei come sei con Gigi Finizio, e la curiosa Buenos Aires/Napoli con i Negrita, bruttina Fratello con il featuring di Lorenzo Jovanotti. Ma ci sono ottimi beat, testi, melodie anche nei pezzi senza collaborazioni: Amsterdam, la bella O' Vient, Aquila reale, Alto livello, capolavoro Pianoforte a vela, davvero toccante musica e testo, mentre per i miei gusti un po' troppo techno le conclusive Che Hit, anche se relativamente divertente, Va bene così e Clementonik (anche quest'ultima però piuttosto divertente).
Davvero niente male, anche per gente, come me, non proprio preparatissima sull'hip hop.
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