No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20130813

una volta ero un'aquila

Once I Was an Eagle - Laura Marling (2013)

Temevo che questo momento sarebbe arrivato. Di tre dischi precedenti a questo, ho parlato solo del secondo I Speak Because I Can, del 2010, mentre del debutto del 2008 Alas, I Cannot Swim e del disco precedente a questo, A Creature I Don't Know, del 2011, non ve ne ho parlato nonostante li abbia ascoltati. Allargo il discorso, provando a farla breve: spesso, ultimamente, mi sforzo a scrivere a proposito di dischi che non mi colpiscono particolarmente, per mettere alla prova la mia personale capacità di descrivere la musica. Fin dagli inizi di questa precoce cantautrice inglese, trasferitasi a Los Angeles, ho con la sua musica un rapporto non conflittuale, ma potrei dire di parziale indifferenza. Comprendo piuttosto bene che possa piacere, e che sia oggettivamente brava, ma complessivamente le sue canzoni non mi emozionano. Quindi, tenete conto di questa cosa, nella descrizione che seguirà; se non si evince trasporto ed esaltazione, saprete perché.
Naturalmente, lei se ne frega di questa cosa, e così i suoi fan; infatti, Laura Marling procede, registra dischi, dà concerti, si evolve e matura. I quattro pezzi che aprono il disco formano una sorta di suite, tanto è vero che, oltre alla "continuità" (il tappeto di chitarra acustica che non si ferma tra un pezzo e l'altro) musicale, Take the Night Off, I Was an Eagle, You Know e Breathe hanno "generato" un mini-film, che trovate al termine della recensione. In generale, molta chitarra acustica, suonata dalla stessa Marling (altri strumenti presenti sul disco sono il cello, suonato da Ruth de Turberville, la batteria suonata dall'anche produttore Ethan Johns, e il basso suonato da Rex Horan), tra l'altro con una tecnica decisamente alta, arrangiamenti minimali ma raffinatissimi, una voce sempre più sorprendente padroneggiata con la spavalderia di una veterana (che stupisce, perché, ricordiamocelo, Laura Marling ha 23 anni), che svisa su tutto il pentagramma e stupisce in particolare sulle note basse, un songwriting non certamente usuale, che pesca dalla tradizione folk ma non solo (i paragoni più comuni sono Bob Dylan, Joni Mitchell, ma anche PJ Harvey), e fa impazzire gli amanti dell'indie. Detto della suite d'apertura, a mio giudizio si distaccano dal resto Little Love Caster e When Were You Happy?, ma, nonostante come detto il tutto rimanga per me ancora un po' "freddo", è innegabile che i registri della Marling sono vasti, e immergersi in questo disco è un po' come fare un viaggio. Amore e stati d'animo, soventi similitudini con gli uccelli (da rimarcare il passaggio "When we were in love / I was an eagle / and you were a dove" contenuto nella quasi-title track I Was an Eagle), Once I Was an Eagle è un disco delicato e raffinato, a tratti perfetto, che sottolinea il percorso di una giovane artista con una grande personalità. Continua a non essere la mia artista preferita, ma, magari a causa dei ripetuti ascolti per cercare di descrivervelo al meglio e senza superficialità, un po' mi ci sono perfino affezionato.


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