No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20181114

Trincea

Trench - Twenty One Pilots (2018)

So che comincio sempre più spesso le mie recensioni (sempre che si possano definire tali) nella stessa maniera, ma devo essere prima di tutto onesto, perché spesso i giudizi possono essere sensibilmente guidati, quando si conosce l'intera carriera di una band, per quanto si provi ad essere equilibrati. E quindi, anche stavolta rivelerò che non avevo mai ascoltato, prima d'ora, i Twenty One Pilots, duo di Columbus, Ohio. E non sapevo assolutamente cosa aspettarmi, visto che non avevo neppure mai letto niente che mi potesse dare un'indicazione, un'idea anche solo approssimativa del genere da loro praticato. Genere che rimane indefinibile anche dopo diversi ascolti di questo loro quinto album. Certo, l'influenza prominente è l'hip hop, ma tenete conto che i componenti, Tyler Joseph (voce, tastiere, chitarre) e Josh Dun (batteria, tromba), sono entrambi bianchi. Non vorrebbe dire granché; il fatto è che dentro alla loro musica c'è di tutto, dal rock al reggae, dall'elettronica al punk, e che, nonostante entrambi siano fondamentalmente autodidatti musicalmente, il disco, che qualche fan definisce il loro più pop, è geniale nel suo minimalismo. E' un concept album, basato su una realtà distopica creata da Joseph, e attraverso storie legate a questo mondo immaginario, i testi esplorano l'insicurezza, la fede, il suicidio e la salute mentale. Dategli un ascolto, potrebbe coinvolgervi.



I know that I always more often start my reviews (as long as they can be defined so) in the same way, but I have to be honest first of all, because often the judgments can be sensibly guided, when you know the whole career of a band, for how much you try to be balanced. And so, again this time I will reveal that I had never heard before the Twenty One Pilots, duo from Columbus, Ohio. And I did not know what to expect, since I had never even read anything that could give me an indication, even an approximate idea of ​​the genre they practiced. Genre that remains indefinable even after several listening of this their fifth album. Of course, the prominent influence is hip hop, but keep in mind that the components, Tyler Joseph (vocals, keyboards, guitars) and Josh Dun (drums, trumpet), are both white. It would not mean much; the fact is that inside their music there is everything, from rock to reggae, from electronics to punk, and that, although both are basically self-taught musically, the album, which some fans define their most pop, is brilliant in its minimalism. It is a concept album, based on a dystopian reality created by Joseph, and through stories related to this imaginary world, the lyrics explore insecurity, faith, suicide and mental health. Give it a listen, it could involve you.

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