No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20190118

Un uomo paziente

A Patient Man - Cult Leader (2018)

Come promesso, ecco l'ultima recensione della mia top 10 del 2018. I Cult Leader sono una band che viene dall'hardcore punk e affonda le radici nel crust punk, proveniente da Salt Lake City, Utah, e formatasi nel 2013 in seguito allo scioglimento dei Gaza, andati a rotoli, possiamo dire così, in seguito alle accuse di stupro, rivolte all'allora cantante dei Gaza, da parte di una donna. Il cantante ha sempre negato le accuse, la cosa si è risolta privatamente, ma questo fatto ha causato tensioni tra Jon Parkin ed il resto della band: prima è stato estromesso dalla band, dopo di che i tre membri rimanenti hanno deciso di sciogliere la band stessa e cominciare da zero. Il bassista Anthony Lucero è passato alla voce, Casey Hansen e Mike Mason sono rimasti ai loro rispettivi strumenti, batteria e chitarra, ed è stato reclutato Sam Richards al basso. Nascono così i Cult Leader, con all'attivo due EP, un primo LP intitolato Lightless Walk del 2015, un contratto con la Deatwish Inc. di Jacob Bannon (Converge), e, da novembre 2018, questo secondo eccezionale disco che si chiama A Patient Man, prodotto, come il precedente (so che avrete già indovinato), da Kurt Ballou (Converge). 
Il disco parte sparato, ricordando molte cose dei primi Converge, e poi, sul finire di Isolation in the Land of Milk and Honey, rallenta, fino a sfociare in To: Achlys, un pezzo d'atmosfera dove la voce di Lucero ha ispirato la (mia) definizione di "outtakes di John Grant regalate al death metal", un pezzo che si candida a rimanere nella storia. Le sorprese non si fermano qui, perché a ruota viene A World of Joy, un altro pezzo dove la band sembra voler incrociare i crooner, i Joy Division, tutto lo shoegaze dell'Universo, suonato da una band che però, sappiamo riuscire a pestare durissimo. Infatti, gli ultimi 20 secondi sono una sorta di massacro. Si torna a suoni più pesanti con altri tre pezzi spaccagambe, fino alla canzone che dà il titolo al disco, A Patient Man, oltre sette minuti di una specie di ballata asimmetrica e affascinante, con un testo da strapparsi la pelle dal corpo. Sembra impossibile fare meglio, ma ecco la conclusione con The Broken Right Hand of God (un titolo già di per sé ambizioso), che prova, a mio parere riuscendoci, a fondere le due tipologie di approccio alla forma-canzone dei Cult Leader. Un'apoteosi shoegaze-dark-black-sludge-post-metal, bella come un diamante grezzo.
La voglia di sperimentare risale già ai dischi precedenti (uso del violino nella cover di You Are Not My Blood di Mark Kozelek and Desertshore sull'EP Useless Animal, apprezzatissima, pezzo che ha spinto la band a proseguire e ad incorporare altri elementi stilistici nel loro sound), e la già citata voce di Anthony, cavernosa all'infinito nei pezzi hardcore, ma capace di una profondità inaudita in pezzi più "puliti", unita alla padronanza tecnica degli altri tre musicisti e alla varietà delle influenze davvero vasta, permette alla band di spaziare e navigare nei suoni, creando non uno, ma due marchi di fabbrica (pezzi tirati con voce growl e pezzi rallentati con voce pulita), che lasciano intravedere potenzialità infinite, ma che già con questo disco, tolgono il fiato. Avete capito: non fateveli scappare.



As promised, here is the latest review of my top 10 of 2018. The Cult Leader is a band that comes from hardcore punk and has its roots in crust punk, coming from Salt Lake City, Utah, and formed in 2013 following the dissolution of the Gaza, went to pieces, we can say so, following the accusations of rape, addressed to the then Gaza singer, by a woman. The singer has always denied the accusations, the matter has been solved privately, but this fact caused tensions between Jon Parkin and the rest of the band: first he was ousted by the band, after which the remaining three members decided to dissolve the band itself and start from scratch. Bassist Anthony Lucero switched to vocals, Casey Hansen and Mike Mason remained on their respective instruments, drums and guitar, and Sam Richards was recruited to the bass. This is how the Cult Leader were born: with two EPs, a first LP entitled Lightless Walk of 2015, a contract with Deatwish Inc. of Jacob Bannon (Converge), and, from November 2018, this second exceptional album called A Patient Man, produced, as the previous (I know you have already guessed), by Kurt Ballou (Converge).
The album starts firing, remembering many things of the first Converge, and then, at the end of Isolation in the Land of Milk and Honey, it slows down, to lead to To: Achlys, a track of atmosphere where the voice of Lucero inspired (my) definition of "John Grant outtakes borrowed to death metal", a track that promises to remain in history. The surprises do not stop here, because A World of Joy, another track where the band seems to want to cross the crooners, the Joy Division, all the shoegaze of the Universe, played by a band that knows how to stomp hard. In fact, the last 20 seconds are a kind of massacre. They return to heavier sounds with three more tracks broken-legs, up to the song that gives the title to the record, A Patient Man, over seven minutes of a kind of asymmetric and charming ballad, with a lyrics to tear the skin from the body. It seems impossible to do better, but here is the conclusion with The Broken Right Hand of God (a title already in itself ambitious), which tries, in my opinion succeeding, to merge the two types of approach to the form-song of the Cult Leader. An apotheosis shoegaze-dark-black-sludge-post-metal, as beautiful as a rough diamond.
The desire to experiment dates back to previous records (use of the violin in the cover of You Are Not My Blood by Mark Kozelek and Desertshore on the EP Useless Animal, much appreciated, track that pushed the band to continue and incorporate other stylistic elements in their sound), and the aforementioned voice of Anthony, cavernous to infinity in the hardcore tracks, but capable of unprecedented depth in "cleaner" songs, combined with the technical mastery of the other three musicians and the wide variety of influences, allows the band to wander and navigate into the sounds, creating not one, but two trademarks (fast and hard tracks with growl voice and slowed-down songs with a clean voice), which let us glimpse infinite potential, but that already with this record, take your breath away. Understood: do not let them unheeded.

2 commenti:

monty ha detto...

Che dritta Sindaco, discone!
Sembra uno split tra Converge e Steve Von Till

jumbolo ha detto...

bravissimo, anche questa descrizione è indovinata. ho seguito i consigli della Deathwish, che seguo su instagram, e di Jacob Bannon, ma è stata decisiva l'insistenza di Beach. grande disco. PS a proposito di dritte...mi sono reso conto che mi è scaduto l'abbonamento a Rumore almeno 5 mesi fa...e secondo me non mi manca, almeno a livello di segnalazioni...ormai bisogna stare al passo con i social...non c'è rimedio.