No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20200323

Blue

Knocked Loose + Malevolence + Renounced + Justice for the Damned, CS Rivolta Venezia, sabato 14 dicembre 2019

Eccomi a Marghera, periferia ex industriale di Venezia, un luogo, lasciatemelo dire, di una bruttezza affascinante, per l'ultimo concerto di questi 2019. Al Centro Sociale Rivolta, un gruppo di capannoni tornati alla vita e ravvivati da graffiti, dove oltre ad una grande sala concerti si può trovare un bar trattoria pizzeria, sono di scena i Knocked Loose, la giovane band hardcore metal di Oldham County, Kentucky, accompagnati da ben tre band del panorama underground.

Aprono le danze gli australiani di Sydney Justice for the Damned, anche loro molto giovani, che propongono un metal super energico, che pesca sia dall'hardcore, sia dal death metal. Il sottopalco è già popolato da spettatori vogliosi di sudare e pogare, e la band ne è felice, seppure l'afflusso non sia ancora copioso. Io comincio ad allontanarmi dal palco. E' la volta degli inglesi di Reading Renounced, altra band che ibrida il metal con l'hardcore, non disdegnando intervalli shoegaze, ricordando i Fugazi e tutto quello che è venuto dopo, lungo quel sentiero, senza dimenticare la più recente scena metalcore. Dopo di loro, è la volta dei loro compatrioti, ma stavolta da Sheffield, Malevolence. Un'altra nuance della fusione tra il punk e il metal estremo, che, nel loro caso, ricorda tantissimo lo stile indimenticabile dei Pantera. La sala è gremita ormai per oltre metà, e si vede che anche i Malevolence hanno un certo seguito. I set naturalmente si sono allungati, ma non arrivano ai 60 minuti. Eccoci infine alla "portata principale" della serata, i Knocked Loose. Scaletta imperniata sull'ultimo, robusto, A Different Shade of Blue, con qualche tuffo nel loro recente passato (Laugh Tracks, Pop Culture), aggressività da vendere, una certa (loro) soddisfazione nel vedere la sala abbastanza piena. I ragazzi certamente, come mi capita di dire spesso, non hanno inventato nulla, ma sicuramente riescono ad incanalare la rabbia in un genere ibrido che può senza dubbio servire da valvola di sfogo. Sono stanco senza aver fatto granché, meno male che l'albergo è a due passi. Al 2020.

The Australians from Sydney Justice for the Damned, very young band, open the dances, offering a super energetic metal, which draws from both hardcore and death metal. The sub-stage is already populated by spectators eager to sweat and pogue, and the band is happy about it, even if the influx is not yet abundant. I begin to move away from the stage. It is the turn of the English from Reading Renounced, another band that hybridizes metal with hardcore, not forgetting shoegaze intervals, remembering the Fugazi and everything that came later, along that path, without forgetting the most recent metalcore scene. After them, it is the turn of their compatriots, but this time from Sheffield, Malevolence. Another nuance of the fusion between punk and extreme metal, which, in their case, is very reminiscent of the unforgettable style of the Pantera. The room is now crowded for more than half, and it is clear that Malevolence also have a certain following. Of course, the sets have stretched, but they don't reach 60 minutes. Here we are finally at the "main course" of the evening, the Knocked Loose. The set list hinged on the last, robust, A Different Shade of Blue, with a few dives into their recent past (Laugh Tracks, Pop Culture), aggression to sell, a certain (their) satisfaction in seeing the room quite full. The boys certainly, as I often say, have not invented anything, but they certainly manage to channel anger into a hybrid genre that can undoubtedly serve as a relief valve. I'm tired without having done much, thank goodness that the hotel is a stone's throw away. See ya in 2020.

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