No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20200321

C'era una volta a Hollywood

Once Upon a Time in Hollywood - Di Quentin Tarantino (2019)
Giudizio sintetico: da vedere (4/5)

Nel febbraio 1969, il veterano attore hollywoodiano Rick Dalton, protagonista della serie televisiva western degli anni '50 Bounty Law, teme che la sua carriera stia per finire. L'agente di casting Marvin Schwarz gli consiglia di recarsi in Italia per fare Spaghetti Western, che Dalton ritiene essere un tipo di prodotto non alla sua altezza. Il migliore amico e stuntman personale di Dalton, Cliff Booth - un veterano di guerra abile nel combattimento corpo a corpo che vive in una roulotte con il suo pitbull, Brandy - funge anche da autista di Dalton, a causa del suo latente alcolismo. Booth fa fatica a trovare lavori a Hollywood a causa delle voci secondo le quali ha ucciso sua moglie. L'attrice Sharon Tate e suo marito, il regista Roman Polanski, si sono trasferiti accanto a Dalton, che sogna di fare amicizia con loro soprattutto per rilanciare la sua declinante carriera da attore. La prima notte raccontata dalla storia, Tate e Polanski partecipano a una festa piena di celebrità alla Playboy Mansion.

Era da un bel po' di tempo che non riuscivo più a sopportare Tarantino ed i suoi film, tanto è vero che avevo saltato a pie' pari volutamente il precedente The Hateful Eight. Invece, stavolta mi sono riconciliato con lui, seppure possa comprendere molti spettatori che non sono totalmente convinti. Il film in questione, che ha finalmente fruttato l'Oscar, seppur come miglior attore non protagonista, a Brad Pitt (qui Cliff Booth), è un superbo omaggio ad un certo tipo di cinema e televisione d'annata, e un divertentissimo tentativo di immaginare un passato distopico (l'Eccidio di Cielo Drive), raccontato con un ritmo compassato ma un finale che definire pirotecnico è decisamente poco.


It was a long time since I couldn't stand Tarantino and his films anymore, so much so that I had deliberately skipped the previous The Hateful Eight. Instead, this time I have reconciled myself with him, although I can understand many spectators who are not totally convinced. The film in question, which has finally gave the Oscar, albeit as Best Supporting Actor, to Brad Pitt (here Cliff Booth), is a superb tribute to a certain type of vintage cinema and television, and a fun attempt to imagine a dystopian past (the Tate murder), told with a compassed rhythm but an ending that call it pyrotechnic would be an understatement.

1 commento:

monty ha detto...

Te lo dico da amico (cit): recupera The hateful 8