Old Star - Darkthrone (2019)
Sarà solo la mia percezione, ma questo diciassettesimo disco in studio (non tenendo conto di Goatlord, demo del 1996 ristampato nel 2011) del duo norvegese, che segue Arctic Thunder del 2016 (in quella rece mi sono dilungato un poco sui due componenti, provando ad espiare il fatto che non li avessi mai ascoltati prima), sintetizza, ad un livello stratificato, le influenze del passato, e si presenta esteticamente come una "mostra" relativamente breve (38 minuti e qualche spicciolo, sei tracce in tutto) di Blackened crust e/o Black 'n' roll. La componente speed, quella che tutti, critici e fan, fanno risalire all'influenza motorheadiana, è naturalmente alternata a quella doom, e questo, sempre a mio modesto giudizio, è un marchio di fabbrica che può garantire ai norvegesi ancora qualcosa di diverso e relativamente interessante da dire, nell'ambito metal.
It will be just my perception, but this seventeenth album in the studio (not taking into account Goatlord, demo of 1996 reissued in 2011) of the Norwegian duo, which follows Arctic Thunder of 2016 (in that review I briefly talked about the two components, trying to expiate the fact that I had never listened to them before), summarizes, at a stratified level, the influences of the past, and aesthetically presents itself as a relatively short "exhibition" (38 minutes and a few more, six tracks) of Blackened crust and / or Black 'n' roll. The speed component, the one that everyone, critics and fans, trace back to the Motorheadian influence, is naturally alternated with the doom one, and this, always in my humble opinion, is a trademark that can guarantee the Norwegians still something different and relatively interesting to say, in the metal field.
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