Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
Il film è preceduto nelle proiezioni da The Art of Filmmaking, un montaggio di 15 minuti di film di Cecil B. DeMille narrati con una suggestione ipnotica per rilassarsi insieme a un'orchestrazione di droni. Il montaggio lampeggia attraverso le gradazioni di colore rosso, verde e blu in rapida successione. La clip finale, che mostra la scena della crocifissione da Il Re dei Re, lampeggia in bianco e nero. Lux Æterna inizia con un breve montaggio di filmati documentaristici in stile anni '20 sulla tortura delle streghe, che si interrompe bruscamente sulle attrici Charlotte Gainsbourg e Béatrice Dalle che interpretano versioni immaginarie di se stesse. In procinto di girare un film, God's Craft, sulle streghe bruciate sul rogo, le due attrici si siedono in uno dei set e discutono della rappresentazione cinematografica delle streghe, del modo in cui vengono trattate le donne sui set cinematografici e degli aneddoti tratti dalle loro stesse riprese cinematografiche. Alle donne si uniscono un produttore e un assistente, che accompagnano Gainsbourg nel suo camerino mentre Dalle se ne va per svolgere i compiti di regia. Nello schermo diviso, la Gainsbourg e i suoi co-protagonisti vengono visti truccarsi e vestirsi mentre dietro le quinte si verificano una miriade di complicazioni. Delle altre due attrici che interpretano le streghe bruciate sul rogo, una parla solo inglese e si arrabbia quando viene mostrato il suo vestito che rivela il suo seno. Dalle, arrabbiata con l'intero team di produzione che aspetta cinque ore per girare una scena, discute con il direttore della fotografia per concedere agli attori un po' di tempo per le prove mentre aspettano.
Mediometraggio che, permettetemelo, dato il regista e il cast, si preannunciava potenzialmente fortissimo, ma che si rivela un mero esercizio di stile. Certo, al regista italo-argentino ma con base a Parigi, va riconosciuto un coraggio raro di questi tempi; ma ci ha regalato di meglio.
A medium-length film which, allow me, given the director and the cast, promised to be potentially very strong, but which turns out to be a mere exercise in style. Of course, the Italian-Argentine director based in Paris deserves recognition for a rare courage these days; but he gave us better.
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