She Reaches Out to She Reaches Out to She - Chelsea Wolfe (2024)
Sarebbe curioso che Chelsea si fosse ispirata, ironicamente, per il titolo di questo suo settimo album, alle liriche di Mon Amour di Annalisa. Chissà. Scherzi a parte, vi occorreranno alcuni ascolti per "entrarci dentro", e probabilmente rimarrà nella sua discografia non come pietra miliare, ma come disco "di passaggio". La mia opinione è che stia cercando di amalgamare i due filoni principali che hanno scandito la sua carriera, in modo personale. In questo disco, la dimensione elettronica la fa da padrone, ma non c'è solo quello. In Eyes Like Nightshade, per esempio, sembra di sentire la Bjork di Vespertine, quando ha cominciato a lavorare per sottrazione, insomma; ma il disco non è totalmente su questa falsariga, e non è assolutamente brutto, al contrario. Non temete: Chelsea Wolfe ha ancora carburante e idee per regalarci grande musica, e qua ci mostra una parte del potenziale a venire.
It would be curious if Chelsea had been inspired, ironically, for the title of her seventh album, by the lyrics of Annalisa's Mon Amour. Maybe. Jokes aside, it will take you some listens to "get into it", and it will probably remain in her discography not as a milestone, but as a "transitory" album. My opinion is that she is trying to amalgamate the two main threads that have marked her career so far, in a personal way. In this album, the electronic dimension reigns supreme, but it's not just that. In Eyes Like Nightshade, for example, we seem to hear the Bjork of Vespertine, when the icelandic began to work by subtraction; but the album isn't totally along these lines, and it's not absolutely bad, on the contrary. Fear not: Chelsea Wolfe still has the fuel and ideas to give us great music, and here she shows us some of the potential to come.
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