No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20240719

(La) storia di mia moglie

A feleségem története - Di Ildikó Enyedi (2021)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)


1920 circa. Jakob Störr è un capitano marittimo responsabile di navi mercantili. Dopo essersi ammalato in mare, il suo cuoco gli consiglia di prendere moglie. Indifferente all'idea, Jakob informa un amico che intende sposarsi e che non fa molta differenza chi sia sua moglie. Suggerisce che sposerà la prossima donna che entrerà nel bar. Vedendo la bella Lizzy le propone di sposarsi il giorno successivo e lei suggerisce di aspettare una settimana. Jakob e Lizzy sono sposati e inizialmente sono abbastanza felici l'uno con l'altro. Jakob se ne va per mesi ed è soddisfatto di avere sempre Lizzy a casa ad aspettarlo.

Non è un film "facile", quest'ultimo della regista ungherese, già responsabile del bellissimo Corpo e anima (in Italia), e sicuramente a quello inferiore, ma di sicuro non è un film casuale, o da respingere. Tratto dall'omonimo romanzo di Milán Füst del 1942, uno dei preferiti dalla stessa regista, il film dall'incedere lento e dalla fotografia cupa, che rende omaggio al contesto storico, è (a mio modesto vedere) un'amara riflessione sull'amore, il rapporto di coppia, la gelosia, la fiducia.

It is not an "easy" film, the latter by the Hungarian director, already responsible for the beautiful On Body and Soul, and certainly an inferior one, but it is for sure not a casual film, or one to be rejected. Based on the 1942 novel of the same name by Milán Füst, one of the director's favorites, the film with its slow pace and dark cinematography, which pays homage to the historical context, is (in my humble opinion) a bitter reflection on love, the couple's relationship, jealousy, trust.

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