Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
Nel 1969, il quarterback locale Chase Andrews viene trovato morto ai piedi di una torre antincendio da cui apparentemente era caduto. La palude fangosa si allaga con l'alta marea, distruggendo ogni traccia dell'assassino, e non vengono trovate impronte digitali nella torre. La collana di conchiglie, che indossava la sera della sua morte, è scomparsa dal suo corpo. La donna del posto Kya viene accusata di omicidio di primo grado e giudicata in modo prematuro dai sospettosi cittadini. L'avvocato in pensione Tom Milton fa visita a Kya e ascolta la sua storia quando pianifica di rappresentarla. La storia di Kya inizia quando vive in una baracca con la sua povera famiglia in una palude della Carolina del Nord nel 1953. Mentre il loro padre violento e alcolizzato spreca i loro soldi al gioco d'azzardo, la madre e i fratelli maggiori di Kya fuggono uno dopo l'altro, lasciando Kya da sola con lui finché anche lui non la abbandona all'età di sette anni. Sopravvive vendendo cozze al negozio di alimentari di Barkley Cove, di proprietà di Mabel e "Jumpin" Madison, che diventano buoni amici di Kya. La gente del paese la conosce come la "Marsh Girl" (la ragazza della palude). (Wikipedia)
Secondo lungometraggio per la regista statunitense, oggetto strano. Niente male nel complesso, ben girato, ben fotografato, e sorretto dalla sapiente interpretazione di una sempre splendida Daisy Edgar-Jones nei panni della protagonista. Si basa sul romanzo omonimo di Delia Owens, ed è molto femminile, nel senso che racconta un personaggio che lotta per la propria autosufficienza in un mondo totalmente e prepotentemente maschile, ma risulta spesso sovraccarico (soprattutto di abusi).
Second feature film for the American director, a strange object. Not bad overall, well shot, with a very nice cinematography, and supported by the wise interpretation of an always splendid Daisy Edgar-Jones in the role of the protagonist. It is based on the novel of the same name by Delia Owens, and is very feminine, in the sense that it tells the story of a character who fights for her own self-sufficiency in a totally and overbearingly male world, but often ends up overloaded (especially with abuse).
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