No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20190127

Strappo

Black Mirror: Bandersnatch - Scritto da Charlie Brooker, diretto da David Slade (2018)

1984, UK. Il giovane programmatore Stefan Butler sogna di adattare il libro dal titolo Bandersnatch, un libro per bambini dove il protagonista può effettuare delle scelte e cambiare il corso della storia, in quello che spera essere un rivoluzionario videogame. Il gioco, tratto appunto dal libro scritto da Jerome F. Davies, tragicamente famoso, prevede di dover attraversare un labirinto di corridoi per evitare una creatura chiamata Pax, e talvolta, di effettuare delle scelte tramite istruzioni che appaiono sullo schermo. La proposta di Stefan viene vagliata dalla società Tuckersoft, gestita da Mohan Thakur, per la quale disegna giochi il famoso Colin Ritman (idolo di Stefan). A Thakur piace l'idea, e accetta la proposta di Stefan, chiedendogli di sviluppare il gioco entro un certo periodo. Gli propone di lavorare nella sede della Tuckersoft, e di farsi aiutare dal personale. Qui cominciano le scelte che deve fare lo spettatore. 

Diciamolo senza girarci troppo intorno: stavolta Brooker ha osato tantissimo, ed è stato davvero coraggioso. L'idea dell'episodio unico interattivo, con tutta una serie di scelte, di svolgimenti e di finali, è meravigliosa. La storia, comunque la giriate, qualsiasi siano le vostre scelte, è probabilmente una delle più deboli viste in Black Mirror. Detto questo, mi è piaciuto molto Will Poulter nei panni di Colin Ritman.

Let's face it without turning around too much: this time Brooker dared a lot, and it was really brave. The idea of the unique interactive episode, with a whole series of choices, developments and endings, is wonderful. The story, however you turn it around, whatever your choices are, is probably one of the weakest views in Black Mirror. That being said, I really enjoyed Will Poulter as Colin Ritman.

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