Sarò onesto: non avevo mai ascoltato il rapper portoricano Benito Antonio Martínez Ocasio, al secolo Bad Bunny, ma questo continuo citare il suo sesto album, da parte della critica musicale, come uno dei migliori del 2025, mi ha incuriosito. Come forse ricordate, ho un minimo di familiarità con i ritmi latini, seppur abbia ancora un po' di dubbi sul reggaeton. Insomma, per farvela breve, questo disco è un capolavoro di modernità e, appunto, ritmi latini. E' una sorta di Abriendo puertas degli anni 2000, se mi permettete la comparazione: un disco imponente, fatto da un artista vero, che prende una ventaglio enorme di ritmi della tradizione latino-americana, e li mescola con il rap latino. Il risultato è un viaggio, al tempo stesso affascinante e travolgente, trascinante al punto che, ve lo assicuro, vi fa venir voglia di ballare anche se è l'attività che vi fa più cagare al mondo. Grandissimo disco.
I'll be honest: I'd never listened to Puerto Rican rapper Benito Antonio Martínez Ocasio, aka Bad Bunny, but the constant mention of his sixth album by music critics as one of the best of 2025 piqued my curiosity. As you may recall, I have some familiarity with Latin rhythms, though I'm still a bit hesitant about reggaeton. In short, this album is a masterpiece of modernity and, indeed, Latin rhythms. It's a sort of 2000s Abriendo puertas, if you'll pardon the comparison: a commanding album, made by a true artist, who takes a vast array of traditional Latin American rhythms and blends them with Latin rap. The result is a journey, both fascinating and captivating, so captivating that, I assure you, it makes you want to dance even if that's the activity you hate the most in the world. A great album.

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