No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20120215

mezzanotte a Parigi


Midnight in Paris - di Woody Allen (2011)


Giudizio sintetico: si può vedere, ma anche no (2,5/5)

Giudizio vernacolare: leggerino



Gil, statunitense, scrittore mancato, amante dei classici e affascinato dalla cultura europea, ma attualmente sceneggiatore di discutibile livello, sta per sposare la sua fidanzata Inez, un classico esempio di statunitense middle-high class, figlia di due genitori discretamente ricchi e spocchiosi, abbastanza di destra e mediamente ignoranti. Sono in viaggio pre-matrimoniale, proprio insieme ai suoceri di Gil, e naturalmente, le cose che interessano a Gil sono l'opposto di quelle che interessano a Inez. A metterci il carico da undici, c'è pure l'incontro con Paul e Carol, una coppia di amici di Inez; Paul è un personaggio particolarmente supponente, esperto di tutto, Inez ne è affascinata mentre Gil prova repulsione. Stanco e frustrato, si prende un momento per sé, e mentre è in giro da solo per Parigi, viene invitato a salire su una macchina d'epoca da una comitiva che sembra proprio uscire da un tempo diverso. Sono Francis Scott Fitzgerald e sua moglie Zelda, e Gil si ritrova negli anni venti.



Ci sono diverse ragioni per parlare male di questo film. Però, Woody è un po' come uno zio anziano (dovrebbe ringraziarmi per non avergli dato del nonno, tra l'altro), e in fondo ci sta simpatico. Si capisce benissimo che questo film è un atto d'amore, una specie di realizzazione di un omaggio a tutto quello che lui ama profondamente, sullo sfondo di uno dei tanti luoghi che, alla stessa maniera, ama e rispetta: naturalmente, alla maniera americana. Riesce perfino ad infilarci una morale educativa: una specie di "l'erba del vicino è sempre più verde", riferita però alle epoche storiche. Ci strappa qualche risata, ma i bei tempi sono lontani.

Ci descrive una Parigi da cartolina, esattamente come la vede uno statunitense, e fa recitare i personaggi principali in modo da non poterli giudicare, perché macchiettistici. Però Marion Cotillard (Adriana) è sempre stupenda, e Adrien Brody che fa Salvador Dalì fissato coi rinoceronti è senza prezzo.

Quattro candidature agli Oscar. Non sono solo ad essere troppo buono con Woody.

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