No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20120515

soldati cane


Dog Soldiers - di Neil Marshall (2005)

Giudizio sintetico: si può vedere (2,5/5)
Giudizio vernacolare: i lupi ci sono, ma un balla nissuni

C'è una foresta scozzese che nasconde qualcosa di terribile. Una coppia viene massacrata da una creatura indefinibile. Nella stessa foresta, il capitano Ryan istiga i suoi uomini a diventare spietati: espelle dalla sua squadra speciale un soldato che si rifiuta di uccidere un cane. Qualche settimana dopo, ritroviamo questo soldato nella stessa foresta, agli ordini del sergente Wells, durante un'esercitazione. Mentre stanno consumando la cena, ecco che cade in mezzo a loro una carcassa di mucca, completamente spolpata. Il giorno seguente, il panico si impadronisce definitivamente di loro, quando ritrovano il capitano Ryan gravemente ferito, e, stranamente per un personaggio di quel calibro, spaventato a morte. Tutti i suoi uomini, che erano anche loro nel mezzo di un'esercitazione nella stessa foresta, sono stati massacrati. Sempre più impauriti, gli uomini cercano di uscire dalla foresta, ma la creatura, o le creature, che hanno provocato quei massacri, cominciano a braccarli.

Debutto sul lungometraggio di Marshall, Dog Soldiers è un film del 2002, uscito in Italia direttamente in dvd solo nel 2005. Non è certamente un film particolarmente originale o imperdibile, ma sicuramente lascia intravedere i temi portanti del cinema di Marshall. Così come già detto in occasione di Doomsday, il regista inglese è, come tutti i registi, prima di tutto un appassionato di cinema. Se in quel caso omaggiava registi come George Miller, John Carpenter e James Cameron, anche in questo ci sono molte citazioni, alcune delle quali esplicite (come quella a Zulu, film del 1964 di Cy Endfield), altre più o meno celate, a film di guerra, horror o fantascienza. Detto questo, il film è a tratti molto grezzo, ma prova a creare continuamente sensazioni di insicurezza, assedio, accerchiamento, così come, ad esempio, nel seguente The Descent, il regista sfiderà lo spettatore per tutto il tempo a non soffrire di claustrofobia. Acerbo, ma volenteroso. C'è Liam Cunningham nella parte del capitano Ryan.

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