Occhi sulla graticola - di Tiziano Scarpa (1996)
Venezia. Alfredo è uno studente che sta lavorando ad una strana tesi: le brutte figure nella narrativa di Dostoevskij. D'improvviso, appare Carolina, si sta cacando addosso e si tuffa nel Canal Grande da un battello, lo stesso sul quale viaggia Alfredo. La aiuta, la porta a casa sua, se ne innamora. Inizia a raccogliere tutto quello che può su di lei, in maniera ossessiva. Scopre la sua attrazione per un dirimpettaio, Fabrizio, studente di economia che sta pagando l'affitto in natura: fornisce liquido seminale diverse volte al giorno alla padrona di casa, una vecchia che, grazie all'uso (appunto) di sperma, dimostra vent'anni meno.
Leggendo questo breve libro del veneziano Scarpa, sono rimasto innanzitutto sorpreso dal tema, che non mi aspettavo, avendo di lui letto solo Stabat Mater. Questo precedente Occhi sulla graticola è pure divertente, ma l'ho trovato anche abbastanza inconcludente. Scritto bene, e con una forma che cerca di parodiare altri stili, non riesce ad appassionare veramente, e il lettore non si sente neppure chiamato a cercare una qualche sorta di empatia con uno qualsiasi dei personaggi narrati.
E' un po' quei comici che ridono delle proprie battute: un libro divertente, ma che non fa ridere e non lascia traccia.
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