No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20181217

Chelsea and hotel

Chelsea Wolfe + Brutus, Circolo Magnolia, Milano, 29 luglio 2018

Il mese di luglio del 2018, quindi, si apre e si chiude allo stesso modo: "salita" verso Milano in un pomeriggio caldissimo, sempre di domenica, riposo nello stesso albergo, cena, concerto al Magnolia, qualche ora di sonno (nello stesso albergo), partenza prima dell'alba, lavoro di lunedì. Stavolta la doppietta è interessante, Chelsea Wolfe con i belgi Brutus ad aprire, ma la sacerdotessa goth californiana l'ho già vista, così come il terzetto belga. Il biglietto però l'ho comprato da tempo, ed è l'occasione per rivedere l'amico Beach, quindi vado, e perdo un giorno di sole.
Si parte già in maniera molto divertente, perché il parcheggiatore maghrebino, mentre mi vede spruzzare l'Autan (all'Idroscalo d'estate, direi assolutamente necessario) spray, me ne chiede una spruzzata, e mette le mani a conca, facendomi molto ridere. Arrivano gli amici, ne conosco di nuovi, partono i Brutus con la solita carica, e stasera ci scappa anche un pezzo nuovo. A questo punto, aspettiamo il disco (nuovo) per intero.
Con il buio, naturalmente, arriva anche Chelsea Joy Wolfe, che sta portando in tour il suo ultimo disco Hiss Spun, suo quinto. Mentre dagli altoparlanti esce Welt, ancora penso che potevo risparmiarmi una faticaccia, ma la compagnia è piacevole. Quando però, la band (Ben Chisholm, basso, tastiere, synth, Bryan Tulao, chitarra, Jess Gowrie, batteria) attacca e comincia a suonare sopra alla registrazione di Welt, una pesantissima Carrion Flowers, e al termine dell'intro arriva lei, ecco che comincio a capire che si, potevo mancare, ma mi sarei comunque perso qualcosa. Naturalmente, Hiss Spun è il disco più rappresentato in scaletta (Spun, Vex, Particle Flux, 16 Psyche, The Culling, Scrape), ma pure Abyss (Carrion Flowers, After the Fall, Dragged Out, Survive) e Pain Is Beauty (Feral Love, Ancestors, the Ancients) ci stanno dentro, e perfino una pesantissima Demons da Apokalypsis completano la scaletta di stasera. Più del suono pesantissimo, probabilmente la cosa più bella di Chelsea, non solo dal vivo, è il contrasto stridente ma gustosissimo, appunto della parte musicale sludge/doom/experimental metal, con la voce, la sua voce, cristallina, potente, bellissima. E per apprezzarla fino in fondo, in effetti, l'esperienza dal vivo è imprescindibile. Saluto, e con la superba versione di Feral Love ancora nelle orecchie, mi avvio verso l'uscita.


With the dark, of course, also comes Chelsea Joy Wolfe, who is touring her latest album Hiss Spun, her fifth. While Welt comes out from the speakers, I still think I could have been spare myself a hard work, but the company is pleasant. When, however, the band (Ben Chisholm, bass, keyboards, synths, Bryan Tulao, guitar, Jess Gowrie, drums) attacks and starts playing on top of the Welt recording, a very heavy Carrion Flowers, and at the end of the intro she arrives, here I begin to understand that yes, I could have miss, but I would have lost something. Of course, Hiss Spun is the most represented album in the setlist (Spun, Vex, Particle Flux, 16 Psyche, The Culling, Scrape), but also Abyss (Carrion Flowers, After the Fall, Dragged Out, Survive) and Pain Is Beauty (Feral Love, Ancestors, the Ancients) are inside, and even a very heavy Demons from Apokalypsis complete the setlist tonight. More than the heavy sound, probably the most beautiful thing about Chelsea, not only live, is the strident but very tasty contrast, between the musical part sludge/doom/experimental metal, with the voice, her voice, crystalline, powerful, beautiful. And to fully appreciate it, in fact, live experience is essential. Greetings, and with the superb version of Feral Love still in my ears, I start to go.

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