No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20181224

Teoria della simulazione

Simulation Theory - Muse (2018)

Curioso passare dal parlarvi di uno dei dischi più belli dell'anno, ad uno dei più brutti. Ebbene si, me ne prendo tutta la responsabilità, e vi dico che la band di Teignmouth, Devon UK, giunta al suo ottavo disco in studio, è riuscita a deludere anche uno come me, che li ha sempre rispettati, e mai derisi, come invece molti altri appassionati di musica, per il loro supponente art rock che spesso mi ha ricordato la pomposità dei Queen (fatte le debite differenze), ma che mi ha sempre impressionato per l'approccio dal vivo. Nel leggere la lista dei produttori mi salta agli occhi il nome di Timbaland, e mi ricordo lo scempio che riuscì a fare con Scream (di Chris Cornell): tenetene di conto. Tralasciando il concetto che sta dietro alle liriche del disco, che si basa appunto sulla supposizione che la realtà sia una simulazione, una finzione (una roba un po' alla Matrix e ormai risentita più volte), è chiaro il tentativo del trio di cambiare un po' direzione musicale. Questa è una cosa che io, come forse ormai avrete compreso, solitamente rispetto. Il problema è che qui, il tentativo dei Muse di spingere l'acceleratore verso un synth-pop con reminiscenze anni '80, innestato sulla loro già citata "pomposità", assume i toni del kitsch. Io vi ho avvisato: se volete ascoltarlo, lo farete a vostro rischio e pericolo. Simulation Theory dei Muse è onestamente, e senza preconcetti, uno dei dischi più brutti che mi sia capitato di ascoltare nel 2018.



It's quite peculiar, to pass from talking about one of the most beautiful records of the year, to one of the ugliest. Yes, I take all the responsibility, and I tell you that the band of Teignmouth, Devon UK, now in its eighth record in the studio, has managed to disappoint even someone like me, who has always respected them, and never laughed, as instead many other music fans, for their supposed art rock that often reminded me of the pomposity of Queen (made the due differences), but that has always impressed me for the live approach. When I read the list of producers, the name of Timbaland catches my eye, and I remember the havoc he managed to do with Scream (by Chris Cornell): take it into account. Leaving aside the concept behind the lyrics of the album, which is based precisely on the assumption that reality is a simulation, a fiction (something a bit as Matrix and now heard it several times), it is clear the trio's attempt to change a little their musical direction. This is something that I, as you may have already understood, usually respect. The problem is that here, the attempt by the Muse to push the accelerator towards a synth-pop with reminiscences of the 80s, grafted on their already mentioned "pomposity", takes on the tones of kitsch. I have warned you: if you want to listen to it, you will do it at your own risk. Simulation Theory of the Muse is honestly, and without preconceptions, one of the ugliest records I've ever heard in 2018.

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