No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20181205

Baronetti

Baroness + Zippo, Zona Roveri, Bologna, 14 giugno 2018

Forse non lo sapete, ma mi rifiuto di assistere ai festival, soprattutto in Italia. Quando ho saputo che i Baroness, una band che amo moltissimo (lo avrete capito anche solo dal fatto che i loro dischi primeggiano sempre nelle mie personali classifiche di fine anno), avrebbero partecipato al Firenze Rock, ho sperato che aggiungessero una data come headliner, e le mie preghiere sono state esaudite. Eccoci qua, con l'amico Mazza, nel caldo di giugno, dentro una Zona Roveri poverissima di pubblico, ad assistere al finale dell'esibizione dei pescaresi Zippo, senza infamia e senza lode, come sempre probabilmente perché almeno personalmente, la voglia di vedere la band di Savannah, Georgia è tanta. Sono curioso anche di vedere all'opera la nuova componente, Gina Gleason, chitarra e backing vocals, che intravediamo già all'esterno. Ed eccoci alla partenza, con una massiccia Take My Bones Away, seguita da The Sweetest Curse. I suoni sono ottimi, per la media che avuto modo di ascoltare in questo locale, e la band mi sembra in ottima forma. Si prosegue con Kerosene, March to the Sea, Green Theme (bellissima), Board Up the House (perché, questa?), Cocainium, Eula (dovrei scrivere qualcosa di ogni canzone, è impossibile). Gina è perfettamente integrata, interagisce con John sia a livello di chitarra, sia a livello di voce, e della sezione ritmica beh, che vi devo dire, due musicisti come Nick e Sebastian sono difficili da eguagliare. Morningstar, Shock Me, If I Have to Wake Up (Would You Stop the Rain?), Fugue, Desperation Burns, Chlorine & Wine, John, nonostante il poco pubblico, sembra davvero contento che siamo lì per loro, e ringrazia più volte. Chiude un terzetto di pezzi dai primi due dischi, The Gnashing, Wanderlust e Isak. Ce ne andiamo con la convinzione che i Baroness meriterebbero molto di più, ma forse è il destino dei grandi.


And here we are at the start, with a massive Take My Bones Away, followed by The Sweetest Curse. The sounds are good, for the average I got to hear in this place, and the band seems to me in good shape. It continues with Kerosene, March to the Sea, Green Theme (beautiful), Board Up the House (why, not this one?), Cocainium, Eula (I should write something about every song, it's impossible). Gina is perfectly integrated, interacts with John both on the guitar level, than on the voice level, and the rhythm section well, I have to say, two musicians like Nick and Sebastian are hard to match. Morningstar, Shock Me, Fugue, Desperation Burns, Chlorine & Wine, John, despite the little audience, seems really happy that we are there for them, and thanks us many times. Closes a trio of songs from the first two albums, The Gnashing, Wanderlust and Isak. We leave with the conviction that the Baroness deserves much more, but perhaps it is the fate of the greatests.

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