Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Stefano arriva in un paese delle Valli di Comacchio dove è stato incaricato di restaurare un affresco raffigurante quello che sembra essere il martirio di San Sebastiano, che è stato dipinto su un muro marcio della chiesa locale da un misterioso artista, morto da tempo, di nome Legnani. Stabilitosi temporaneamente nella casa già appartenuta alle due sorelle del defunto pittore, Stefano inizia una storia d'amore con la bellissima maestra, Francesca, arrivata anche lei da poco, apprendendo intanto da vari concittadini che il pittore era stato un pazzo che aveva derivato la sua arte dalla vita reale. Nello specifico, Stefano viene a sapere che l'artista - assistito dalle sue due sorelle altrettanto pazze - era stato un assassino che torturava brutalmente a morte le persone come ispirazione per i suoi orribili dipinti - una pratica che era stata probabilmente utilizzata proprio per il dipinto del quale sta realizzando il ripristino. Mentre Stefano è scoraggiato, a proposito del suo compito, da tutta la città, alcuni abitanti del villaggio vengono brutalmente uccisi - compreso il suo datore di lavoro - e arriva a sospettare che il loro assassino stia cercando di dissuaderlo dallo scoprire tutta la verità dietro l'artista e la sua minacciosa eredità all'interno del comunità che pare addormentata.
Uno dei film più famosi nel passato del regista bolognese, fu girato con pochi mezzi, ma è divenuto un culto. Atmosfera claustrofobica, allegoria storica del periodo fascista, ovviamente dinamicamente molto vecchio a vederlo ai tempi nostri, ma piuttosto valido.
One of the Bolognese director's most famous films of his past, it was shot with little means, but has become a cult. Claustrophobic atmosphere, historical allegory of the fascist period, obviously dynamically very old to see it in our times, but quite valid.
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