Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
Soldati affetti da una misteriosa malattia del sonno vengono trasferiti in una clinica allestita temporaneamente in un'ex scuola. Quello spazio pieno di ricordi diventa un mondo rivelatore per la casalinga e volontaria Jen, mentre veglia su Itt, un bel soldato senza visite familiari. Jen fa amicizia con la giovane medium Keng, che usa i suoi poteri psichici per aiutare i propri cari a comunicare con gli uomini in coma. I medici esplorano modi, inclusa la terapia della luce colorata, per alleviare i sogni tormentati degli uomini. Jen scopre il criptico taccuino di Itt pieno di strani scritti e schizzi di progetti. Potrebbe esserci una connessione tra l'enigmatica sindrome dei soldati e un mitico antico sito sotto la clinica. Magia, guarigione, romanticismo e sogni fanno tutti parte del percorso di Jen verso una più profonda consapevolezza di se stessa e del mondo che la circonda.
Il regista thailandese torna a durate importanti, con una storia nella quale si ritrovano tutti i temi che gli interessano: spiritualità, cambiamento, crescita. Tutto molto bello, incluso la locandina, probabilmente il suo film che al momento mi è piaciuto di più (devo ancora vedere il suo ultimo Memoria), ma ancora molto pesante e un po' debole.
The Thai director returns at important duration, with a story in which all the themes that interest him are found: spirituality, change, growth. All very nice, including the poster, probably the film of his that I liked the most at the moment (I have yet to see the latest Memoria), but still very heavy and a bit weak.
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